martedì 29 ottobre 2013

Escursionismo: Punta Campanella - Sentiero di Athena, venerdì 1 novembre

Stamane mi è stato comunicato che finalmente è stato revocato il divieto di transito pedonale lungo via Campanella e di conseguenza mi sono immediatamente attivato per organizzare la prima escursione a Punta Campanella e Monte San Costanzo con il nome di Sentiero di Athena.
In collaborazione con l’Assessorato al Turismo, l’ArcheoClub d’Italia (sede di Massa Lubrense) e i FREE (Free Ramblers, Escursionisti Epicurei) propongo quindi questa passeggiata destinata ad accontentare TUTTI.
Partiremo dalla piazza di Termini alle 9.30 (siate puntuali) ed in meno di un’ora, a passo tranquillo, raggiungeremo Punta Campanella
Qui Stefano Ruocco (ArcheoClub) ci illustrerà la maggior parte delle strutture tuttora visibili e ci parlerà di varie ipotesi di collocazione del tempio di Athena (poi di Minerva).
Verso le 11 una parte di camminatori tornerà a Termini con Stefano Ruocco ripercorrendo via Campanella ed effettuando varie soste sia per prendere fiato sia per descrivere altre emergenze (p.e. la Torre di Fossa Papa) tralasciate durante il percorso di andata. 
I più volenterosi, invece, potranno completare con me l’intero circuito di Athena risalendo il crinale e raggiungendo Monte San Costanzo passando per il belvedere di Rezzale e Campo Vetavole.
Per questa salita si raccomanda abbigliamento adeguato (in particolare scarpe con suola scolpita). Non dimenticate di portare acqua secondo le vostre necessità. Percorso sconsigliato a chi soffre di vertigini.
L’escursione Termini - Punta Campanella e ritorno è lunga 6 km con 300 m di dislivello, il circuito di Athena è solo un po’ più lungo (circa 7 km), ma il dislivello è quasi il doppio ed è questo (insieme al terreno accidentato) che fa la differenza.
Il rientro a Termini, per entrambe i gruppi, è previsto fra le 12.30 e le 13.00.

domenica 27 ottobre 2013

Escursionismo: promozione dell’escursionismo a Massa Lubrense

Dopo la proposta del Sentiero delle Sirenuse, anche l’idea del Sentiero di Athena (Termini - Campanella - San Costanzo - Termini) sembra sia stata accolta con favore e, come forse avrete letto, è stata pubblicamente approvata dall'assessore al Turismo di Massa Lubrense Donato Iaccarino.
Purtroppo al momento, nonostante le mie sollecitazioni, via Campanella rimane ancora ufficialmente chiusa e di conseguenza non si può né proporre né organizzare alcuna escursione da Termini verso la punta. 
Spero che gli amministratori risolvano il problema al più presto, regolamentando il transito, se necessario, ma comunque senza vietarlo agli escursionisti. 
A tal proposito consiglio di leggere il post di qualche giorno fa relativo a divieti, avvisi e responsabilità
Visto che tutti sanno che il turismo in genere e quello escursionistico in particolare rappresenta una notevole risorsa per Massa Lubrense, oso dire che ritardare la riapertura della Campanella è un atto di puro autolesionismo.
Avevo in mente di organizzare una passeggiata inaugurale in uno dei giorni del prossimo ponte di inizio novembre, ma chiaramente ciò sarà possibile solo se riuscirò ad ottenere la necessaria autorizzazione.
Nel frattempo “consolatevi” con il mio 25° video: Termini - Rezzale - Campanella.
Come vedrete, con le didascalie ho tentato di dare anche qualche indicazione agli escursionisti “poco attenti”, quelli che si perdono lungo le pendici di Monte San Costanzo ...

venerdì 25 ottobre 2013

Escursionismo: buone notizie dal sentiero dell'Anginola (isola di Capri)

Nel post dell'1 ottobre riportavo la notizia della rottura di un corda di sicurezza lungo il percorso in oggetto. 
Mi è appena stato comunicato che qualche anima pia ha provveduto a rimpiazzare il tondino di ferro usurato e spezzato con una catena fissata in più punti con 'fittoni' resinati.
Quindi ora è anche un po' più sicuro di come era prima della rottura della corda metallica.
Resta comunque un percorso "non per tutti", da fare con la massima prudenza (almeno nel tratto con le catene), possibilmente in compagnia ... ma questa è una buona norma che dovrebbe essere sempre osservata.
Chi non conoscesse l'Anginola, ne può avere un'idea guardando questo video
http://www.youtube.com/watch?v=yWK-QCbIMzA

mercoledì 23 ottobre 2013

Escursionismo: divieti, avvisi e responsabilità

In questo post esprimo le mie convinzioni in merito, suffragandole con esempi e citazioni. 
In linea di principio penso che sia necessario avvisare di possibili pericoli, ma non stabilire divieti a meno che non ci sia il rischio di danni a terzi.
Per fare un esempio pratico, trovo giusto che sia vietato fumare nei locali pubblici, scuole, ospedali, mezzi di trasporto, ecc. perché si danneggiano gli altri. Ed è altrettanto giusto lasciare la libertà di fumare nelle aree consentite, dove non si danneggia nessun altro oltre i fumatori stessi. Lo Stato provvede a informarli chiaramente in merito ai rischi (pur essendo quasi certezze) che corrono. Su tutti i pacchetti di sigarette sono stampati diversi tipi di avvisi, ben chiari, seppur concisi. Pertanto chi fuma lo fa deliberatamente, a proprio rischio e pericolo e quindi si assume la responsabilità di eventuali conseguenze per la propria salute.
Se si volessero proibire tutte le attività potenzialmente pericolose non potremmo fare più niente.
Per rimanere nel nostro territorio, certamente dovrebbe essere interdetta la circolazione sulle uniche due strade di accesso alla Penisola Sorrentina. Infatti tutti sanno benissimo che nonostante le innumerevoli “reti” il rischio caduta massi è sempre presente per la natura stessa del calcare dei Monti Lattari. Anche se si imbrigliassero tutte le pareti più in basso, in prossimità delle strade, un qualunque masso proveniente da quote superiori non incontrerà alcuno ostacolo nella sua caduta libera. Ed è impensabile (e per fortuna irrealizzabile) imbrigliare tutte le falesie, i pendii e le rocce.
Inoltre, si dovrebbero vietare la pratica degli sport ritenuti “pericolosi”, come (per esempio) parapendio e mountain bike, ma anche quelli molto più diffusamente praticati come il calcio a 5 o lo sci che fanno ancor più danni (basta chiedere agli ortopedici …).
Passando a un approccio più “filosofico” si giunge inevitabilmente al libero arbitrio, questione dibattuta da tutti i maggiori pensatori degli ultimi 500 anni, ma qui voglio solo riportare alcuni paragrafi del Catechismo della Chiesa Cattolica (dal sito del Vaticano http://www.vatican.va):
LA LIBERTA' DELL'UOMO
1730 Dio ha creato l'uomo ragionevole conferendogli la dignità di una persona dotata dell'iniziativa e della padronanza dei suoi atti. « Dio volle, infatti, lasciare l'uomo "in balia del suo proprio volere" (Sir 15,14) perché così esso cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l'adesione a lui, alla piena e beata perfezione »:« L'uomo è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere ».
I. Libertà e responsabilità
1731 La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé.  …
1734 La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari.  …
1736 Ogni atto voluto direttamente è da imputarsi a chi lo compie  …

E passando ad una fonte completamente diversa, vale a dire il Regolamento dell’art. 39 del Codice della Strada, si vede che l’argomento del “pericolo caduta massi” viene affrontato e risolto con un segnale di pericolo e non di divieto.
B) SEGNALI DI PERICOLO -  Art. 98/2 - Il segnale CADUTA MASSI deve essere usato per presegnalare un tratto di strada ove esiste pericolo per la caduta di pietre e di massi o l'eventuale presenza dei medesimi sulla carreggiata. …
Quindi in linea generale si avverte dell'esistenza di un pericolo, ma non si impedisce il transito.
Per fortuna al momento siamo (quasi sempre) ancora liberi di scegliere le nostre attività ricreative e chiaramente questo lungo preambolo serve per introdurre il discorso della responsabilità nel campo dell’escursionismo e della montagna. 
Una delle peculiarità dei sentieri è proprio quella di non essere livellati, privi di ostacoli e protetti. Chiunque si avventuri su un sentiero, anche il meno “sveglio”, per non dire il più demente, si rende conto di non essere su una strada con fondo liscio e duro e con ringhiere ove ci fosse un dislivello superiore al mezzo metro.
Tante volte si parla di responsabilità delle P.A. verso gli escursionisti, di “mettere in sicurezza” i sentieri e altri discorsi simili. Ma a quanto mi risulta gli escursionisti non fanno causa a Comuni, Parchi o Regioni per distorsioni o fratture subite a seguito di una caduta su un sentiero, mentre è vero che spessissimo ricorrono ai giudici persone che (vero o falso che sia) dichiarano di essere inciampati in una radice sporgente dal marciapiede, o in una mattonella sollevata, o scivolati sulle scale non adeguatamente rese antisdrucciolo  Una dose di rischio (certamente da limitare il più possibile) è nell'essenza stessa dell’escursionismo in quanto si procede in ambiente naturale mentre i “cittadini” si aspettano (e pretendono) che tutto sia perfetto. Sarebbe plausibile chiudere per questo tutte le strade dissestate per evitare di pagare i risarcimenti richiesti?
Tornando al dilemma “divieto o avviso?” ricordo che al momento esiste il divieto assoluto di transito, pedoni inclusi, lungo via Campanella a seguito della caduta di un masso. 
E’ difficile promuovere il turismo, ed in particolare l’escursionismo, vietando (a mio modesto parere inutilmente) il transito pedonale lungo il sentiero di accesso al sito di Massa Lubrense più frequentato dai camminatori, nostrani e stranieri. Se da un lato si permette agli escursionisti “ignari” di passare, dall'altro verso l’Amministrazione stessa si preclude la possibilità di promuovere una qualunque attività (escursionistica, archeologica, naturalistica, ecc.) in quell'area in quanto non può “ignorare” le proprie disposizioni.
Un’ordinanza di chiusura, oltretutto non adeguatamente pubblicizzata e segnalata, solleva dalle responsabilità? Non sarebbe molto meglio un cartello di avviso, in più lingue, che lasci la libertà di scegliere (libero arbitrio) visto che il transitare non causerebbe danni a terzi ma solo, eventualmente, a chi decide di correre un rischio del quale è stato è stato chiaramente informato?
Per la Riserva Naturale Orientata di Cava Grande del Cassibile (SR), area molto frequentata dove in passato si è anche verificato un incidente mortale conseguente alla caduta di un grosso masso, l’Azienda Foreste Regione Sicilia ha risolto così:
E’ quindi lecito dedurre che (almeno per una certa corrente di pensiero) anche in Italia si può avvertire e non vietare. Del resto lo si fa normalmente anche negli U.S.A. dove notoriamente si fa causa a chiunque per qualsiasi motivo. Per esempio, all'ingresso dei Parchi o di singoli percorsi si trovano avvisi generici come i seguenti (La vostra sicurezza è vostra responsabilità Questa escursione include passaggi su roccia. Gli escursionisti dovrebbero essere adeguatamente attrezzati ed esperti) il che fa presupporre che siano sufficienti per mettere gli amministratori al riparo da eventuali successive azioni legali. 
 

Ho raccolto un po’ di segnali e cartelli di vari paesi del mondo con i quali si avvisa di possibili pericoli, ma non si vieta il transito o la fruizione dell’area. Si va dai “normali” massi cadenti, allo sfinimento, al pericolo “lions” (in questo caso puma), ghiaccio sottile, rocce scivolose, alta tensione, nuotare e cavalcare a proprio rischio, ecc.
Indipendentemente da come si faccia all'estero, per quanto mi (ci) riguarda è importante che si trovi al più presto una soluzione per via Campanella, eventualmente riattivando l'ordinanza precedente che non prevedeva un divieto assoluto, ma solo alcune limitazioni (transito solo diurno, in fila indiana, ...).
Chi deve decidere in merito ha tutta la mia considerazione avendo un compito difficile, stretto com'è fra mille norme, leggi e regolamenti, spesso in contraddizione fra loro, ma urge trovare una soluzione. 
Chiudo con una significativa immagine, humor nero assolutamente attinente all'argomento affrontato: 
Caduta massi? eravate avvisati

lunedì 21 ottobre 2013

Escursionismo: dopo le Sirenuse … Athena

Un paio di settimane fa ho indirizzato una nuova proposta all'assessore al Turismo di Massa Lubrense Donato Iaccarino. Dopo aver promosso il Sentiero delle Sirenuse (oserei dire con successo visti i tanti riscontri positivi) ho ripreso ad occuparmi della mia escursione preferita in Penisola Sorrentina (il circuito Termini - Punta Campanella - Monte San Costanzo - Termini) della quale già nel 2009 produssi una cartografia specifica nel tentativo di aumentarne la visibilità e facilitarne la fruizione.
Per questo circuito di circa 7 km ho proposto il nome di Sentiero (o circuito) di Athena che in inglese diventerebbe Athena loop trail. Avere dei sentieri “battezzati” (come qualcuno ha scritto) è estremamente importante e utile per il marketing.
In effetti Punta Campanella ha meno bisogno di propaganda delle Sirenuse essendo già meta di migliaia di escursionisti, ma la pubblicità è sempre benvenuta, in particolar modo se è gratis o a costi minimi.
Le due cime di Monte San Costanzo, l’ultimo colle della Penisola, ben evidenti sia dal crinale dei Monti Lattari, sia da qualunque punto dei golfi di Napoli e di Salerno, offrono ampi panorami in ogni direzione. 
Dal Monte (come viene comunemente chiamato a Termini) sono a “portata di occhio” Capri, Li Galli, Jeranto, il Vesuvio, Procida, Ischia, Punta Licosa e, con eccellente visibilità, addirittura Ventotene e Ponza.
La vegetazione, per lo più gariga, è di notevole interesse botanico sia per la sua varietà sia per la presenza di specie rare e/o endemiche.
All'estremità della Penisola sono ancora ben visibili (oltre alla Torre Minerva, molto rovinata) numerose tracce di manufatti di epoca romana, riconducibili al (probabile) Tempio di Minerva (epigrafe rupestre in lingua osca, scala dell’approdo orientale, tagli nel calcare, basolato originale della strada di accesso, ecc.).
La forma pressoché triangolare del percorso fornisce a chi non voglia percorrere il crinale Campanella - San Costanzo (abbastanza impegnativo ma di grande soddisfazione) la possibilità di scegliere le più facili e brevi escursioni di andata e ritorno al Monte o a Punta Campanella. 

NOTA BENE (sperando di essere chiaro): 
* i sentieri che compongono il suddetto anello sono già esistenti e già segnati, in parte dal C.A.I. (Club Alpino Italiano, sentiero 300) e in parte per il Progetto Tolomeo (sentieri 1 e 2 giallo);
non sono richiesti interventi specifici se non di segnaletica;
per questa "proposta" non è stato richiesto alcun finanziamento;
non ho richiesto alcun compenso, né lo farò, e quindi non percepirò neanche un Euro per questa promozione, assolutamente volontaria e gratuita;
se e quando via Campanella sarà “sistemata”, ciò avverrà per altri motivi o solo e semplicemente per l’ordinaria manutenzione della strada comunale.

Nel prossimo post tratterò di divieti, avvisi e responsabilità, tema "caldo" per Sentiero di Athena. 

domenica 20 ottobre 2013

Curiosità naturalistiche: secondo Regalaecus glesne in California, in una settimana

Questa volta il pesce remo di quasi 4 metri e mezzo è stato ritrovato (già morto) sulla spiaggia, a differenza del primo che giaceva su un basso fondale della costa californiana.
Pur essendo una curiosa coincidenza, non dovrebbe essere un segnale premonitore di un terremoto in quanto, come scritto nel mio primo post relativo al Regalecus, la leggenda giapponese narra che 
"si spiaggia volontariamente per avvisare di un imminente terremoto". 
Staremo a vedere. 

sabato 19 ottobre 2013

Curiosità naturalistiche: altro Regalaecus glesne, in California, e lo Yeti (?)

Il Regalecus glesne (regaleco, pesce remo o re di aringhe) è il pesce dallo scheletro osseo più lungo al mondo, pare che nei secoli passati abbia contribuito ad "avvalorare" le leggende relative a mostri marini, ha un suo ruolo nella mitologia giapponese e a tutt'oggi gli scienziati ne sanno ancora relativamente poco.   
Leggi il mio precedente post del 24 agosto
La notizia del ritrovamento di questo esemplare di 5,5 m su un fondale nei vicino alla costa californiana (quindi non uno spiaggiamento) è stata riportata da moltissime agenzie, in tutto il mondo. Al momento pare che le cause della morte siano naturali e che per fortuna il corpo era in ottimo stato di conservazione il che potrebbe consentire ai biologi dell'Università della California di indagare più a fondo e casomai svelare qualche "mistero".
Poche ore dopo il suddetta notizia, scientificamente interessante e ampiamente documentata, ne è stata battuta un'altra, molto più vaga, che forse avrete letto anche sui giornali italiani, relativa allo Yeti (alias l'abominevole uomo delle nevi).
Bryan Sykes, professore di Genetica Umana presso l'Istituto di Medicina Molecolare ad Oxford Institute of Molecular Medicine, già nel 2001 aveva dichiarato a The Times di aver analizzato alcuni peli riconducibili a uno Yeti (?) il cui DNA non era umano, né di un orso, né di altro animale identificabile. Ora ha fatto sapere al mondo che nuovi test su peli trovati a oltre 1.000 km di distanza fra di loro, hanno inequivocabilmente stabilito che l'essere misterioso discenda dall'orso polare. 
Molti, moltissimi sono gli scettici. In particolare Bill Amos, professore di Genetica Evolutiva all'Università di Cambridge, ha messo tutti in guardia a proposito dei test di laboratorio sul DNA come quelli effettuati da Sykes e ha precisato che gli scienziati dovrebbero anche essere molto cauti in merito alla provenienza dei campioni (in questo caso i peli) suggerendo addirittura che i "cacciatori" di Yeti o simili (Bigfoot, Sasquatch, Momo, Yowie, Meh-Teh, Raksha, Kikomba, ecc.) possano averli portati (volontariamente o meno) da un luogo ad un altro.
Falsi ritrovamenti o scoperte sono purtroppo molto comuni, anche in altri campi (arte, archeologia, ecc.), ma forse vale la pena che leggiate tutto l'articolo (The Guardian, 17 ottobre 2013), nel quale Amos si chiede come mai non ci sia nessuna altra prova dell'esistenza dello Yeti. Mai trovato un cadavere né carcasse di animali uccisi (se discendesse dall'orso polare dovrebbe essere carnivoro) pur essendo gli scienziati concordi che per la sopravvivenza di una specie siano necessari almeno una ventina di individui, ma molti propendono per un minimo di 50.
A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina ... da domenica prossima su Channel 4 inizia la trasmissione di un documentario in tre parti dal titolo Bigfoot files.
Ma non finisce qui ... fra qualche mese sarà anche pubblicato il libro The Yeti Enigma: A DNA Detective Story scritto, ovviamente, proprio dal prof. Sykes!
Suggerisco anche quest'altra pagina del Guardian con un simpatico test (include anche il Regalecus g.) nel quale si devono individuare gli animali effettivamente esistenti o esistiti e quelli solo mitologici o leggendari. 
Concludo con un idea per buontemponi pur rimanendo nel tema di questo post: 
1) catturate un Regalecus glesne vivo o morto, piccolo va bene, anzi meglio, e non è difficilissimo 
2) portatelo in Scozia, in un qualunque lago, non obbligatoriamente Loch Ness
3) tenetelo un poco a mollo 
4) recuperatelo e annunciate il ritrovamento
Sarete immediatamente su tutti i giornali e TV e certamente qualcuno sosterrà che Nessie discende da Regalecus rimasti intrappolati nel lago. Buona fortuna!
In ogni caso e comunque la si pensi tutto ciò che è relativo ad animali "misteriosi" è sempre di grande interesse non solo per la biologia, ma anche, e spesso soprattutto, per l'antropologia, etnologia, mitologia, ecc. 

mercoledì 16 ottobre 2013

Stupidità (3): il piano cartesiano di C. M. Cipolla

Ed eccoci alla rappresentazione grafica del concetto fondamentale della teoria del Cipolla, la valutazione e posizionamento sul piano cartesiano delle qualità e conseguenze delle nostre e delle altrui azioni. 
Per questo post mi limito a presentarvelo, in modo che possiate familiarizzare con esso, e sono certo che anche quelli che non sono proprio amanti della matematica in senso lato (quindi anche geometria, logica, ecc.) potranno apprezzarlo, studiarlo e cominciare a provare ad inserire qualche "punto/azione" analizzando una propria azione o anche una qualunque notizia riportata dai giornali.
Faccio notare che il Cipolla non valuta danni e benefici delle azioni in percentuali (quindi con valori da 0 a + e - 100) ma ne parla in termini più assoluti e, in particolare in merito alla stupidità, suggerisce che sia infinita. 
Se avete avuto la pazienza di leggere gli aforismi raccolti nel primo post sulla Stupidità avrete notato che molti sono d'accordo con lui. Io, pur essendo della medesima opinione, ho scelto di limitare il piano al valore di 100 su ciascun asse per facilità di rappresentazione.
Nei prossimi post approfondirò lo studio di questo diagramma entrando anche nel merito delle varie categorie e delle loro ulteriori suddivisioni. 

sabato 12 ottobre 2013

Stupidità (2) Le Leggi Fondamentali di C. M. Cipolla

In rete ci sono ormai tante versioni, in varie lingue, del famoso libello già citato nel precedente post. Non è del tutto chiaro quale sia il testo originale né se la versione italiana sia fedele all'originale e scritta dallo stesso Cipolla o qualcun altro abbia tradotto la versione inglese del 1976, ma questo è un problema molto secondario visto che sono tutte abbastanza simili.
Per un certo periodo il titolare dei diritti d’autore intimò a chiunque pubblicava il breve testo in internet di rimuoverlo immediatamente, pena un’azione legale. Quindi molti lo cancellarono (me compreso, anche se mi sembrava una richiesta “stupida” visto che era già di dominio pubblico e che è impossibile controllare la rete …) altri hanno lasciato link a pagine a quel punto diventate “pirata”, altri ancora hanno fatto sunti più o meno esaurienti o hanno liberamente tradotto il testo contribuendo alla confusione.
Visto che la stupidità umana è uno dei miei argomenti preferiti, in particolar modo affrontato così come fece il Cipolla, rendendolo un divertissement, trattandolo con grande ironia ed eleganza pur dicendo verità incontestabili ben evidenti agli arguti osservatori delle azioni umane, ho pensato di “condividere” la sua teoria postando e commentando le cinque leggi, ma non nell'ordine originale.
Comincio con la terza, già anticipata, in quanto è la più importante dato che stabilisce come attribuire ad ogni azione due diversi valori numerici, associandola quindi ad un preciso punto di un piano cartesiano. 
Nessuno si faccia spaventare da questo approccio matematico, è tutto molto semplice e lineare.
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
Questa legge (detta anche aurea) pur essendo alla base di tutte le successive considerazioni è, secondo me, anche il suo limite almeno per come è esposta ed in particolare se la si prende in termini assoluti.
Non è stabilito chiaramente se per guadagnarsi il titolo di “stupido” basti una singola azione, ne siano necessarie alcune o la totalità, né sono precisi i criteri di valutazione dei danni e dei vantaggi
Tuttavia, visto che nessuno può sostenere di aver mai fatto stupidaggini così come chiunque è a conoscenza di azioni o idee brillanti realizzate da persone comunemente giudicate stupide, per un giudizio complessivo è logico considerare il quadrante del piano cartesiano nel quale ricadono la maggior parte dei punti/azioni.
I quattro quadranti rappresentano le categorie principali (stupido, intelligente, bandito o sprovveduto), ma con tante differenze e sfumature che saranno oggetto dei prossimi post sul tema.

mercoledì 9 ottobre 2013

Stupidità (1)

Per introdurre questa avvincente materia, voglio iniziare con un paio di aforismi di Albert Einstein:
  • La differenza fra genialità e stupidità è che la genialità ha i suoi limiti.
  • Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima.
Prima che qualche "genio" posti commenti fuori luogo, ci tengo a precisare che questa mia trattazione (seguiranno parecchi altri post sullo stesso tema) è puramente accademica, non fa riferimento ad alcuno dei precedenti post, o ai relativi commenti, o a persone e eventi particolari. 
Prendetela, se volete, come esercizio mentale, stimolo a valutare le proprie azioni e incoraggiamento per tentare di evitare “danni” causati dall'altrui stupidità (per quanto possibile, essendo impossibile). 
E come “riscaldamento” cominciate a meditare su questi altri aforismi:
  • I due elementi più comuni nell'universo sono l’idrogeno e la stupidità. Ma non in quest'ordine. (Harlan Ellison)
  • Non si può discutere con la stupidità. (Jermaine Jackson
  • Non possiamo mai comprendere la stupidità finché non la sperimentiamo su di noi. (Paul Gauguin)
  • L’oziosità è la stupidità del corpo, e la stupidità l’oziosità della mente. (Johann G. Seume
  • La stupidità accompagna sempre il male. O il male la stupidità.  (Louise Bogan)
  • La stupidità è infinitamente più affascinante dell’intelligenza. Questa ha i suoi limiti mentre la stupidità non ne ha. (Claude Chabrol)
  • Agli stupidi non capita mai di pensare che il merito e la buona sorte sono strettamente correlati. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • La stupidità ha fatto progressi enormi. ... Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé. (Ennio Flaiano)
  • Gli stupidi sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedire loro di nuocere (Legge di Murphy)

Nei prossimi post mi diletterò a discettare soprattutto in merito alle Leggi fondamentali della stupidità umana di Carlo Cipolla (1922-2000, spesso citato come Carlo M. Cipolla), storico specializzato in storia economica che ha insegnato in Italia e negli Stati Uniti.
Cipolla si divertì ad "approfondire" il tema della stupidità elaborando la sua famosa teoria enunciata nel libello The Basic Laws of Human Stupidity, stampato nel 1976 come regalo di Natale per gli amici e poi pubblicato in italiano nel 1988 come Allegro ma non troppo e tradotto in almeno 13 lingue.
Vi anticipo la sua terza legge (aurea) nella quale definisce lo stupido:
Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.

domenica 6 ottobre 2013

Sentiero delle Sirenuse: imprecisioni, esagerazioni, fantasie e .... insinuazioni

Mi vedo costretto a fornire alcune precisazioni in merito alle notizie diffuse dal WWF, visto che, pur non citandomi direttamente, sono stato tirato in ballo.
Premetto (e preciso) che non entro nel merito della legge (che non è il mio campo), ma parlo solo in base a ciò che ho visto e che so, con l’idea che si dovrebbe sempre usare il buonsenso. Altrimenti, per esempio, si dovrebbe cominciare ad arrestare tutti i genitori che portano bambini piccoli sui motorini (anche due o tre alla volta), chi guida con bambini o cani vaganti nelle auto, ecc. e altre cose che mi sembrano ben più gravi.
Dopo aver commentato brevemente gli articoli su www.lelloacone.com e www.positanonews.com, stamane mi sono recato sul posto per rendermi conto di questo scempio “in una zona di massima valenza storica-paesaggistica-ambientale” (ma per qualunque posto della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana fanno sempre lo stesso copia e incolla, 3 volte nell'articolo in questione).
Comincio con il titolo IL SENTIERO PEDONALE DIVENTA CARRABILE che fa presupporre che sia ora adatto al transito delle autovetture, ma quello che ho visto è talmente stretto e tortuoso che penso che più di un motorino o carriola a motore non possa passare, dovendo anche considerare la notevole pendenza.
Lo sbancamento di roccia consiste nella frantumazione di pochi spuntoni rocciosi che riducevano la larghezza della vicinale, già cementata da almeno 10 anni. Oltretutto questa è rappresentata sulla mappa catastale con una larghezza di almeno 2 metri per la maggior parte del percorso, ben più larga di come è ora.
realizzazione di un tracciato carrabile di alcune centinaia di metri … alcune significa almeno tre, ma la parte allargata (in alcuni punti) è solo di un centinaio di metri.
L'area rurale di Chiavazzano (Sorrento) si trova quasi completamente nel Comune di Massa Lubrense e molto più in basso; lo stesso dicasi per Borra.
… segnalazione di alcuni turisti (che nel seguire le cartine escursionistiche diffuse dalla Pro Loco si sono trovati con i piedi nel cemento appena colato!!!) Siamo certi che fossero turisti? Comunque, se fosse vero, dovevano essere dei veri imbecilli e oltretutto erano fuori da qualunque itinerario segnato …. o si vuole sostenere che la Pro Loco sbaglia nel fornire le cartine ai turisti?
Dopo un altro paio di paesaggistico-ambientale si passa all’immediato ripristino dello stato dei luoghi.
Quindi armiamoci di Loctite, Attack, Bostik o colla di pesce e riattacchiamo i pezzi di roccia.
Fatto salvo all’improvviso parlare in pompa magna dell’esistenza di un sentiero alternativo al celeberrimo Sentiero degli Dei: quello delle nostrane Sirenuse...
Ma il cemento (aggiunto in più punti per facilitare dei passaggi) sul celeberrimo Sentiero degli Dei non l’ha mai visto? Strano per uno così attento ….
tirato fuori come da un cappello magico, alla vigilia (è solo un caso?) di finanziamenti regionali di centinaia di migliaia di euro richiesti dalla pubblica amministrazione.
Come già scritto, visto che sono io il prestigiatore, sono contento per la notizia e spero che me ne diano una congrua parte … anche solo 50.000 (cinquantamila) mi andrebbero bene ... :-) 
IL WWF PREPARA UN DOSSIER SULL’INTERA AREA DEL PERCORSO “SIRENUSE”
Nel ribadire che il tratto oggetto di denuncia non fa parte del Sentiero delle Sirenuse, resto in trepidantissima attesa di leggere il DOSSIER SIRENUSE.

sabato 5 ottobre 2013

Cucina e territorialità: spaghetti alla Nerano * integrazione al post precedente

Spinto dalla mia inesauribile curiosità ho effettuato una breve ricerca in merito alle “zucchine trombetta” proposte nel video ed ho imparato che sono una varietà ligure coltivata in particolare di Albenga (SV), in attesa di ricevere il riconoscimento "I.G.P. zucchino trombetta". (dal sito agriliguria.net)
Quindi un altro ingrediente tipicamente campano …. 

Cucina e territorialità: spaghetti alla Nerano - Costiera Amalfitana (?!?!?!)

In Internet si imparano sempre tante cose nuove ….
Guardando il video pubblicato stamane sul Corriere della Sera online, rubrica Racconti di Cucina, curata da Angela Frenda, ho appreso che:
  • Nerano (frazione di Massa Lubrense, Penisola Sorrentina, provincia di Napoli) è stata annessa alla Costiera Amalfitana
  • è possibile cuocere gli spaghetti di Gragnano in mezzo litro d’acqua, ma avendo cura di non immergerli subito per intero in modo da avere una parte scotta e una al dente  
  • il Provolone del Monaco “è un provolone di giù, della Costiera Amalfitana” (sic!) 
Eppure il Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta "Provolone del Monaco”, l’Art. 3 - Zona di produzione - recita 
“Le zone di allevamento delle bovine, di produzione e di stagionatura della D.O.P. «Provolone del Monaco», sono delimitate dagli interi territori dei seguenti comuni, ricadenti nella provincia di Napoli: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant'Agnello, Sorrento, Santa Maria La Carità, VicoEquense."
e sul sito ufficiale della Regione Campania (agricoltura, prodotti tipici) si specifica
"La produzione del "Provolone del Monaco DOP" interessa la provincia di Napoli, in particolare la Penisola Sorrentina ed il territorio dei Monti Lattari."
Queste precisazioni non sono assolutamente dettate da campanilismo, ma dalla mia passione per precisione, per la difesa della territorialità, dei prodotti tipici e del mangiare bene.
Perché mandare i buongustai a cercare il “Quattro Passi” di Antonio Mellino o altri ristoranti di Marina del Cantone in Costiera Amalfitana? Non è meglio indirizzarli verso Nerano, Massa Lubrense, Penisola Sorrentina?
Perché parlare del Provolone del Monaco (“provolone di giù”) senza citare le corrette zone di origine vale a dire Penisola Sorrentina e Monti Lattari, provincia di Napoli?
Diverte anche che il titolo è Zucchine, fiori di zucca e pecorino, si dice che si dovrebbe usare il Provolone del Monaco e alla fine si utilizza il parmigiano (si parla forse di quel tipico prodotto calabrese?). 
Ci sarebbe tanto altro da dire sulla su come la preparazione del piatto sia proposta nel video ... 
Sono sicuro che Antonio Mellino esegua la ricetta in ben altro modo e che se la signora Frenda mi invitasse a degustare i suoi manicaretti, cortesemente declinerei l’invito ….
Comunque suggerisco a chiunque non avesse mai assaggiato “pasta e zucchini” (l’Accademia della Crusca propende per la “i” finale e anche Devoto-Oli da zucchina rimanda a zucchino), o ancora meglio “pasta e cucuzzielli”, di farlo al più presto, ma scegliendo bene lo chef!

martedì 1 ottobre 2013

Escursionismo: AVVISO - sentiero dell'Anginola (isola di Capri)

Una corda di ferro che, fra una catena e l'altra, fungeva da corrimano nel tratto più ripido del sentiero dell'Anginola (fra Capri e Anacapri) si è spezzata e ora il passaggio è più rischioso. Prestate la massima attenzione!
Si spera che sia sostituita al più presto con altra corda o con una catena.
Appena avrò aggiornamenti in merito provvederò a postare un nuovo avviso.

Escursionismo: guide, accompagnatori, volontari ... che confusione!

In questo articolo pubblicato su PositanoNews (clicca sul titolo per leggerlo) fra l'altro è scritto:
"A tal proposito va ricordato che la legge prevede che gli accompagnatori di media montagna (a differenza delle guide alpine che, invece, sono soggette ad un albo e la cui figura è contemplata come mestiere) possono ricevere un contributo solo ed esclusivamente sotto forma di “rimborso spese”
A quale legge si riferisce? Rimborso spese? Quali spese? E' il solito vecchio trucco per prendere soldi senza pagare le tasse? Trovo grave che il presidente della G.E.A. sia così poco informato e contribuisca alla disinformazione dilagante. Sul sito ufficiale delle Guide Alpine www.guidealpine.it si legge:
"L’Accompagnatore di Media Montagna è un professionista in grado di condurre trekking e trasmettere conoscenze, valori e insegnamenti relativamente al territorio montano non innevato e senza l’uso di attrezzatura alpinistica per la progressione. In Italia la sua attività è regolata dalla Legge n.6/89 (artt. 21 e 22, n.d.r.), in base alla quale si raggiunge l’abilitazione dopo aver effettuato uno specifico percorso formativo (al quale si accede attraverso prove attitudinali di selezione), un esame abilitante e la successiva iscrizione nell'elenco speciale tenuto da un Collegio regionale delle Guide alpine. ……  "
Alle Regioni spetta di stabilire i termini per corsi, esami e albi, ma la Campania non ha ancora legiferato in merito in merito. Inoltre, stesso sul sito della F.I.E., alla quale la G.E.A. è affiliata, si legge: 
“Per dare una forte valenza ai Corsi di Escursionismo,alla F.I.E. è sorta la necessità, all'inizio degli anni ’80, di attivare la nuova figura dell’Accompagnatore Escursionistico, individuo che rispecchia la figura di accompagnatore di media montagna ma proiettato verso il volontariato e nell'ambito della F.I.E. stessa.” 
Si chiarisce quindi che l'Accompagnatore F.I.E. è un volontario che svolge un'attività simile a quella dell'Accompagnatore di Media Montagna che è invece un professionista a tutti gli effetti.
Infine esiste l'Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (A.I.G.A.E.) che nell'homepage del suo sito ufficiale informa di essere l'unica Associazione di categoria, in Italia, che rappresenta chi per professione accompagna in Natura i propri clienti, illustrando loro le caratteristiche ambientali e culturali dell’area visitata. 
Per ora mi sembra di aver messo abbastanza carne a cuocere e spero di aver chiarito qualche punto fondamentale (con riferimenti precisi). Seguiranno altri post in merito ...