domenica 1 marzo 2020

GPS, metri e piedi ... consigli dettati soprattutto dal buon senso

Ogni volta che c'è qualcosa di singolare in campo escursionistico, qualcuno mi contatta chiedendo lumi o invitandomi a segnalare a chi di dovere. Ieri ho ricevuto (da vari mittenti) la scheda dati riportata in basso, presumo pubblicata a corredo di descrizioni di escursioni vendute di come Sentiero degli Dei, anche se lo percorrono solo in parte limitandolo all’anello fra Colle la Serra e Cisternuolo.
Non so chi sia l’autore, né mi interessa appurarlo, il discorso che segue è puramente accademico considerato che errori simili sono ricorrenti in molti siti di escursionisti improvvisati. Tutto quanto vado a esporre deriva quindi da deduzioni e dalla discreta conoscenza che ho dell’area. Il motivo dell’invio è evidentemente l’esagerato dislivello, un assoluto sproposito. Spero che chi abbia pubblicato questi dati se ne sia già accorto e che abbia provveduto a rettificarli o che, se non si fosse ancora reso conto della castroneria, qualcuno provveda ad avvisarlo al più presto.
Chi ha notato l'errore ha ritagliato solo il tabellino (forse per non farne una questione personale e quindi è così che sta circolando fra le guide) e questo vado a commentare con beneficio di inventario, ma è verosimile che ad un certo momento sia stato effettivamente online. Affronto il tema dell’utilizzo dei dati ricavati da GPS e della loro in attendibilità in genere e torno ancora una volta delle unità di misura. Non dimenticate i pini oltre 5 metri di circonferenza che si troverebbero a Jeranto. Del resto anch'io ho più volte preso ad esempio schede dati da pagine di percorsi proposti su wikiloc o siti simili per evidenziare cattive prassi a prescindere dall’autore.
Visto il punto d’incontro proposto, è facile ipotizzare che la scheda si trovasse in una pagina web di qualche "nuova guida” dell’area sorrentina. Essendo appassionato di enigmistica, mi sono poi posto il problema dell'origine di tali valori. Qualunque escursionista con un minimo di esperienza sa che un dislivello di 1.000 metri è certamente impegnativo e, visto che mediamente si calcola un’oretta per ogni 350-400 metri, la sola andata avrebbe richiesto circa 3 ore e la discesa (con tale pendenza media, circa 31%) non sarebbe stata molto più veloce a meno di non rotolare a valle. A prima acchito avevo ipotizzato che non si trattasse del Sentiero degli Dei, ma di un’ascesa al Molare (cima oltre 1.000 metri più in alto di Nocelle) e quindi, aggiungendo i vari inevitabili saliscendi, diventava congrua la cifra di 1.161m, ma non mi sarei trovato con la distanza in quanto assolutamente insufficiente. Ciò è stato anche causato dalla difficoltà EE (per escursionisti esperti) del percorso. Strano in quanto il Sentiero degli Dei (CAI 327) è invece classificato E, quindi escursionistico. La classificazione è quella adottata dal CAI e se qualcuno volesse interpretarla differentemente dovrebbe almeno chiarire. Oltretutto, i presunti problemi dovrebbero trovarsi fra Cisternuolo e Nocelle, visto che l’anello restante è comune ai due itinerari proposti. Comunque, meglio così che leggere descrizioni che lo definiscono facilissimo e adatto a tutti.

A merito dell’autore si deve dire che almeno indica i valori assoluti dei dislivelli identici e non, come tanti altri che si limitano a copiare i dati del GPS, numeri diversi. Questa bestialità abbastanza comune deriva dalla nota inaffidabilità dei GPS in merito all’altimetria; sembra che molti non si rendano conto che per itinerari circolari o a/r partenza e arrivo coincidono e devono per forza avere la stessa quota, anche se il GPS, per un identico posto, registra una altitudine in partenza ed una diversa all’arrivo. 
Avendo redatto la scheda in inglese, l’autore dovrebbe decidere se usare il sistema metrico decimale (SI, per legge obbligatorio in Europa, UK compresa) o lo United States customary system (USCS). Oltre alle diverse unità di misura, sorge il problema della scrittura: nel primo ci sarà la , prima dei decimali e il . come separatore di migliaia, nel secondo si fa il contrario con la , come separatore di migliaia e il . prima dei decimali. Di conseguenza o si scrive 7.5 e 1,161 o 7,5 e 1.161. Tale incongruenza mi ha suggerito la probabile causa dell’errore, derivato dal riportare in metri un valore indicato in piedi … 1.161 piedi equivalgono a 354m circa, il che è più plausibile, anche se secondo me esagerato (ma è noto che i GPS producono profili seghettati anche lungo una salita continua). Similmente i 738 piedi di dislivello diventano 225m, anche questo valore plausibile ma come l'altro, secondo me, sovrastimato.
Le distanze sono invece corrette (con la dovuta approssimazione) considerato che, per consuetudine, le distanze superiori al chilometro si arrotondano ai 100m. L’escursionista vuole avere un'idea generale e non la precisione al metro (m e non ml, leggi questi due post: segnaletica3 e segnaletica4).
Morale: chi vuole trarre dati dal GPS deve stare molto attento a controllare che nella traccia non ci siano salti (a volte anche di parecchie centinaia di metri) derivanti da perdita di segnale, che il profilo non sia seghettato in modo eccessivo e anomalo (indice di una sopravvalutazione del dislivello complessivo) e che le unità di misura siano quelle giuste. Tra piedi e metri e miglia e chilometri c'è molta differenza e non è corretto né sensato fornire informazioni fasulle ai potenziali clienti.
Le guide che si propongono di lavorare con il pubblico americano dovrebbero essere abituati a convertire (almeno approssimativamente) metri in piedi e km in miglia e quarti di miglio, e non dovrebbero fare confusione. Per facilitare i calcoli si possono considerare 1.000 piedi per ogni 300 metri di dislivello e 400m per ogni quarto di miglio, 800m per mezzo e 1,6km per 1 miglio.
Chi è fra quelli che hanno litigato con la matematica già ai tempi della scuola e ora si fidano ciecamente della tecnologia è bene che stia ben attento a controllare quali tasti pigi, perché all’apparire di cifre fantastiche non se ne renderà conto e il fatto che vengano scritte sul display non lo giustifica.

Escursionisti, ricordate che esistono le mappe, che il GPS non è vangelo e che i dati vanno interpretati.  Se ai margini di errore del GPS aggiungiamo i nostri rischiamo di comunicare numeri al lotto.

1 commento:

  1. Salve, personalmente mi fido del gps, solamente per la direzione da prendere lungo il percorso...quelli che pubblico su wikiloc sono solo le tracce disegnate sulla pianta stessa.Chiunque va a vederle sa che sono disegnate e non rilevate, quelle rilevate me le tengo per me. Vado a verificare sulle carte dove sono passato per capire se ci sono alternative e/o errori...Per estrapolare i dati dallo strumento bisogna sapere come e impostato precedentemente, quindi solo chi non verifica o sa verificare sulla carta, basandosi sulle curve di livello e tutto il resto è in errore...fuorvia gli altri, soprattutto gli sprovveduti...MatteoFREE

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