giovedì 30 gennaio 2020

Un post che non avrei voluto scrivere...

... ma quando è troppo, è troppo. 

Oggetto: 
"cartina interattiva" del Museo Diffuso, presentata in pompa magna pochi giorni fa dalla Pro Loco Massa Lubrense, mappa pressoché abusiva ... mal modificata senza autorizzazione e, come se non bastasse, non aggiornata!
Cominciamo dall’ultimo punto. Nonostante avessi concesso l’utilizzo della mappa 2018 online HD (disponibile in questa pagina sia in formato *.gif che *.jpg) per una brochure interattiva, qualcuno ha avuto la brillante idea di utilizzarne una vecchissima, già superata da varie edizioni, nella quale anche i meno pratici possono notare vari anacronismi oltre a sostanziali mancanze. Per esempio, nel dettaglio del centro di Sant'Agata: 
* la sede della Proloco Due Golfi ancora in piazza a Sant'Agata (ma passata di fronte a via Termine nel 2016 e oggi al lato della farmacia)
* l’Ufficio Postale ancora al lato del Bar Centrale
Occhi escursionistici più esperti noteranno anche che:
* mancano via Acquacarbone, la frana di Fontanella e, soprattutto, il Vuallariello!
* il tratto di sentiero CAI fra Monte di Monticchio e Recommone non è ancora evidenziato come pericoloso.
* la carta è stata tagliata (male) a est, facendo sparire Pizzetiello, Colli Fontanelle e quindi troncando il circuito delle Sirenuse
* del blocco scala grafica, logo, nome autore e sito (sotto, presente in tutte le mie mappe da anni) è rimasto solo il logo GioVis Maps.
Anche sugli stralci di mappa sui quali sono stati sovraimpressi (senza autorizzazione e quindi controllo) i percorsi dei 6 itinerari tematici proposti, ci sono vari errori.
Questo attenendosi solo alla mappa della quale fui certamente l’autore, ma tanti anni fa e quindi declino ogni responsabilità per i contenuti di questa edizione inopinatamente "riesumata". In merito alle descrizioni degli itinerari già mi sono stati segnalati alcuni svarioni, ma non sono di mia competenza, quindi ognuno li andrà a cercare da solo.

Le mappe devono essere aggiornate e, di questa, ce n'erano già varie edizioni successive che chiunque può recuperare nel formato cartaceo da vari uffici turistici, hotel e altre strutture ricettive, nonché guardare sulle decine di tabelloni presenti su tutto il territorio massese e, qualcuno, anche a Sorrento.
I “graficiNON POSSONO MODIFICARE LE MAPPE (per legge e per deontologia) se non con la specifica autorizzazione del cartografo e tantomeno possono ELIMINARE il NOME DELL’AUTORE
Dovrebbe essere tacito, alla portata delle comuni persone di buonsenso, ma evidentemente non lo è per tutti.
Similmente un tipografo non può stampare in mancanza dell’autorizzazione del titolare dei diritti … il tipografo non l’ha chiesta o il committente ha asserito di averla? Uno dei due deve aver sbagliato!
La mia autorizzazione riguardava l’utilizzo della mia mappa per una “brochure interattiva”, vale a dire inserita in un opuscolo online (o anche in una semplice pagina web) linkata ad altre pagine o immagini, e non si è mai parlato di un utilizzo per stampa su supporto cartaceo, per la quale Enti e privati mi hanno sempre riconosciuto i diritti, come dovuto.
Nonostante le mie ripetute e insistenti richieste di conoscere le identità di grafico e tipografo (che non mi hanno mai contattato) la Presidente della proloco Teresa Pappalardo, pur asumendosi le responsabilità del casino creato, non mi ha ancora fornito risposta ... mi ha completamente ignorato. Si può mai pensare che non conosca nè il grafico, né il tipografo? Lascio a voi ogni ulteriore considerazione.
Comunque, l'inusuale piegatura in 7 colonne, già utilizzata per una cartina del Comune di Massa una decina di anni fa, mi fa sorgere precisi sospetti come quello dell'utilizzo della stessa impaginazione. Voci di corridoio dicono che questo fosse un prototipo e che è intenzione della Pro Loco Massa Lubrense di implementare il prodotto.

Secondo voi, la mia cartografia, datata o aggiornata che sia, sarà ancora disponibile per questo capolavoro?

Topic 1 del Forum: gestione della rete sentieristica

Un commento di Michele Pollio postato ieri pomeriggio fornisce lo spunto per un primo argomento di discussione: la gestione della rete sentieristica.

Per la gestione della rete sentieristica, a mio parere, sarebbe opportuno creare un’associazione ad hoc. Tale organismo potrebbe avere maggiore flessibilità e capacità gestionali rispetto agli Enti pubblici con i quali potrebbe stipulare apposite convenzioni. Potrebbe altresì intercettare più facilmente, risorse finanziarie, sia pubbliche che private ed avvalersi del contributo, anche volontario, di tanti appassionati nonché di esperti della materia.

Potrebbe essere una buona idea, ma si dovrebbe sapere di più in merito alla effettiva praticabilità … e qui dovrebbero pronunciarsi quelli più esperti di burocrazia ed in particolare dei limiti imposti alla PA in questi casi.
Per esempio, tempo fa ipotizzai l’assunzione a termine da parte del Comune di un paio di operai con compiti specifici di manutenzione sentieri, quali piccoli interventi di riparazione, controllo vegetazione invasiva, … ma mi fu spiegato che solo per i VVUU era previsto un contratto temporaneo di pochi mesi.
Molte volte esistono intoppi (e lungaggini) burocratiche delle quali è bene tener conto prima di imbarcarsi in imprese e progetti, buoni o meno che siano.

Tutti, comunque , sono invitati ad intervenire suggerendo limiti e metodi di valutazione degli interventi (se d’accordo) o evidenziando i lati negativi della proposta.

Attendiamo fiduciosi gli interventi.


Si raccomanda di leggere questi avvisi in merito ai commenti 
* su Discettazioni Erranti sono filtrati e quindi non sempre appaiono immediatamente
* si può commentare in forma anonima ma, nel caso, invito comunque a chiudere con un nome (seppur fittizio) in modo da poter poi fare riferimento a quanto scritto
* è necessario rispettare la netiquette, astenersi da attacchi personali e non perdersi in sterili battibecchi.
* non ho account Facebook, quindi sappiate che, pur potendo leggere i commenti su FB Camminate, non ho la possibilità di rispondere.

martedì 28 gennaio 2020

Forum escursionistico pre-elettorale

Tale idea è nata a seguito dell’interesse sollevato dall’immaginato Sentiero delle Torri Saracene, proposto da Azione in Comune, e dalle mie successive valutazioni. Considerato il dibattito costruttivo, ho pensato di proporre un FORUM che spero sia interpretato come una occasione per liste e candidati di far conoscere i loro programmi relativi all’escursionismo; allo stesso tempo, gli escursionisti avranno modo di evidenziare suggerimenti e necessità, ed eventualmente avanzare specifiche richieste.
In questo modo i primi non solo potranno entrare più nei dettagli delle loro idee (che annoierebbero altri elettori) ma, rivolgendosi a chi per qualsivoglia motivo sia interessato al mondo dell’escursionismo, nel confronto diretto avranno occasione di verificarne la bontà, l’eventuale interesse suscitato e conoscere i desiderata degli escursionisti, o almeno dei partecipanti.
Essendo un FORUM, tutti possono intervenire commentando gli argomenti proposti sul Blog o su Camminate, mentre chi volesse iniziare una nuova discussione dovrà presentarla inviando una mail a giovis@giovis.com. Spero che non solo i camminatori (sia indipendenti che riuniti in associazioni) vorranno approfittare di questa seconda possibilità, ma anche i vari gruppi politici per rendere edotti i cittadini in merito ai programmi relativi a sentieristica ed escursionismo ed avere un riscontro diretto e immediato. Sarò ben lieto di pubblicare tutti quelli reputati pertinenti, anche se sono in disaccordo (che, nel caso, motiverò in un commento). I post più lunghi e articolati, corredati da foto e mappe, saranno pubblicati su Discettazioni Erranti e rilanciati su FB Camminate; quelli più brevi e concisi direttamente su detta pagina Facebook.
Si spera che si possa discutere di ciò che si potrebbe fare e non di quanto è stato fatto o non fatto in passato, se non in casi particolari. Non è una campagna elettorale pro o contro alcuno dei candidati. La politica dei nomi non interessa, qui si parla di idee reputate praticabili connesse al campo dell'escursionismo, della transitabilità dei percorsi pedonali e della difesa del territorio.

Come è facile immaginare ci sarà un controllo sui contenuti e sui modi anche se si spera che, come avvenuto finora sia su Discettazioni Erranti che su FB Camminate, non ci sarà bisogno di intervenire. Considerata l’imminenza delle elezioni è assolutamente vietato invitare a votare per uno o per l'altro o fare “campagna elettorale” con argomenti che esulano dai temi qui proposti.
Approfitto dell'occasione per sollecitare tutte e tre le formazioni che scenderanno in campo per le prossime comunali a sviluppare e proporre un serio programma di interventi sulla sentieristica che, mi sembra sia ormai chiaro a tutti, è un attrattore turistico importante del territorio massese, dall’indotto assolutamente non indifferente.
A prescindere dalla partecipazione di terzi, continuerò a pubblicare post con notizie, idee e proposte relative alla sentieristica in generale e ai problemi nuovi e vecchi della rete viaria, non in contrasto con i vari gruppi politici ma solo per sottolineare le esigenze e le speranze del settore escursionistico.

Avvisi in merito ai commenti 
* su Discettazioni Erranti sono filtrati e quindi non sempre appaiono immediatamente
* si può commentare in forma anonima ma, nel caso, invito comunque a chiudere con un nome (seppur fittizio) in modo da poter poi fare riferimento a quanto scritto
* non ho account Facebook, quindi sappiate che, pur potendo leggere i commenti su FB Camminate, non ho la possibilità di rispondere.
* è necessario rispettare la netiquette, astenersi da attacchi personali e non perdersi in sterili battibecchi.

lunedì 27 gennaio 2020

Sentiero delle Torri Saracene (riepilogo)

Visto che la discussione in merito all’immaginato suddetto percorso si è sviluppata su varie pagine FB e blog, ho pensato fosse interessante condensare quanto di pertinente ho letto (sicuramente c’è anche altro in rete), soprattutto sulle pagine FB Azione in Comune, FB Camminate e questo blog Discettazioni Erranti. Le opinioni salienti di seguito riassunte chiaramente escludono tutto ciò che è stato detto a proposito del nome, non essendo di alcun interesse pratico.
Prima di passare a riportare stralci di commenti ai post originali, devo sottolineare che Azione in Comune ha provveduto a pubblicare un chiarimento che tuttavia, oltre a ridimensionare quanto precedente scritto, contiene una nuova errata informazione o, almeno, interpretazione: “Un sentiero che unisce tutte le torri della nostra costa, di fatto esisterebbe già”. Infatti, come si evince dallo schizzo qui in basso, non c'è modo di racchiuderli in un solo itinerario senza includere deviazioni (a/r), con circa 200m di dislivello ciascuna, e non ci sono grandi alternative essendo sentieri ciechi verso il mare. I principali percorsi CAI che attraversano il versante meridionale massese sono evidenziati in rosso e quelli che interessano le torri sono:
300 passa al lato della T. Recommone e T. Minerva, a monte di T. Fossa Papa
344 arriva in prossimità della T. Crapolla
339 arriva in prossimità di T. Mont'Alto

Sembrano esservi convinti che il percorso a mezzacosta fra Campanella e il rivolo San Costanzo sia praticamente irrealizzabile, non solo per le difficoltà oggettive e per non essere tutto pubblico, ma soprattutto per ricadere in un’area segnalata dal Ministero dell'Ambiente fra quelle soggette a franosità diffusa (evidenziate nell'immagine in basso). In conseguenza di ciò, non è assolutamente ipotizzabile chiedere di creare un percorso in quella zona se non prevedendo grandissimi e costosissimi lavori di messa in sicurezza.
Passando ai contenuti dei commenti, molti sono stati gli inviti generici ad abbandonare i mega progetti a favore della manutenzione dei percorsi esistenti che, senza dubbio, necessitano di una migliore e più continua attenzione.

Per esempio:
* Lasciamo questo meraviglioso tratto di costa a MADRE NATURA. Ogni intervento, al fin di creare solo una traccia, arrecherebbe stravolgimenti ad un ecosistema di valore inestimabile (Anonimo)

* Alla luce delle tue osservazioni sono assolutamente d’accordo sul percorso da te indicato. (Michele Pollio, rivolto a me)

* ... mi limito a precisare e ribadire che non ho indicato alcun percorso, ho semplicemente sottolineato le incongruenze ed enormi problematiche del vostro "immaginato" itinerario. Ci sono già tanti sentieri spettacolari e molti di essi sono anche corredati di segnavia (del CAI e/o comunali). La priorità dovrebbe essere quella di manutenere l'esistente e pubblicizzarlo correttamente. (mia risposta a Michele Pollio)

* Manutenzione, facciamo manutenzione del territorio: è come avere una bella casa e non fare mai una riimbiancata alle pareti! (Salvatore Donnarumma)

* Con tante cose da fare sui sentieri esistenti, sembra veramente assurdo immaginare di poter realizzare una cosa del genere. Iniziamo dalle piccole cose solo così possiamo raggiungere i grandi obiettivi, nell’ottica delle possibilità reali e sulla base delle giuste conoscenze territoriali e geomorfologiche. (Maria Buonocore)

In quanto al percorso "contestato":
* … E vogliamo parlare del fatto che oltre la metà di questo "sentiero" passerebbe in aree a franosità diffusa? (Maurizio Fiorentino)

* La volontà di ricerca di itinerari ex novo quando basterebbe rivalorizzare quelli già presenti e chiaramente tracciati, (e che sono vendibili anche sotto forma di prodotti turistico finito) rischia di arenarsi in uno di quei progetti senza seguito come molti altri che sono stati annunciati in pompa magna poi forzatamente varati e che non riusciranno probabilmente mai trovare un' attuazione, quando in sostanza Massa Lubrense parte da una solida base di partenza già avviata: una rete sentieristica approntata da gente seria e competente diversi anni addietro con l' aiuto di tecnici e appassionati locali (Giovanni Gargiulo)

* Proporsi e proporre va bene sempre, soprattutto per il territorio, ma ipotizzare un’idea sulla base del nulla e poi concludere con il “Ci riusciremo” è tutt’altro cosa. Spero anch’io che vi attiviate per risolvere quelli che sono i problemi del quotidiano sui sentieri. (Maria Buonocore a Michele Pollio)

* Premetto che è bello leggere commenti di persone ben più esperte di noi! Tuttavia volevo invitare a leggere il post di Azione in Comune con attenzione. Volutamente non avevamo indicato nessun itinerario, consapevoli che ogni proposta andasse preventivamente valutata con persone ben più esperte di noi. Pertanto penso che molti commenti non sono assolutamente giusti. (Michele Pollio)

* ... quello che dici è vero, ma devo mio malgrado sottolineare che il post inizia con "immaginate per un attimo" (non c'è nulla da immaginare i percorsi per unire le torri costiere già ci sono a meno che non si voglia fare un collegamento ex novo) e sono delineati alcuni dei punti collegabili come a confermare l'equivocità del post per poi culminare con "ci riusciremo".
… mi dispiace che le vostre buone intenzioni si rendessero vane per un progetto di impossibile attuazione come hanno fatto le precedenti amministrazioni con progetti faraonici, per poi non spendere poche migliaia di euro per tagliare qualche ramo sulla pineta a San Costanzo o rimuovere i pini caduti.
Forse sì, ho frainteso quale sia stato il progetto e te ne rendo conto, a tal proposito vi invito a proseguire per questa strada e dare il giusto rilievo alla cura del nostro territorio e ai suoi collegamenti. Vedendo questa realtà turistica tutti i giorni vi posso confermare che vi ripagherà. (Giovanni Gargiulo a Michele Pollio)

A breve pubblicherò altri post relativi a sentieristica ed escursionismo, con l'obiettivo di fornire idee ai candidati alle prossime elezioni comunali e con la speranza che qualcuno, di qualunque lista, prenda a cuore la situazione e si impegni con promesse (che poi ci si augura vorrà mantenere). 

domenica 26 gennaio 2020

"Sentiero delle Torri Saracene" - considerazioni personali

Poche ore fa mi è stato segnalato il post fissato sullo screenshot al lato. Al di là della sintassi dello stesso (potrebbe trattarsi di conseguenze di refusi), mi lascia molto perplesso l’idea in sé.
Mi piacerebbe interloquire con “le migliori guide” di Massa Lubrense che, suppongo, siano state precedentemente consultate. O si tratta di idea estemporanea di chi non conosce il territorio?
L'itinerario non mi è del tutto chiaro: "un percorso da Termini a Torca" che va "fino a Crapolla"?
Da quello che mi hanno poi spiegato (non evincendosi chiaramente dalle poche righe del post) il pezzo forte del progetto dovrebbe essere il tratto CampanellaJeranto, o meglio RezzaleSprito, già ipotizzato più volte in passato e, per fortuna, rimasto sempre lettera morta. Quel pendio non è tutto appartenente al Demanio Comunale, il declivio è instabile e perennemente in frana e il percorso includerebbe comunque molti saliscendi per passare fra le pareti a monte dell’alta falesia di Bennuolo. Il problema non è certo il passaggio del Rivo ‘a Falanga (spero non vi siate persi …).
Essendo un sentiero da sistemare ex-novo, qualche Ente dovrà certamente rilasciare autorizzazione e chi mai la firmerà se non si rispettano le “norme di sicurezza”? Un percorso storico esistente - e bene o male battuto - può essere più o meno pericoloso ma è sempre stato così; uno nuovo è tutt’altra cosa. Probabilmente sarebbe richiesta una larghezza minima, contenimento a valle e scalzatura a monte, forse anche un lungo passamano (di quelli tanto amati dalle Amministrazioni). Qualcuno immagina come apparirebbe il pendio fra Purrale e Chiano Piccio con una inevitabile lunghissima linea ondulata che lo taglia trasversalmente?

Esistendo già uno spettacolare percorso di crinale con panorama molto migliore e più ampio che abbraccia i due golfi (foto sopra), quale sarebbe il vantaggio di questa enorme spesa? Il risparmio di qualche centinaio di metri di dislivello e qualche chilometro di cammino? E la successiva indispensabile manutenzione? Oggettivamente, considerato che a malapena si trovano i fondi per mantenere una transitabilità appena decente, è concepibile avventurarsi in tale impresa?
Oltre Nerano il percorso ricalcherebbe il CAI 300, a meno che i progettisti non ipotizzino anche un RecommonePortiglioneCrapolla a quote molto più basse.

Passando ad altro, quando sono andato a guardare il post ho notato l’esistenza di ben 22 di commenti e mi ha fatto piacere pensare che in sole 7 ore già tanti escursionisti ed esperti del territorio si fossero preoccupati dell’assunto, salvo scoprire che non c’era un solo commento tecnico o pratico e la maggior parte riguardavano solo il nome dell’ipotetico sentiero. La diatriba non ha niente a che vedere con l'escursionismo o la sentieristica e, per mettere d'accordo i contendenti sulla definizione delle torri (comunemente ed erronaemante dette "saracene", tecnicamente "vicereali" anche se alcune di impianto di epoca precedente al viceregno) si potrebbe utilizzare l'orrendo termine "anti-saraceni" (o "antisaracene"), che pur viene proposto di tanto in tanto; almeno avrebbe un significato chiaro. Si potrebbe anche aggiungere "costiere" per distinguerle dalle altre non militari e private. I più pignoli potrebbero mettere altra carne a cuocere facendo riferimento alla Flotta Ottomana che, in effetti, spinse ad aggiungere nella seconda metà del '500 molte torri alle preesistenti.
Ma che importanza ha ai fini della realizzazione o meno del percorso?

Mi preoccupa la dichiarazione conclusiva “Ci proveremo e ci riusciremo”.

sabato 25 gennaio 2020

Micro-recensioni 11-20 del 2020: film francesi poco conosciuti, con vari più che buoni

Ed eccoci la seconda decina, tutta francese, ma meno registi contando su 2 film Melville, 3 di Mihaileanu e 2 di Truffaut che però è anche al centro di uno dei due documentari del gruppo insieme con Hitchcock. Il rimanente è una nota commedia del 1939 di Renoir, un classico francese.
Come anticipato nel primo post cinematografico 2020, sono finalmente riuscito a mettere le mani tu una buona copia (restaurata) del primo film di Melville e nella stessa mediateca ho recuperato anche l'ultimo dei suoi film che mi mancava, completando così la visione dei suoi soli 13 film.
 
Le silence de la mer  (Jean-Pierre Melville, Fra, 1949) tit. it. “Il silenzio del mare” * con Howard Vernon, Nicole Stéphane, Jean-Marie Robain * IMDb 7,6 RT 100%
Deux hommes dans Manhattan (Jean-Pierre Melville, Fra, 1959) * con Pierre Grasset, Christiane Eudes, Ginger Hall * IMDb 6,7

Melville (“padrino” e “mentore” dei registi della Nouvelle Vague) e Clouzot sono i miei preferiti registi francesi di metà secolo scorso, soprattutto per i loro noir spesso esaltati da una ottima fotografia bianco e nero. Eppure, questo innovativo e indipendente regista minimalista girò Le silence de la mer con soli 27 giorni di effettive riprese, ma distribuiti nell’arco di numerosi mesi. Infatti, andava a girare solo dopo aver racimolato i franchi necessari (altro che milioni delle produzioni moderne!) per acquistare la pellicola e pagare i due tecnici e i tre attori e ciò gli creò qualche ovvi problemi di continuità … altri tempi!
I personaggi di questo adattamento dell’omonimo racconto di Vercors sono un anziano e sua nipote che vivono in un piccolo paesino e sono costretti ad ospitare un ufficiale nazista che si rivela essere ben diverso da ciò che comunemente ci si potrebbe aspettare. Ben girato, conta su interessanti riprese, belle inquadrature e buone interpretazioni ed è un cult francese non solo fra i cinefili, ma anche fra i cineasti.
Particolare anche Deux hommes dans Manhattan, titolo tradotto letteralmente in ogni altra lingua, ma in Italia a “Due uomini a Manhattan” si preferì “Le jene del quarto potere”! Ancora una volta, da indipendente qual era, oltre che regista e autore (sceneggiò 12 dei suoi 13 film) in questo caso Melville fu anche attore e primo protagonista e il cast comprendeva ben 15 debuttanti, per 7 dei quali quella fu la loro unica apparizione sullo schermo.  
Si tratta di un noir quasi on the road ambientato, come dice il titolo, a Manhattan e si svolge praticamente in una sola lunga nottata. La trama è molto semplice: il giornalista Moreau (Melville) viene incaricato di investigare in merito all’inattesa assenza di un delegato francese ad una importante seduta all’ONU. Accompagnato da un fotoreporter alcolizzato e senza scrupoli, vagherà fra night club, bar, abitazioni private, ospedali, seguito da una misteriosa auto.
Mi sono molto piaciuti entrambi, certamente non sono paragonabili ai classici americani del genere ma ciò non significa assolutamente che siano inferiori, li definirei piuttosto un’alternativa allo stile hollywoodiano.

Cercavo il film Train de vie (1998) di Radu Mihaileanu ma, non avendolo trovato ho ripiegato sui suoi tre film successivi, praticamente la metà della sua produzione complessiva che ammonta a soli 6 film, prodotti fra il 1993 e il 2016, dei quali è stato anche sceneggiatore. Questo regista rumeno, di origini ebraiche, emigrò in Francia nel 1980 (22enne) e lì iniziò la sua carriera cinematografica. Spesso le questioni etniche sotto state al centro dei suoi film, proponendole sotto varie forme, dalle più drammatiche alla commedia grottesca.

   
Va, vis et deviens (Radu Mihaileanu, Fra,2005) * con Yaël Abecassis, Roschdy Zem, Moshe Agazai * IMDb 7,9 RT 88% * 3 Premi a Berlino
Le concert (Radu Mihaileanu, Fra, 2009) * con Aleksey Guskov, Mélanie Laurent, Dmitriy Nazarov * IMDb 7,6 RT 71% * Nomination Golden Globe
La source des femmes (Radu Mihaileanu, Fra, 2011) * con Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Hiam Abbass * IMDb 7,3 RT 70%

Dei tre, il primo si è rivelato molto interessante storicamente e socialmente per occuparsi di una storia relativa all’Operazione Mosè (metà anni ’80, gestita da Mossad, CIA e NSA) con la quale Israele facilitò l’immigrazione di migliaia di falasha (etiopi di colore, di religione ebraica) fuggiti dal loro paese - dove erano perseguitati - verso il Sudan (per lo più islamico) dove sopravvivevano in campi profughi. Si seguono le vicissitudini di un ragazzino cristiano che riesce a fuggire facendosi passare per falasha.
Ovviamente, pur godendo di un a vita infinitamente migliore, l’inserimento nella società israeliana non sarà tutta rose e fiori. In particolare, colore della pelle e religione saranno le sue principali preoccupazioni. Argomenti difficili ma abbastanza ben trattati, per quel che mi è parso di capire senza grandi esagerazioni e quindi film non chiaramente schierato da alcun lato.
Il secondo è quello che mi è piaciuto di più essendo una graffiante commedia grottesca, ambientata fra ex musicisti del Bolshoi, radiati all’epoca di Breznev. Riusciranno ad avere la loro rivincita esibendosi a Parigi sotto mentite spoglie?
Mihaileanu non risparmia nessuno: i russi in generale, la vecchia guardia dai comunisti  di Breznev, il KGB, i nuovi comunisti, gli oligarchi del gas, gli ebrei, i gitani, i francesi e, dal punto di vista professionale, gli impresari teatrali.
Se si è amanti della musica sinfonica, in particolare del Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di Tchaikovsky (ai più il titolo non dirà niente ma sono certo che ognuno lo conosce per averlo sentito in più occasioni) il film piacerà ancor di più e nel lungo finale lo si ascolterà in gran parte mentre scorrono le immagini dell’esecuzione, alternate con quelle che mostrano ciò che avviene da un’altra parte e ciò che avverrà successivamente … senza dialoghi, solo musica!
Proponendo una rapida successione di eventi al limite del credibile, o addirittura palesemente incredibili, il film mantiene un ottimo ritmo con numerose sorprese delle quali solo poche sono prevedibili nei termini in cui avvengono. Più che positivo lo consiglio senz’altro.
Dopo queste due visioni, il terzo e ultimo in verità mi ha deluso. Ambientato in Marocco, parte male e si sviluppa peggio fra religione e femminismo. La particolare scenografia e i bei costumi certamente non bastano e le interpretazioni (in particolari quelle maschili) non sono di gran livello. Oltretutto, anche se non dichiarato nei credits, è un ennesimo adattamento della Lisistrata di Aristofane (411 a.C., oltre 24 secoli fa!).

   

Esauriti questi due blocchi passo al resto. 


Tirez sur le pianiste (François Truffaut, Fra,1960) * con Charles Aznavour, Marie Dubois, Nicole Berger * IMDb 7,5 RT 93%

La peau douce (François Truffaut, Fra,1964) * Jean Desailly, Françoise Dorléac, Nelly Benedetti * IMDb 7,5 RT 88%

Hitchcock/Truffaut (Kent Jones, Fra, 2015) * con Mathieu Amalric, Wes Anderson, Peter Bogdanovich * IMDb 7,4 RT 96%

Ho scritto due film e mezzo di Truffaut in quanto ai due interessanti da lui diretti (Tirez sur le pianiste e La peau douce, un quasi noir il primo, commedia sentimentale/drammatica il secondo) si aggiunge il ben noto documentario Hitchcock/Truffaut (di Kent Jones, 2015) che mette insieme parte delle riprese effettuate durante la famosa intervista/dialogo fra i due con spezzoni di interviste e commenti altri registi fra i quali ci sono Scorsese, Bogdanovich e Anderson.

  


La règle du jeu (Jean Renoir, Fra, 1939) * con Marcel Dalio, Nora Gregor, Paulette Dubost * IMDb 8,1 RT 98%

Le mystère Picasso (Henri-Georges Clouzot, Fra, 1959) * con Pablo Picasso, Henri-Georges Clouzot * IMDb 7,7 RT 86%
Questi ultimi due sono un altro documentario ben più difficile (e per me deludente) e una commedia, pietra miliare del cinema d’oltralpe. Clouzot (che apprezzo molto come regista di fiction) ottenne il permesso di filmare Picasso mentre disegnava e così realizzò Le mystère Picasso (1956). Pur contando su due geni artistici, il documentario non riesce a coinvolgere del tutto gli spettatori che, a meno che non siano effettivamente grandi intenditori di arte in particolare delle tecniche di Picasso, troveranno interessanti poche scene manoioso il film nella sua interezza.
La règle du jeu (1939) di Renoir è una commedia oserei dire “sociale”, che critica sia i comportamenti dei nobiltà, aristocratici e arricchiti francesi, sia quelli della numerosa servitù (da quella di casa ai guardiacaccia e ai battitori) presente nella enorme residenza di campagna nella quale si svolge la maggior parte della storia.
Le vicende si intrecceranno in questa commedia a tratti divertente, ma troppo spesso tendente al ridicolo. Comunque un film del girato.

giovedì 23 gennaio 2020

'o fieto 'o miccio (ex-cava di Jeranto, puntata 9)

Qualcuno di buon naso aveva già percepito 'o fieto quasi 3 settimane fa, qualcun altro avvertiva “qui gatta ci cova” o, in inglese “there’s something fishy about this” (tanto per tornare a strani odori).
Senza voler certamente suggerire - e tantomeno minacciare - rimedi estremi come quelli di “murare vivi i due amanti nella camera stessa dove erano stati trovati a fare la schifezza” (da Questi fantasmi, di Eduardo de Filippo), sarebbe opportuno che chi di dovere chiarisse una volta e per tutte qual è la situazione e comunicasse con certezza quando sarà finalmente riaperta l’area. 
Ben 40 giorni dopo il maltempo ancora si adduce la scusa di rami pericolanti?
Un qualunque conduttore di fondo agricolo avrebbe risolto il problema in un paio di giorni ... al massimo. Al FAI, nonostante i suoi potenti mezzi, non sono bastati nè i 10 giorni concessi (con manica larga) dal Comune, né gli altri 30.
Pertanto, gli interrogativi senza risposta sono ancora tanti.
Oggi, 4 giorni dopo la scadenza dei termini previsti, il cancello di accesso alla piana è ancora chiuso e né Comune né FAI hanno comunicato alcunché. 
Domanda:
il FAI ha provveduto a rimuovere i “rami spezzati e pericolanti”?
Possibili risposte:
(e allora perché non ha provveduto ad aprire il cancello?)
No (e allora perché il Comune non è ancora intervenuto?)

Avranno visto giusto i sospettosi? Nel post del 6 gennaio già si leggeva: 
…  voci di corridoio più che credibili … sostengono che l'intenzione sarebbe quella di diradare la pineta
Questo infinito temporeggiare (= prendere tempo in attesa che giunga il momento favorevole per agire, da Treccani.it) non promette nulla di buono, anzi è quasi presagio di peggiori sventure e quindi ripropongo l’aforisma attribuito a Giulio Andreotti, già proposto nel post del 6 gennaio:
"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"

Per chi avesse perso qualche puntata, riassumo i fatti salienti:
* verso la fine dicembre fu casualmente scoperta l’inopinata chiusura della piana della ex cava di Jeranto (vietata dalla Convenzione stipulata fra Comune e FAI)
* dopo essere divenuta di pubblico dominio, il 3 gennaio il FAI si decise a comunicarla ufficialmente (più o meno) con un post sulla pagina Facebook FAI - Baia di Ieranto, invece di scrivere direttamente al Comune, cosa che avrebbe dovuto fare subito dopo gli eventi di metà dicembre.
* il 9 gennaio, a seguito di un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi, il Comune di Massa Lubrense emise un comunicato in merito, poi pubblicato il giorno successivo sul sito istituzionale
Le parti salienti ai fini della vicenda si racchiudono in poche righe:
… omissis …
il Comune ha stabilito come tecnicamente congruo per la messa in sicurezza dell’area il termine perentorio di dieci giorni.
… omissis …
Nella ipotesi in cui tutto ciò non dovesse accadere il Comune si vedrà costretto alla emissione di una Ordinanza sindacale vincolante e cogente

sabato 18 gennaio 2020

Ultima novità per l’escursionismo: il COPYRIGHT sui percorsi!!! © ®

Fra pseudo giornalisti (vedi post del 13 gennaio), fuffoguide, associazioni fantasma, ciarlatani e cialtroni, 1 ne fanno e 100 ne pensano!
Pur essendo ben lontano dai sentieri nostrani, mi piace essere informato ed informare in merito a problemi di transitabilità, escursioni di amici ed altri gruppi e quindi vado a leggere avvisi e proposte varie. Stamane mi sono imbattuto su un avviso di una “misteriosa” escursione da Ravello. Non si sa chi sarà la guida, non c’è l’itinerario ma semplicemente punto di partenza e una meta intermedia, non c’è una faccia, né una sede, né un cognome … solo tale Antonio da contattare per la prenotazione (obbligatoria). Non è chiaro se Trekkingreen (si trova solo una pagina FB) sia un’associazione, bacheca per avvisi escursioni o altro. Ma ciò che mi ha colpito è stata la smisurata lunghezza del Regolamento che (dopo molti punti con tanti obblighi e qualche consiglio) si conclude così:



Ma dove vive questa gente? Associazioni e persone qualificate pubblicano da anni tracce e cartine disponibili per il download gratuito … per tutti
Quali percorsi misteriosi si percorreranno con Antonio (o altra guida) tanto segreti da non poter essere divulgati? 
Perfino il più smemorato e distratto degli escursionisti "seri" della Costiera (anche senza essere GUIDA) conosce a memoria tutti i sentieri e soprattutto le scale fra Ravello, Amalfi, Atrani e Minori
Sul sito www.caimontilattari.it si trovano informazioni e file scaricabili (*.gpx, *.kml e *.pdf) dei numerosi sentieri della zona; la cartina dettagliata dei sentieri fra Pontone e Torre dello Ziro (al lato) è sul mio sito dal 2003, vale a dire già da 17 anni! 
Pensano che il gravoso compito della guida sia solo quello di indicare un percorso che solo lui o loro conoscono e quindi vogliono proteggere i loro importantissimi “segreti professionali” con un © copyright?
Non pensano che invece una vera guida debba conoscere tradizioni, essenze locali e loro uso culinario e officinale, storia, fauna, geologia, ecc. e che i sentieri sono bene comune da condividere? 
O si tratta di GRANDI GUIDE dell'ultima ora che conoscono solo due o tre percorsi (Sentiero degli Dei, Valle delle Ferriere e Punta Campanella ... dove è pressoché impossibile perdersi) e ora pensano di essere al top per aver "scoperto" una scalinata poco transitata che vorrebbero mantenere sconosciuta ai più? 
Mi dovrò affrettare a procurami il copyright i percorsi che ho ideato in passato, dal quello di Athena a quello delle Sirenuse, dal Giro di Santa Croce (Vuallariello) al Circuito dell'Isca, le passeggiate come la Camminata dei 23 Casali, i trekking come Vagrant Trail e varie MaraTrail, anche se sono online da anni, con cartine dettagliate, a disposizione di TUTTI (e gratis).

Avrà forse avuto ragione Umberto Eco quando affermò:

E per “visitare alcuni monumenti di Ravello” non sarebbe meglio considerare anche l'intervento di una guida turistica autorizzata, ammesso che ci sia quella escursionistica?

giovedì 16 gennaio 2020

I primi 10 film del 2020, fra i quali c'è anche 1917

A partire da quest'anno dopo quattro intensi anni di recensioni (oltre 1700) ne ridurrò il numero per essere impegnato su troppi fronti e quindi raggrupperò 10 film per volta e parlerò solo di quelli più notevoli o discutibili.
Se non visualizzi bene la pagina, è perché stai navigando con Chrome da PC (conflitto irrisolto da oltre un mese). Passa ad altro browser o leggi da smartphone senza problemi. 

Il più sorprendente di questo primo gruppo è stato
La cité des enfants perdus (Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, Fra, 1995) * con Ron Perlman, Daniel Emilfork, Judith Vittet, Dominique Pinon * IMDb 7,6 * RT 79% 
IMDB lo inserisce nel genere psychotronic (cercata la definizione nello stesso sito ho appreso che si tratta di una miscela di fantascienza, fantasy e horror!) ed è stato per entrambe gli autori il secondo loro film, ultimo del loro sodalizio. Pare che in Italia sia uscito solo in versione home video, nonostante il gran successo del precedente Delicatessen, del quale, in parte, ricalca lo stile. Questo è un film che, se fosse stato promosso da una potente produzione e presentato in più Festival, avrebbe fatto man bassa di premi, specialmente in merito alla scenografia. Comunque vanta la Nomination alla Palma d’Oro a Cannes, Premio César per la scenografia e nomination per fotografia, costumi e musica. Se fosse esistito un Oscar per la “fantasia”, l’avrebbe senz’altro vinto. Indescrivibile in poche righe, sia per l'incredibile serie di personaggi a dir poco stravaganti sia la complessità della storia e per evitare spoiler, leggete in rete quanto volete e, specialmente se vi è piaciuto Delicatessen, cercate La cité des enfants perdus in internet o sulle bancarelle di dvd usati e guardatevelo. Io l’ho scoperto per caso in una edizione speciale (spagnola) con due dischi, uno per il film e uno con tanti extra fra cui la storyboard.

Segue uno dei più “nominati” (10 candidature) per gli Oscar 2020, con i soliti rating spropositati su IMDb (ormai tutte le grandi produzioni ne tengono conto e per i primi mesi si adoperano per far apparire cifre vicine al 9, che inevitabilmente scenderanno) ma, a ben guardare, si nota che già ora ci sono tanti 1 di spettatori che si meravigliano delle esagerate lodi.
1917 (Sam Mendes, UK/USA, 2019) * con Dean-Charles Chapman, George MacKay + Colin Firth, Mark Strong e Benedict Cumberbatch in una scena ciascuno * IMDb 8,7 * RT 90% * 10 Nomination Oscar
A fronte di un eccellente lavoro con le riprese e un montaggio che vorrebbe sembrare un lunghissimo piano-sequenza (ma non lo è) interrotto solo poche volte da qualche nero, c’è una sceneggiatura assolutamente non credibile e una scarsa attenzione alla continuità. Nonostante le giravolte posizionate ad arte per mascherare le congiunzioni di scene non sempre il trucco riesce bene. 
Nelle prime scene la camera segue e poi precede i due caporali che procedono rapidamente nella trincea, ricordando a tratti l’ottimo Son of Saul (Oscar film straniero 2016). Le riprese continuano ad essere interessanti durante quasi tutto il film ma l’atteggiamento dei militari è molto poco credibile (specialmente stando vicino al fronte) e ciò che viene mostrato è spesso incongruente.
SPOILER (forse) – secondo me non lo sono in quanto si tratta per lo più di goofs, ma saltate queste righe colorate se non volete correre rischi.
Fin dall’inizio sembra che i due non abbiano idea di cosa significhi “URGENTE”, e quasi bighellonano nonostante il personale coinvolgimento emotivo. Si infilano dove nessun essere umano di buonsenso entrerebbe, a maggior ragione se militari in territorio da poco abbandonato dal nemico. Ciò che si vede prima, scompare in controcampo (non solo l’evidente albero ma anche l’ospedale da campo). Come in tanti film, purtroppo, i protagonisti che stanno per essere “investiti” (da qualunque cosa: valanga, auto, acqua, …, proiettili) corrono esattamente davanti al pericolo allo scoperto e nessuno mai si scansa per cercare riparo (cosa che dovrebbe essere naturale). I protagonisti assistono nemici feriti e procedono ad accurate inutili ispezioni (tanto il messaggio è “urgente” …). Il sangue macchia una foto ben distante dalla ferita e in modo incredibile. Attraversano un canale camminando pericolosamente sulla sponda del ponte crollato invece che al lato. Dopo essere stati in un torrente (con rapide e cascate, altamente improbabili in un'area assolutamente pianeggiante) ed avendo quindi la divisa zuppa (fatto sottolineato da un commilitone) dalla stessa, improvvisamente asciugatasi, appaiono foto e missiva su carta assolutamente asciutte. Ci vuole molto tempo al messaggero per capire che correndo lungo la trincea al suo esterno farebbe molto prima, e quando si decide a farlo esce dalla parte sbagliata scontrandosi con quelli che partono all’assalto (ovviamente dall’altro lato non avrebbe incrociato nessuno). Sottigliezza da orientista-escursionista: dopo aver guardato la bussola dice: “ora dobbiamo andare a sud-est” indica la direzione con la mano e partono con il sole esattamente alle spalle! A che ora di un giorno all’inizio di aprile in Francia il sole si trova a nord-ovest??? MAI. Si potrebbe continuare con le “incredibili” avventure notturne nella città quasi completamente distrutta (ma con insufficienti detriti) e con il fatto che, sempre per la “somma urgenza”, si ascolta un intero canto all’alba prima di decidersi a parlare con l’attenta platea di soldati che non badano minimamente al nuovo arrivato pur trovandosi a ridosso del fronte. Le condizioni di varie trincee sono dubbie, specialmente quelle che, a quanto viene detto, sono state scavate durante la notte precedente. In qualche caso si possono trovare spiegazioni, in qualcosa posso essermi sbagliato, ma nel complesso (seppur cinematograficamente molto migliore) mi sembra che sia sulla stessa linea di Hacksaw Ridge, subito acclamato e poi aspramente criticato per la parte dell'azione strettamente militare.  
Quindi, se volete godervi solo le riprese dell'ottimo, per non dire eccellente, direttore della fotografia Roger Deakins (il preferito dei f.lli Coen - 12 film con loro - e anche di Denis Villeneuve e dello stesso Mendes) senza farvi coinvolgere dalla storia, è un ottimo film; se vi aspettate di guardare un film di guerra realistico per quanto possibile e con dettagli attendibili, evitatelo. Purtroppo, questo accade spesso quando, per rincorrere la spettacolarità, si trascurano altri fattori importanti.
 
Essendomi dilungato (s)parlando dell’attesissimo 1917 (annunciato in Italia per il 23 gennaio), sarò breve per questi altri due film che meritano certamente una menzione
Les enfants terribles (Jean-Pierre Melville, Fra, 1950) * tit. it. “I ragazzi terribili” * con Nicole Stéphane, Edouard Dermithe, Renée Cosima * IMDb 7,1 * RT 73%
Tratto dall’omonimo romanzo di Jean Cocteau, che curò l’adattamento e sua è anche la voce fuori campo, si tratta del secondo film di Melville, che solo l’anno prima aveva esordito con l’apprezzatissimo Le silence de la mer (IMDb 7,6 * RT 100%) che, spero, riuscirò finalmente a guardare la prossima settimana. La regia e le riprese sono di ottimo livello, come quasi sempre per Melville, la sceneggiatura e i dialoghi sono “quasi teatrali” sia per i contenuti che per la messa in scena. Più che terribili, gli enfants (non ragazzetti ma vicini alla fine dell’adolescenza) sono folli, legati da uno strettissimo rapporto di amore-odio che avrà un enorme ovvio peso nello sviluppo della storia. Film per niente facile, soprattutto per il testo, ma non c’è da meravigliarsi trattandosi di Cocteau … 

Richard Jewel (Clint Eastwood, USA, 2019) * con Paul Walter Hauser, Sam Rockwell, Kathy Bates * IMDb 7,7 * RT 74% * Nomination Oscar per Kathy Bates non protagonista
Ennesima storia “esemplare” proposta dall’ormai novantenne Clint Eastwood, che continua a scegliere personaggi particolari con vite particolari e, in questo caso, si basa su una storia vera. Tuttavia i personaggi non risultano del tutto convincenti, né il protagonista, né l’avvocato, né l’agente FBI. Saranno anche molto aderenti alle persone reali che rappresentano sullo schermo, ma non persuadono del tutto. Ben costruito e rigorosamente diretto, proietta comunque molte ombre sulla stampa e sui sistemi investigativi americani, anche quando si tratta di eventi importanti di carattere nazionale con ripercussioni internazionali (si parla dell’attentato nel corso delle Olimpiadi di Atlanta ’96). Non fra i migliori di Eastwood, ma merita una visione.
 
Gli altri 6 film guardati sono:
I Am Not a Witch (Rungano Nyoni, UK/Ger/Fra/Zambia, 2017)
Rams (Grímur Hákonarson, Islanda, 2015)
Quién te cantará (Carlos Vermut, Spa, 2018)
El gendarme desconocido (Miguel M. Delgado, Mex, 1941)
Mary Shelley's Frankenstein (Kenneth Branagh, USA, 1994)
13 Assassins (Takashi Miike, Jap, 2010)
I primi due sono ben originali e c’era da aspettarselo considerate le ambientazioni nei paesi di origine; entrambi interessanti ma niente di eclatante. BAFTA Film Award e Nomination Golden Camera per Rungano Nyoni e premio Un Certain Regard a Cannes per il regista islandese Grímur Hákonarson.
Interessante e ben girato lo spagnolo Quién te cantará che però paga lo scotto di una sceneggiatura un po' debole e una eccessiva lentezza. Film di routine quello di Cantinflas, mentre sugli altri due meglio stendere un velo pietoso, nonostante i grandi nomi del primo (Branagh è regista e protagonista, con al fianco DeNiro e Helena Bonham Carter) e i rating del giapponese (IMDb 7,6 RT 95%).



Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog.