sabato 29 giugno 2019

42° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (206-210), solo Spielberg

Ed ecco gli altri 5 film diretti da Spielberg già annunciati, guardati in ordine cronologico, come penso sia bene procedere, quando è possibile. Mi convinco sempre di più che regista, uno dei pilastri del nuovo cinema americano, è più che discontinuo. Infatti, oltre ai vari ottimi film che tutti conoscono, ne ha realizzati altri senza infamia e senza lode, mentre altri ancora sono veramente scadenti e per questi penso che i rating sono più che generosi, probabilmente dovuti al nome Spielberg. In questo gruppo ci sono 1941 e Always i quali, se fossero stati diretti da uno sconosciuto, non sarebbero andati oltre il 3.
Sembra che il principale obiettivo del regista/produttore sia quello di fare film di cassetta, adatto per famiglie (in stile quasi disneyano), pieni di buoni sentimenti, bambini o ragazzini sapienti ed indomiti, coraggiose madri single e via discorrendo. Esempi lampanti sono E. T. e Jurassic Park, entrambi sostenuti da spettacolari effetti speciali (per l’epoca) e storie relativamente originali. The Lost World, come quasi qualunque sequel, non vale assolutamente l’innovativo Jurassic Park ed è appena sufficiente. In linea di massima, trovo che in molti di questi film gli attori non sono all’altezza della situazione e tantomeno della loro fama (per quelli che se la sono fatta), con il culmine nell’accozzaglia di nomi che si leggono nei titoli di 1941, ... veramente incredibile.
Perfino dando un’occhiata alle categorie nelle quali i famosi E. T. e Jurassic Park hanno vinto 7 Oscar, si vede che nessuno di essi è di “quelli che contano”.
Concluso questo dovuto preambolo visto che si tratta di un post praticamente monografico, sarò più stringato del solito nei commenti di ciascun film.
 
   

207  E. T.  (Steven Spielberg, USA, 1982) * con Henry Thomas, Drew Barrymore, Peter Coyote * IMDb  7,9  RT 98%  *  4 Oscar (miglior commento musicale,  sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali) e 5 Nomination (miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio)
Girato 5 anni dopo Close Encounters ... (con il quale ha vari punti in comune), E. T.  è uno dei film del periodo iniziale nel corso del quale Spielberg si è fatto conoscere nel mondo intero ed ha ovviamente incassato tanti soldi visto che 4 dei primi 7 furono Jaws(1975), Close Encounters ... (1977), Raiders of the Lost Ark (1981) e questo che è il settimo; tutti spettacolari, innovativi, pensati specificamente per il grande pubblico e quindi blockbuster campioni di incasso. Dal punto di vista cinematografico patisce il cast mediocre, dialoghi banali e prevedibilità; c’è perfino un lungo inseguimento polizia/ragazzi in bici, una di quelle scene che gli americani sembrano amare tanti. Da un alro punto di vista, direi che gli Oscar sono tutti meritati. Piaccia o non piaccia, fa parte della storia del cinema.  
209  Jurassic Park  (Steven Spielberg, USA, 1993) * con Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldblum * IMDb  8,1  RT 93%  *  3 Oscar (miglior sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali) * al 181° posto nella classifica IMDb
Altra mega produzione che all’epoca (26 anni fa) sbalordì soprattutto per gli effetti speciali e la ricostruzione di tante specie di dinosauri, certamente fra gli animali preferiti da tanti bambini. Le innovative tecniche CGI, possibili grazie ai passi da gigante fatti in pochi anni dall’animazione al computer combinata con ambienti reali, segnarono una svolta decisiva nel genere fantastico; un’onda lunga della quale si vedono ancora gli effetti.
Visivamente piacevole, ma anche per questo come per E. T.  valgono le mie riserve in quanto a cast, sceneggiatura e dialoghi; comunque altra pietra miliare del cinema.
 
      

210  The Lost World  (Steven Spielberg, USA, 1997) * con Jeff Goldblum, Julianne Moore, Pete Postlethwaite * IMDb  6,5  RT 53% 
Come anticipato nel cappello, qui cominciano le dolenti note. Questo sequel di Jurassic Park  che ripropone anche qualche personaggio/attore è senz’altro inferiore all’originale e i 4 anni di ulteriore sviluppo della tecnologia CGI non sembrano aggiungere molto alla spettacolarità del precedente.  Jeff Goldblum sempre più inespressivo è contornato da altri attori mediocri che quindi non lo fanno sfigurare più di tanto. Sorge il dubbio che Spielberg risparmi deliberatamente sul cast per pagare gli effetti speciali con i quali ha costruito la sua reputazione ed il suo impero economico. Ci si può limitare a guardare Jurassic Park  e tralasciare questo, non si perde niente.
208  Always  (Steven Spielberg, USA, 1989) * con Richard Dreyfuss, Holly Hunter, Brad Johnson * IMDb  6,4  RT 65% 
Sempre peggio ... film romantico quasi strappalacrime, con storia e dialoghi risibili, realizzazione che aspira ad essere spettacolare ma è spesso ridicola e insensata per essere poco o niente plausibile. Richard Dreyfuss si dimostra ancora una volta poco incisivo (come anche in Jaws) e Holly Hunter non è da meno; Brad Johnson forse è il migliore dei tre protagonisti visto come si cala nel ruolo del bello imbambolato, con il suo perenne sorriso quasi da ebete. Guardalo mi sembra una perdita di tempo e quindi non lo consiglio.
206  1941  (Steven Spielberg, USA, 1979) * con John Belushi, Warren Oates, Christopher Lee, Toshiro Mifune, Dan Aykroyd * IMDb  5,9  RT 33%  *  3 Nomination (fotografia, sonoro ed effetti speciali)
E con questo si tocca il fondo. Film senza né capo né coda, che rasenta il ridicolo, con tanti attori di nome ai quali tuttavia non è affidato alcun ruolo di peso. John Belushi saltella e si agita pensando forse di stare ancora girando Animal House (1978); attori a fine di una gloriosa carriera (p.e. Toshiro Mifune) o almeno più che dignitosa (p.e. Warren Oates, Ned Beatty e Christopher Lee) si trovano chiaramente spaesati in questo bailamme; ma in condizioni simili ci sono anche Dan Aykroyd, Tim Matheson, Nancy Allen e vari altri volti noti.
Da evitare accuratamente.  

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

venerdì 28 giugno 2019

Rinviata a tempo indeterminato la MaraTrail Faito - Amalfi

Dopo il sopralluogo effettuato ieri lungo i circa 20km della parte finale (a partire dal traforo di Agerola) del percorso che inizialmente avevo ipotizzato, ho dovuto constatare che non è pensabile proporlo aperto a tutti. Certamente è spettacolare in quanto, a costo di fare un itinerario a dir poco contorto, avevo inserito varie deviazioni per raggiungere punti estremamente panoramici come il belvedere di Mustaculo (a picco sul crinale calcareo del castello di Scala, foto in basso), Santa Maria dei Monti e lo stesso succitato castello.

Nei tratti “fuori sentiero” la vegetazione in più punti ha quasi fatto scomparire del tutto le tracce, perfino i percorsi ufficiali CAI (solo in parte segnati) sono in vari punti pressoché impraticabili. 
    
Abbiamo attraversato il Piano del Ceraso scomparendo nelle felci alte quasi 2 metri; nella parte alta della discesa dello Scalandrone ormai anche la deviazione, creata vari anni fa per aggirare vari smottamenti, versa in cattive condizioni e più basso, tornati sul tracciato storico, si cammina su pietrame venuto giù dai ripidi pendii soprastanti; scendendo per il Petrale (CAI 301) a valle del muraglione (parete sud-orientale del castello di Scala) si naviga a vista ed è bene sapere dove andare, tanto che sullo stesso sito CAI Monti Lattari si legge: 
... presenta degli elementi di problematicità dal punto di vista dell’individuazione del sentiero ... Si tratta comunque di un sentiero che richiede una buona pratica escursionistica e capacità di orientamento, da farsi assolutamente provvisti di mappa ed altimetro. Un valido aiuto (non sostitutivo di detta strumentazione) potrebbe essere un GPS o l’applicazione OSMAND.
   
Personalmente, considerato anche che il mio sparuto seguito, pur essendo composto da escursionisti abituali, nel complesso sembrava non trovarsi del tutto a proprio agio su tali percorsi ed era spesso attardato, ho reputato opportuno rinunciare al passaggio per Punta delle Castagne (da dove avremmo prendere la bretella 351a) e tornare direttamente sul percorso Scalandrone guidando il gruppo attraverso i castagneti (per la maggior parte abbandonati) dirigendomi direttamente sul 351. Questo nella parte bassa non presenta alcun problema, parimenti a tutto il percorso che circumnaviga la Valle delle Ferriere a mezza costa attorno ai 500m di altitudine (CAI 357 + 301 + 359), anche se in alcuni punti si notano ancora i danni degli incendi di pochi anni fa. 

Per fortuna, grazie alle abbondanti piogge primaverili, il torrente Canneto (quello che muoveva i mulini di Amalfi) ha ancora una discreta portata ed anche le piccole cascate più a valle erano attive ... sempre un piacevole spettacolo, rinfrescante alla sola vista, specialmente in un giorno tanto caldo.
   
Prima di scendere ad Amalfi percorrendo la storica mulattiera a tornanti, quasi tutta perfettamente lastricata, sosta d’obbligo all’Osteria delle sorelle Rispoli, mio punto di ristoro fisso, quando mi trovo in zona Pogerola ad un orario consono. Stavolta ho fatto provare ai miei accompagnatori gli scialatielli fatti da Enza (la chef, alla mia destra), la sua famosa genovese (piatto della tradizione napoletana, a Genova non esiste), alici farcite con provola e anche quelle semplicemente fritte; tutto amabilmente servito dalla maitre Marina (alla mia sinistra nella foto sotto).

Anche il ritorno via mare a Sorrento (che avevamo lasciato con il treno delle 6.25) è stato molto panoramico e piacevole.
Il percorso è senz'altro ben congegnato (così come la logistica) ma è opportuno intraprenderlo con escursionisti preparati, ben attrezzati e dal passo sicuro, autosufficienti e non impicciosi ... altrimenti diventa un incubo, si sta sempre ad aspettare per il passo lento della coda o semplici (insopportabili) soste per selfie e foto di gruppo, spesso tralasciando i soggetti naturali, secondo me ben più interessanti e affascinanti.

mercoledì 26 giugno 2019

Farfalle e tanto altro

Pur quasi completamente senza la primavera, essendo passati da un pessimo maggio (oltremodo piovoso e relativamente freddo) al caldo torrido di questa seconda metà di giugno, ci sono ancora tanti fiori in giro, alcuni con fioriture eccezionali. Su varie di queste specie, nelle aree adatte, si vedono volteggiare centinaia e centinaia di farfalle insieme con tanti altri insetti.

Stamattina sono andato a fare un breve giro per macro su Monte San Costanzo ed in alcuni momenti ero veramente circondato da farfalle. Le specie predominanti erano queste che vedete nelle foto in basso, ma ce n’erano anche altre più o meno uniche che non sono riuscito a fotografare in maniera decente per posarsi sempre lontano o in zone d’ombra o per essere troppo irrequiete.  
  
Da lontano (foto in basso, di qualità scadente ma utile per l'identificazione) sono riuscito a riprendere questa Iphiclides podalirius (Podalirio), qui poco comune, una delle farfalle più grandi dell’area, che io sappia seconda solo alla Papilio machaon (Macaone).

Sulla strada di casa mi sono poi fermato a scattare varie foto di un'agave che avevo già puntato da tempo. Si tratta di una Agave salmiana var. ferox (o semplicemente Agave ferox), specie non comunissima ma neanche rara, la mia preferita della famiglia delle Asparagaceae per le sue foglie molto più larghe della media e le sue spine dall'aspeto veramente "feroce". In occasione della sua unica fioritura, come quasi tutte le agavi, produce uno scapo alto 5-6 metri che non a caso somiglia tanto ad un enorme asparago. I fiori (varie migliaia) si trovano in quei "piattelli" ai lati del fusto (altre foto nell'album linkato in calce).  
   

sabato 22 giugno 2019

Si è concluso il VII Campionato Mondiale di Barracca 'o rutunniello

Giovedì sera (20 giugno 2019), al Barraccorutunniellodromo delle Sirene, si è concluso il VII Campionato Mondiale di Barracca ‘orutunniello (clicca sul link per accedere alla pagina con tutti i risultati, iscritti, Albo d'Oro, video dimostrativo e altro). Le numerose inattese defezioni (circa 30% degli iscritti) non hanno assolutamente condizionato lo svolgimento del torneo e tantomeno la sua qualità visto che è risultato essere uno dei migliori in assoluto anche per l’incertezza del risultato fino all’ultimo lancio.

Basti pensare che Tatore Cappiello e Tonino Cangiano (andati allo spareggio per aggiudicarsi il titolo, con la vittoria del primo) hanno fatto un percorso incredibilmente identico nel corso dell’intera serata. Hanno vinto la semifinale B a pari merito con 19 punti (accedevano alla finale i primi due di ciascuno dei 4 gruppi); dopo il 12° e penultimo lancio della finale si trovavano appaiati al 4° posto con 13 punti; nell’ultimo hanno imbucato 4 monete a testa portandosi a 17 pari e superando Sandro ‘e Osvaldo e Cataldo gnègnè che conducevano con 15 punti e Sergio Cangiano che li seguiva a 14, tutti rimasti, ovviamente, "con un palmo di naso". In teoria, perfino gli ultimi due, fermi a 8 punti, con un en plein (8 monete su 8, certamente difficile, ma già visto anche in questa edizione) avrebbero potuto vincere il Campionato.
Al contrario dell’edizione 2018 nella quale si affermò il giovane outsider Giuseppe Persico (con uno stile di pizzicata al limite, se non fuori, della tradizione, che causò molte polemiche), quest’anno il lotto finale era composto da arzilli uomini maturi (solo uno under 60, ma si andava fino ai 75 anni) che da giovanotti effettivamente hanno giocato nelle stradine, sul sagrato della chiesa, su lastricati sconnessi e su terra battuta, non solo a Barracca ‘o rutunniello, ma anche al Giro d’Italia con i tapparielli, a Nocelle e tanti altri giochi di strada.
Mi sarebbe piaciuto stilare una statistica precisa delle età dei partecipanti, rapportandole anche alle loro prestazioni, ma purtroppo non ne ho avuto il tempo. Un fatto è tuttavia certo, l’ottantenne Mastu Liberato Maggio è arrivato alle semifinali dopo essersi piazzato al secondo posto assoluto nelle qualificazioni con 34 punti; Tatore Cappiello si è laureato Campione del Mondo (per la seconda volta, dopo aver conquistato il titolo nel 1995) nel giorno del suo 75° compleanno ... la classe non è acqua, gli anni contano (relativamente) poco.

Questo originale resoconto del Campionato è apparso ieri sul settimanale della Penisola Sorrentina Agorà, stilato da Fabrizio Ruggiero che si è voluto cimentare nel gioco ed ha quindi avuto modo di rendersi conto non solo della parte tecnica ma ha saputo cogliere lo spirito con il quale si affronta questo originalissimo Campionato Mondiale. Ha certamente esagerato nel tessere le mie lodi, è quasi un (immeritato) panegirico!

Chi fosse interessato a sapere di più in merito al gioco, può apprendere (quasi) tutto della Barracca 'o rutunniello leggendo il relativo capitolo del libro scaricabile gratuitamente in versione eBook (.mobi e .ePub). 

lunedì 17 giugno 2019

MaraTrail di Agerola ... tanto tuonò che piovve!

... in senso lato, quello della famosa frase attribuita a Socrate. Dono tanti rinvii, spostamenti, cambi di programma e di itinerario per ottimizzare il percorso in base alle condizioni meteo, finalmente abbiamo portato a termine una ennesima più che soddisfacente MaraTrail.

Gruppo contenuto (una dozzina) composto da camminanti allegri e rispettosi del Decalogo FREE, nessun lamentoso nonostante il caldo (ma certamente molto meno di quello sofferto a quote più basse) e qualche tratto in vegetazione densa con qualche ortica e qualche pianta spinosa), tutti autosufficienti e indipendenti, nel senso che sapevano anche allontanarsi un po’ senza i vari aspettatemi ...
Un bel gruppo, molto eterogeneo anche se c'è da sottolineare, per l'ennesima volta, la totale assenza di "giovani" ... le età erano tutte comprese fra i 45 e 65. 
In pratica abbiamo percorso circa 24,5km, rinunciando alla ripida ascesa al Catiello (alle 17 faceva ancora caldo e quel versante è tutto esposto al sole), lasciando il sentiero CAI 351 per andare al monumento eretto lungo i  pendii di Monte Carro, nel luogo dove nel 1947 cadde un areo svedese (17 soldati morti), verificando ancora una volta la Bretella FREE (fra i sentieri CAI 329a e 329d) e poi allungando il percorso con la ricerca di un vecchio bypass di quasi 2km, un sentiero pressoché abbandonato che aggira a sud Colle Sughero, quasi un chilometro in più che però fa risparmiare una salita e una discesa non comodissime.
Resta il rimpianto della visibilità non delle migliori per buona parte della mattinata (vedi foto in basso), che ci fornisce però un buon motivo per ripetere il giro, casomai in una bella giornata di grecale.

Album con una quindicina di foto (incluse queste del post)
In attesa della prossima MaraTrail, ricodo a tutti che stasera inizia il VII Campionato Mondiale di Barracca 'o Rutunniello

sabato 15 giugno 2019

41° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (201-205)

Dopo una pausa di un paio di settimane dovuta a svariate situazioni non connesse fra loro, sono tornato al ritmo di un film/giorno (più o meno) ed ecco 5 nuove microrecensioni. A parte il film francese (per fortuna recuperato dopo la mancata proiezione del mese scorso), tutti gli altri sono diretti da Spielberg e ne seguiranno altri 5, guardati e da guardare in rigoroso ordine cronologico. Tale “retrospettiva” comprende buona parte dei suoi primi film fra i quali alcuni meno conosciuti o molto criticati.

   

202  Duel  (Steven Spielberg, USA, 1971) * con Dennis Weaver, Jacqueline Scott, Eddie Firestone * IMDb  7,7  RT 87% 
C’è chi lo considera il primo vero film di Spielberg e chi non lo elenca neanche fra i suoi film ... in effetti Duel nacque con film per la TV e 2 anni dopo (con l’aggiunta di 15 minuti) fu distribuito nelle sale, mentre il primo vero lungometraggio (Firelight,1964), girato con pochi mezzi dall’allora 18enne regista, è andato perso; non è chiaro se gli spezzoni oggi disponibili siano effettivamente parti della versione definitiva.
Secondo me, in stretto senso cinematografico, considerato il soggetto e il budget, tenendo conto dei limitati mezzi, del fatto che fu girato in meno di 3 settimane e che in pratica conta su un solo attore, Duel è un ottimo road movie, tendente al thriller, ovviamente un cult da non perdere.
Posso aggiungere che quando nel 1975 gestivo il mio “cineclub”, nella rassegna “Nuovo Cinema Americano” inserii questo e il successivo Sugarland Express subito dopo Vanishing Point (1971, di Richard C. Sarafian), proponendo così un formidabile terzetto di road movies.

203  Sugarland Express  (Steven Spielberg, USA, 1974) * con Goldie Hawn, Ben Johnson, William Atherton, Michael Sacks * IMDb  6,8  RT 91%  * premio per la sceneggiatura e Nomination Palma d’Oro a Cannes
Subito dopo Duel, Spielberg diresse quest’altro road movie, altrettanto particolare ma invece dello psicopatico camionista assassino che segue minacciosamente un’auto, qui quelli più fuori di testa sono gli inseguiti anche se fra l’incredibile numero di poliziotti e simili che li “scortano” quelli sani di mente sono ben pochi.
Ci si può vedere tanto in merito all’uso (indiscriminato) delle armi e nel persistere della mentalità da far west, con giustizieri e posse. Eccellenti alcuni personaggi, anche se hanno piccole parti (deliziosa la coppia di anziani rapinati); anche sceneggiatura e dialoghi sono appropriati e significativi.
Sottovalutato dal pubblico ma apprezzato dalla critica, secondo me è un buon film, certamente meritevole di una visione.

      

205  Close Encounters of the 3rd kind  (Steven Spielberg, USA, 1977) * con Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr * IMDb  7,7  RT 97%  *  Oscar miglior fotografia, 7 Nomination (miglior regia, scenografia, montaggio, Melinda Dillon non protagonista, sonoro, commento musicale, effetti speciali) e Premio Speciale per montaggio effetti sonori
Certamente all’epoca fu innovativo nel campo della fantascienza, che fino ad allora sembrava aver prediletto i viaggi spaziali verso mondi sconosciuti trascurando i temi di possibili arrivi di alieni sulla terra. Anche l’approccio non conflittivo (nonostante lo stretto controllo militare) che pone il film in un ambito “buonista” pose le basi per tanti altri film prodotti con simile ottica, a cominciare da E. T. (1982) dello stesso regista. Qualcuno sostiene che la sceneggiatura è un’elaborazione di Firelight, scritto, diretto e prodotto da Spielberg con soli 500 dollari, proiettato solo in un cinema locale e poi andato in gran parte perso.
Notevoli ed innovativi effetti speciali ed una bella fotografia (anche se le scene e i soggetti sono spesso troppo illuminati) sostengono il film ... la storia è poco avvincente in quanto troppo prevedibile.
Va visto per i suoi aspetti positivi e per essere una pietra miliare nel genere sci-fi, ma non è un certo un capolavoro.

204  Jaws (Steven Spielberg, USA, 1975) * con Roy Scheider, Robert Shaw, Richard Dreyfuss * IMDb  8,0 RT 97%  *  3 Oscar (montaggio, sonoro e musica) e Nomination come miglior film* 237° nel ranking IMBd
Non per fare il bastian contrario, ma di questi primi 3 film di Spielberg che ho rivisto con piacere, Lo squalo è quello che mi è piaciuto di meno. Nell’essenza ha molto in comune con i precedenti, fra seguimenti/inseguimenti e incombente rischio di vita. Certamente c’è più interazione fra i protagonisti, oltre al vorace pesce i 3 personaggi principali molto diversi fra loro interagiscono in modo interessante.
Tuttavia, devo sottolineare che ha un difetto comune con tanti film in ambiente naturale e soprattutto in quelli girati in mare: l’assoluta evidente mancanza di continuità. Fra campo e controcampo si passa da superficie del mare liscia come l’olio a mare agitato, da cielo azzurro a quasi foschia, rotta dell’imbarcazione che cambia palesemente a giudicare da vento, moto ondoso e sole, distanze e manovre assolutamente poco credibili considerata la presenza di almeno un uomo di mare. A tutto ciò in Jaws si aggiunge il numero di barili gialli che si moltiplicano, la barca semiaffondata che improvvisamente ha il pozzetto asciutto, motori dall’incredibile funzionamento e altro. Nonostante tutto ciò il film regge perfettamente per la tensione continua, l’attesa dell’apparizione dello squalo, le riprese subacquee eccetera, che funzionano a meraviglia, specialmente per i tantissimi che hanno poco a nessuna dimestichezza con il mare aperto.
Più thriller che film d’azione, merita comunque una visione. Nel cast è Robert Shaw quello che emerge.

201  La main du diable  (Maurice Tourneur, Fra, 1943) tit. it. “La mano del diavolo” * con Pierre Fresnay, Josseline Gaël, Noël Roquevert * IMDb  7,5 
Horror/fantasy d’epoca diretto da Maurice Tourneur, padre di quel Jacques Tourneur, apprezzato regista di noir americani (p.e. Out of the PastNightfall, ...) 
Il protagonista è Pierre Fresnay, noto per avere ricoperto ruoli da protagonista in film fondamentali della storia del cinema, non solo francese, come La grande illusione (di Jean Renoir, 1937, con Jean Gabin Eric von Stroheim quali coprotagonisti) e Il corvo (1943, di Henri Georges Clouzot).
Storia interessante e avvincente ben girata e messa in scena, con tanti buoni attori anche se per lo più sconosciuti. Sceneggiatura di Jean-Paul Le Chanois che, nel 1958, dirigerà uno dei migliori adattamenti di Les Miserables, con Jean Gabin nei panni di Jean Valjean.
PS - a proposito di Out of the Past (che è un ottimo noir del 1947, con Robert Mitchum e Kirk Douglas) e delle pessime “libere interpretazioni” che amo citare, tale film fu distribuito in Italia con due titoli diversi, fra i quali non saprei scegliere il più insulso: Le catene della colpa e, in alternativa, La banda degli implacabili (!).

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

mercoledì 12 giugno 2019

Due MaraTrail: logistica Agerola e anticipazioni Faito - Amalfi

Considerata la facilità e la (relativa) breve distanza di questa MaraTrail di Agerola, ce la prenderemo con calma. L’unica parte impegnativa è quella dell’ascesa al Catiello, che però è facoltativa.  
Quindi partenza alle 10.00 dal traforo, accertandoci dell’arrivo del bus delle 8.50 da Castellammare (previsto per 9.45). Camminando ad una comodissima media di 3km/h, il percorso reale sarebbe coperto in meno di 8 ore e, anche considerando 1h30’ di salita e discesa lungo i ripidi pendii del Catiello, dovremmo essere a Bomerano entro le 19.30.
Chi deve rientrare in bus dovrà però considerare che l’ultima corsa per Castellammare è alle 19.10.
Come già anticipato, chi volesse interrompere la camminata potrà farlo praticamente in qualunque momento considerato che ritornare a valle è possibile quasi dovunque, in meno di un’ora.
Il bar all’uscita del traforo è il primo e ultimo punto di ristoro “civile”, poi si dovrà attendere fino all’arrivo a Bomerano. Tuttavia, dopo aver percorso una dozzina di km, incontreremo due sorgenti per rifornirci d’acqua. Indispensabile portarsi qualcosa da mangiare.
Quelli che non hanno fretta potranno prendere in considerazione una pizza conviviale a Bomerano.

Forniti i dettagli della MaraTrail di Agerola, passo a alla MaraTrail Faito - Amalfi, il cui programma è già in fase molto avanzata. Nella precedente edizione del 2011, dopo la dozzina di km più o meno obbligatorio fino a Monte Rotondo (via Palmentiello), si andava fino ai piedi del Cerreto per poi scendere via Ravello e Atrani. Per questa edizione propongo invece di andare a Santa Maria dei Monti, scendere a Campidoglio via Scalandrone, per poi percorrere il sentiero di mezza costa della Valle delle Ferriere, vale a dire Pellagra, Fica'a Noce, Tavernate, Pogerola. In questa frazione di Amalfi, ci ripuliremo e, avendo tempo, potremo gustare un aperitivo prima della facile e piacevole discesa ad Amalfi lungo le rampe dell’antica strada lastricata.
 
   

Logistica
Il percorso rispetto alla precedente edizione è leggermente ridotto (circa 26km) ed in linea di massima in gran parte scorrevole anche se le discese di Palmentiello e Scalandrone non sono da sottovalutare. Se tempo e tempi lo consentiranno, decideremo al momento di includere una deviazione dal 351, salendo al Castello di Scala (CAI 301) e tornando sul 351 via Punta delle Castagne; detour indubbiamente spettacolare, forse non per tutti ... ma resta comunque la possibilità di continuare a procedere sul 351 e ritrovarsi nei pressi dell'incrocio di Campidoglio prima di entrare nella Valle delle Ferriere.
Itinerario vario e affascinante, attraverso ambienti molto diversi, fra boschi, prati, scale, ruderi, prati, vertiginose falesie e ruscelli. Pur essendo vero che il dislivello negativo sarà di 1.000 metri superiore a quello in salita, è bene ricordare che i saliscendi non mancano e che tanta discesa a fine giornata si fa sentire, soprattutto sulle ginocchia.
Per chi non lo sapesse, fra Faito ed Amalfi il percorso stradale più breve è di circa 50km via Positano (tanto traffico), un poco migliore ma più lunga (quasi 60km) la soluzione via Gragnano e Agerola ... certamente non conviene portare auto a nessuna delle estremità; quindi cercheremo di sfruttare nel miglior modo possibile i trasporti pubblici, ideali per le lunghe traversate.
La migliore soluzione che ho trovato è quella della salita al Faito da Vico Equense con il bus delle 9.40 (treno 9.07 da Sorrento), per cominciare a camminare dal bivio Lontra verso le 10.15. Se ce la vorremo prendere con calma e cenare senza fretta, ritorneremo in Penisola Sorrentina con il bus delle 23.00 da Amalfi (ultima corsa, solo feriale); se invece ci spicciamo potremmo prendere il penultimo bus delle 21.20.
Al momento siamo orientati su un giorno infrasettimanale, le date possibili saranno comunicate dopo la MaraTrail di Agerola.
   

domenica 9 giugno 2019

MaraTrail del 16 giugno, ulteriore cambiamento: Agerola

In sostituzione della MaraTrail dal traforo di Agerola a Termini, sconsigliabile per il calore, ho pianificato una III ed. della MaraTrail di Agerola con un percorso che si sviluppa per l’85% oltre i 950m di altitudine e per gran parte in bosco, ma con tanti punti panoramici (vedi foto). Dopo essermi consultato anche con Matteo FREE (che ha approvato in toto), abbiamo anche ipotizzato una piccola deviazione fino alla lapide in memoria dei 21 soldati svedesi deceduti il 18 novembre 1947, nello schianto del loro aereo su Monte Carro, a quota 1.138 m ... storia poco conosciuta e luogo ancor meno frequentato.

Le salite sono ben suddivise e mai lunghe pur accumulando un dislivello complessivo di circa 900m. L'unica salita impegnativa è quella di Monte Catiello (1.383m), terza cima dei Monti Lattari, ma è facoltativa. Infatti, questa ripida ascesa (+305m in 750m, pendenza media circa 40%) è un tratto del sentiero CAI 323e, quindi si tratterà di un a/r e pertanto ciascun camminante potrà percorrerne quanto vorrà o anche non intraprende assolutamente l’ascesa ed aspettare gli altri in un qualunque punto del tratto successivo, il Capo Muro - Monte Tre Calli (CAI 329). Inoltre, il percorso “contorto” permette di ridurre la distanza complessiva in più occasioni, per esempio passando a sud del Cervigliano.


Questo è l'itinerario di massima (adattabile in corso d’opera come da prassi FREE):
traforo di Agerola, Monte S.Angelo, Imbarrata, belvedere Mustaculo-Castello, S. Maria dei Monti, Monte Candelitto, Cervigliano versante nord, Acqua Fredda (sorgente), Acqua di San Giuliano (sorgente), Parate, Crocella, Capo Muro via bretella FREE, (possibile extra Monte Catiello, ognuno arriva fin dove vuole o si avvia al Tre Calli), Monte Tre Calli, Bomerano.

    

Poco dopo aver completato metà percorso, i partecipanti troveranno due provvidenziali sorgenti di acqua freschissima (Acqua Fredda e San Giuliano) a distanza di meno di un chilometro una dall'altra.

Logistica
  • trasporti autonomi fino al traforo
  • cercheremo di organizzarci per portare qualche auto a Bomerano
  • stiamo ipotizzando una pizza finale conviviale.

giovedì 6 giugno 2019

La perfetta manutenzione dei percorsi escursionistici a Massa Lubrense

La parte terminale della Penisola Sorrentina, gran parte della quale ricade in territorio massese, potrebbe essere un paradiso per gli escursionisti vista la grande varietà di ambienti, vegetazione e vedute e, non certo di minore importanza, considerata la posizione centrale rispetto a località come Capri, Positano, Amalfi e Pompei ... una perfetta combinazione di vacanza attiva e classico turismo culturale.
Ho dovuto scrivere "potrebbe" perché, nonostante gli sbandierati investimenti nel settore sentieristica (manutenzione, pulizia e segnaletica), ben poco si fa per rendere più piacevole e sicuro il soggiorno degli escursionisti che, anno dopo anno anno, diventano sempre più numerosi passando così dall'essere un settore di nicchia ad essere un importante volano economico dall’indotto assolutamente non indifferente. 
   

Succede così che:
  • il gazebo al margine di via San Costanzo, abbattuto dal vento lo scorso autunno, dopo 7 mesi giace ancora in loco, così come gli alberi divelti che ostruiscono il sentiero più frequentato per accedere alla cappella in cima al monte  (foto sopra, scattate poche ore fa);
  • chi percorre l'itinerario Sant'Agata - Monticchio - Termini (promosso dal Comune, evidenziato nelle mappe distribuite dall’Ufficio Turistico e dalle Pro Loco) si trova a dover passare fra i rami di un albero caduto almeno 4 mesi fa in via Calella (ancora ieri la situazione non era cambiata rispetto a ciò che potete vedere nelle foto in basso)
  • la segnaletica non viene aggiornata dal 2003 (allora fu pagata dall'AAST Sorrento - Sant'Agnello) mentre le mattonelle segnavia continuano a sparire o essere vandalizzate
  • si spendono 2.696,20 euro (parenti a 2.700) per tagliare l'erba ai margini di una rotabile di 1.350 m (ma pagati come se fossero 1.700, circa il 26% in più) e non si sanano situazioni critiche lungo poche centinaia di metri di sentieri (lavoro giudicato da vari operatori del settore di non più di 3 giornate lavorative)
  • si paga la pulizia di 1.100 m circa di sentiero/stradina (più stradina rotabile che sentiero) pagando per 1.550 m (circa il 41% in più)
  • tali differenze (chi vuole può verificarle ... io posso sbagliare di qualche metro, ma non di tanto) possono sembrare cosa di poco conto, ma diventano onerose se si considera che il Comune per detta pulizia paga euro 0,65/ml oltre I.V.A. (22%). 
  • vale la pena sottolineare l’uso di ml (=millilitro, secondo la legge italiana ed europea!), suppongo "metro lineare" secondo i tecnici del Comune che ignorano il Decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1982, n. 802 e la successiva ratifica europea del 2009, che stabiliscono l'obbligo dell'utilizzo del Sistema Internazionale di unità di misura (SI)
  • similmente è da apprezzare la precisione degli stessi nell’identificazione dei tratti interessati ... “via Vigliano da confine con Sorrento fino al falegname”! Anche la grammatica è notevole.
Tutto i dati riportati li potete verificare nella Determinazione 523 (del 16 aprile u.s.) e sospendo l'elenco per non risultare tedioso e ripetitivo, ma ci sarebbe tanto altro da segnalare.

   
   
In conclusione, l’Assessore al Turismo / vicesindaco non dovrebbe raccontarmi che sono stati stanziati decine di migliaia di euro specificamente per la pulizia sentieri se tale capitolo comprende anche le strade (e per queste per lo più vengono spesi); e tanto meno dire a me (che con i miei colleghi camminanti percorro chilometri e chilometri nel territorio) che i sentieri sono stati tutti puliti visto che ormai non usciamo se non muniti di serracchiello e cesoie
Il Responsabile del Servizio non dovrebbe dirmi che gli alberi non vengono rimossi adducendo come scusa la mancanza di fondi se zazzarea (sperpera) migliaia di euro in altri lavori, pagati (a mio modesto parere) a prezzi esorbitanti.

Nel vedere tali bellezze (e potenziali fonti di reddito) nelle mani di incompetenti arroganti - spesso poco sinceri - piange il cuore a molti e specialmente a me che quasi 30 anni fa redassi il Progetto Tolomeo, inizialmente sottovalutato da tanti che poi con il tempo si sono ricreduti. 
Molti degli itinerari originali sono ancora in essere, vari sono stati abbandonati per essere ormai impraticabili già da anni. Quasi tutte le Amministrazioni hanno iniziato il loro mandato con grandi slogan e promesse, ma successivamente hanno fatto ben poco.

sabato 1 giugno 2019

VII Campionato del Mondo di "Barracca 'o rutunniello"

Ripreso l'anno scorso dopo una lunga sosta di una ventina di anni, torna il Campionato Mondiale di  Barracca 'o rutunniello organizzato dalla F.I.B.O.R. (fantomatica ed inesistente Fed. Italiana Barracca ‘o Rutunnielo). Questa VII edizione, similmente alle precedenti, è concentrata in 4 serate (infrasettimanali), con il seguente calendario:
lunedì 17 e martedì 18 giugno, ore 21,30: serate di qualificazione
mercoledì 19 giugno, ore 21,30: quarti di finale (56 ammessi)
giovedì 20 giugno, ore 21,00: semifinali (32 ammessi) e FINALE a 8


Questa è la pagina di riferimento del Campionato nella quale, oltre a regolamento e ranking per la determinazione delle teste di serie (già online), saranno poi pubblicate le composizioni dei 7 gruppi per ciascuna delle due serate di qualificazione, risultati e tutto quanto concernente questo torneo mondiale.
La "bellezza" di questo torneo (molto pomposamente denominato "Mondiale") consiste non solo nel fatto che riesca a coinvolgere molti vecchi amici che, per vari motivi, non si frequentano regolarmente, ma anche tante persone di qualunque mestiere, età e posizione sociale che, almeno per la durata del torneo, diventano tutti pari, divertendosi, prendendosi in giro e ricordando tempi passati, sapendo stare al gioco e armando anche "feroci polemiche" ma sempre con il giusto spirito e con il sorriso sulle labbra, perché, come recita l'art. 17 del Regolamento: 
"la partecipazione al Campionato è aperta a tutti i maggiorenni che non siano ‘mpicciusi e pattajuoli;"
Il termine "Mondiale" è parzialmente giustificato dal fatto che il gioco, con tali regole e nome, non è conosciuto neanche nei comuni più vicini e perfino in alcune frazioni della stessa Massa Lubrense non c'è nessuno che ne abbia memoria. Questa attività ludica di strada (seppur giocata con monete che ovviamente si potevano vincere o perdere) era già praticamente scomparsa vari decenni fa, eppure fin dalla prima edizione del Campionato ha riscosso grande attenzione fra gli ultrasessantenni di oggi (ma non sono pochi gli over 70) e, per fortuna, anche l'interesse di qualcuno più giovane anche se gli under 40 sono solo una mezza dozzina. 
   
Chi fosse interessato a sapere di più in merito al gioco, può apprendere (quasi) tutto della Barracca 'o rutunniello leggendo il relativo capitolo del libro scaricabile gratuitamente in versione eBook (.mobi e .ePub).