sabato 12 ottobre 2013

Stupidità (2) Le Leggi Fondamentali di C. M. Cipolla

In rete ci sono ormai tante versioni, in varie lingue, del famoso libello già citato nel precedente post. Non è del tutto chiaro quale sia il testo originale né se la versione italiana sia fedele all'originale e scritta dallo stesso Cipolla o qualcun altro abbia tradotto la versione inglese del 1976, ma questo è un problema molto secondario visto che sono tutte abbastanza simili.
Per un certo periodo il titolare dei diritti d’autore intimò a chiunque pubblicava il breve testo in internet di rimuoverlo immediatamente, pena un’azione legale. Quindi molti lo cancellarono (me compreso, anche se mi sembrava una richiesta “stupida” visto che era già di dominio pubblico e che è impossibile controllare la rete …) altri hanno lasciato link a pagine a quel punto diventate “pirata”, altri ancora hanno fatto sunti più o meno esaurienti o hanno liberamente tradotto il testo contribuendo alla confusione.
Visto che la stupidità umana è uno dei miei argomenti preferiti, in particolar modo affrontato così come fece il Cipolla, rendendolo un divertissement, trattandolo con grande ironia ed eleganza pur dicendo verità incontestabili ben evidenti agli arguti osservatori delle azioni umane, ho pensato di “condividere” la sua teoria postando e commentando le cinque leggi, ma non nell'ordine originale.
Comincio con la terza, già anticipata, in quanto è la più importante dato che stabilisce come attribuire ad ogni azione due diversi valori numerici, associandola quindi ad un preciso punto di un piano cartesiano. 
Nessuno si faccia spaventare da questo approccio matematico, è tutto molto semplice e lineare.
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
Questa legge (detta anche aurea) pur essendo alla base di tutte le successive considerazioni è, secondo me, anche il suo limite almeno per come è esposta ed in particolare se la si prende in termini assoluti.
Non è stabilito chiaramente se per guadagnarsi il titolo di “stupido” basti una singola azione, ne siano necessarie alcune o la totalità, né sono precisi i criteri di valutazione dei danni e dei vantaggi
Tuttavia, visto che nessuno può sostenere di aver mai fatto stupidaggini così come chiunque è a conoscenza di azioni o idee brillanti realizzate da persone comunemente giudicate stupide, per un giudizio complessivo è logico considerare il quadrante del piano cartesiano nel quale ricadono la maggior parte dei punti/azioni.
I quattro quadranti rappresentano le categorie principali (stupido, intelligente, bandito o sprovveduto), ma con tante differenze e sfumature che saranno oggetto dei prossimi post sul tema.

1 commento:

  1. ... si potrebbe dire ci sono azioni stupide e, di conseguenza, persone che commettono azioni stupide. Dunque Tizio ha fatto molte cose stupide, Caio fa poche stupidaggini.
    Anche se l'esagerazione di Tizio potrebbe portarlo verso il cretinismo più che stupidità.
    A.M.

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