giovedì 27 marzo 2014

Escursionismo: Camminata dei 23 Casali - 26 aprile 2014

Notizie aggiornate sul volantino provvisorio della XXII ed ultima edizione della
Camminata dei 23 Casali, I edizione della Camminate fra i Casali.
L'escursione sarà coordinata dalle associazioni FREE (Free Ramblers, Escursionisti Epicurei) e ULYXES Trekking.

E questa è la cartina in alta definizione

martedì 25 marzo 2014

Comunicazione ai lettori e risposta a un commentatore

L’arroganza mal celata con cui risponde al commentatore insulso non si addice a chi come lei percepisce un onere pubblico per redigere cartine sentieristiche in cui non si evince la chiusura di tratti non consentiti a chi non armato come un” Rambo”. Forse perché agli occhi attenti del turista che giunge alla baia di Recommone potrebbero dar fastidio i tanti abusi facilmente condonati dal comune di Massa Lubrense (ho scritto bene il nome del comune?).
Anche se non è stato assolutamente offensivo il suo commento è un concentrato di disinformazione, provocazioni e insinuazioni chiaramente volte a innescare polemiche poco attinenti al tema del post. 
Questa volta rispondo in maniera esauriente, volendo credere che i contenuti derivino solo dall'aver attinto a fonti sbagliate e non da malafede, ma eventuali commenti futuri di tono simile o contenenti accuse aperte o velate campate in aria, pettegolezzi, attacchi personali, argomenti non pertinenti ... verranno rimossi e resteranno senza risposta.
I blog, a differenza dei forum, non sono fatti per vivere di discussioni, ma di comunicazione. Tant’è vero che molti non prevedono proprio la possibilità di commentare i post. 
Sul mio Discettazioni erranti i commenti sono graditi solo se contenenti proposte, precisazioni, critiche costruttive, segnalazioni di errori formali o sostanziali, soluzioni realistiche e attuabili dei temi affronatti.
Chiarimento necessario per evitare ulteriori commenti fuori luogo.
Ed ecco le risposte alle argomentazioni capziose proposte dal “commentatore” che sembra essere uno di quelli che spara a zero su tutti per poi accusare di arroganza chi le contesta “elegantemente” rispondendo, oltretutto, in termini generici e non personali. 
Mi permetto di darti del "tu" come è normale fra camminatori, spero sia d’accordo almeno su questo:
  • ho scritto “commento insulso” (che può scappare a chiunque o essere un semplice fraintendimento) e noncommentatore insulso”. Dal fatto che a tanti di noi capiti di dire talvolta un’idiozia, non consegue che siamo tutti idioti;
  • percepisce un onere pubblico”? Che io sappia gli oneri non si percepiscono. Volevi forse dire “viene pagato dall’Amministrazione per una prestazione professionale”? Chi lavora lo fa per un giusto corrispettivo, non vedo il problema, e l’art.1 della Costituzione recita: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Penso che anche tu viva del tuo lavoro e quindi suppongo che qualcuno ti paghi per quello che fai. Se ti piace il lavoro di cartografo puoi tranquillamente imparare a disegnare cartine meglio di me (non ci vuole molto) e farti pagare per il tuo prodotti … ma ricorda che il Comune paga solo dopo vari mesi, con bonifico e si devono anche pagare le tasse …;
  • nessun tratto dell’Alta Via dei Monti Lattari “è chiuso”, ma molti attraversano proprietà private (Monte Vico Alvano, Pizzettiello, Malacoccola, Monte di Monticchio, Recommone, Monte San Costanzo … per citare i tratti più vicini). Chi redige una cartina escursionistica ha il dovere di riportare i sentieri segnati (e pubblicizzati) da un’associazione storica di interesse nazionale come il Club Alpino Italiano, attiva dal 1863. Per lamentele, critiche e problemi relativi all’Alta Via dei Monti Lattari dovresti rivolgerti a loro;
  • hai visto tanti abusi alla baia di Recommone? Denunciali alle autorità competenti … perché lo vieni a raccontare a me? Oltretutto io ci manco da vari anni, proprio perché quell’area non mi piace, né mi interessa (come chiaramente scritto) e non mi attira neanche per andarmi a fare un bagno;
  • questa volta hai scritto bene il nome del nostro Comune di residenza, come vedi non era difficile.

Quando vorrai scrivere qualcosa di “serio e propositivo” sarò sempre disponibile a dialogare con te, se invece deciderai di continuare con le insulsaggini, come fatto finora, non ti aspettare ulteriori risposte. 
Buone passeggiate. 
insulso (in-sùl-so) agg. 1. Che irrita o delude per la banalità e la sciocchezza: frasi, domande i. (da Devoto-Oli)

lunedì 24 marzo 2014

Escursionismo: interruzione percorso pedonale Massa - Sorrento

Ricordo a tutti che, a seguito della frana verificatasi a inizio marzo in località Pantano, un tratto del sentiero in oggetto (già 1 rosso del Progetto Tolomeo) è impraticabile. 
Tutta l’area è stata interdetta e ho saputo che si prevedono tempi di ripristino e messa in sicurezza molto lunghi, probabilmente un anno non sarà sufficiente.
Pertanto, oltre ad aver sollecitato le due Amministrazioni interessate ad apporre cartelli di avviso, invito tutti coloro che hanno contatto con escursionisti ad avvisare gli stessi dell’impossibilità di percorrere quel sentiero.
E’ quindi opportuno che chi distribuisce cartine (non solo le Pro Loco, l'AAS e gli uffici comunali, ma anche gli operatori turistici) faccia presente la chiusura all'atto della consegna.
Nella cartina qui in basso è chiaramente evidenziata l’area della frana. Le frecce rosse indicano il percorso consigliato da seguire da Massa a Sorrento passando per Montecorbo (già bretella 1a con segnavia pallini rossi).

domenica 23 marzo 2014

Escursionismo: abbiamo già cominciato con gli escursionisti in difficoltà

Un paio di giorni fa c’è stato il primo “disperso” dell’anno lungo i sentieri della Penisola, poi recuperato con l’ausilio di un elicottero. Ho letto e ascoltato varie versioni del fatto, saggi suggerimenti (già ripetuti più volte) e commenti vaneggianti.
L’escursionista in questione si è avventurato nell'area fra Spina e Recommone che, da almeno 20 anni, è il tratto dell’Alta Via dei Monti Lattari più soggetto a sparire coperto dalla vegetazione. Spesso si passa dove si può e gli sporadici segnavia visibili appaiono qui e lì senza continuità in quanto apposti in epoche diverse da volontari che hanno percorso rotte differenti. 
I vari incendi e crolli di muretti a secco non hanno certo migliorato la situazione. 
Da molto tempo sconsiglio quel tratto ai poco esperti e a chi non è pratico della zona. Ormai da anni sul mio sito si può leggere questa breve informazione:
L'ultima parte di questa tappa dell'Alta Via è molto malandata, a tratti mal segnata e non è neanche lontanamente bella e spettacolare come il tragitto fin qui percorso.” 
Non è mancato il solito commento insulso
“la colpa è del comune di MASSALUBRENSE perchè bisogna pulire e segnalare i sentieri ......”. 
Pur non essendo un grande sostenitore e/o paladino delle P.A. in genere ed in particolare del Comune di Massa Lubrense (tutte quelle maiuscole sono inutili, non aumentano l'ipotizzata colpa dell'Amministrazione, ed il nome del Comune è errato), vorrei ricordare al “commentatore” che:
  • non esiste nessun obbligo (per fortuna) di “segnalare” i sentieri da parte dei Comuni, è solo una scelta "politica" di promozione turistica;
  • il tratto di sentiero in questione non è una strada comunale e neanche vicinale e di conseguenza il Comune non ha titolo per intervenire;
  • l’area è privata e i proprietari gentilmente tollerano il passaggio degli escursionisti che quindi la attraversano a  proprio rischio e pericolo come avviene anche in tante altre parti dei Monti Lattari;
  • la segnatura dei sentieri dell’Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) è compito del Club Alpino Italiano, ma non è certo un obbligo;
  • i volontari che si occupano della segnatura vanno ringraziati e non biasimati, in particolare da chi non è in grado di procedere autonomamente.
Fatti salvi i rari casi di pura malasorte, la colpa di ciò che accade lungo i sentieri è degli escursionisti improvvidi, incauti e imprudenti che si avventurano in aree non conosciute o pericolose. Oltretutto si deve tener presente che in molte aree lontane dai centri abitati la copertura delle rete telefonica è scarsissima o addirittura assente e ciò contribuisce ad aumentare i rischi degli escursionisti e i problemi dei soccorritori.
In particolare in queste zone, ripetiamolo per l’ennesima volta, è assolutamente sconsigliato andare da soli. 
Il gps da solo non è sufficiente per una sicura navigazione, ci vuole comunque la cartina, eventualmente la bussola e una sufficiente dose di buonsenso, che spesso sembra mancare quasi del tutto. Ciò non toglie che, come in questo caso, il gps sia utilissimo per comunicare la propria posizione in caso di emergenza.
L’immagine in basso è tratta dal materiale didattico dal corso “IL GPS IN ESCURSIONISMO” organizzato dalla Lega Montagna UISP, ma di documenti simili in rete se ne trovano a centinaia.

mercoledì 19 marzo 2014

Escursionismo: nuovo percorso per la MaraTrail di Termini

Per questioni logistiche la III edizione della MaraTrail di Termini (anello di 28km) sostituisce la già programmata E poi si vede … Trail (Colli - Amalfi, 30-35km), ma la data rimane la stessa, domenica 18 maggio, con partenza da Termini alle 10.00. 
L’altra novità è il percorso che, pur ricalcando quasi interamente quello delle edizioni precedenti, sarà affrontato in senso antiorario. Ciò significa che si inizia con il Sentiero di Athena, si scende a Nerano e una volta risaliti in quota si percorre buona parte dell’Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) dalla Spina a Colli di Fontanelle. 
Si completa il Sentiero delle Sirenuse tornando via pineta delle Tore, Sant’Agata, Deserto, Aquara e Schiazzano.
Il pic-nic è previsto nei pressi della pineta del Monte di Monticchio e a chi non ha fretta di rientrare ricordo che alla conclusione della passeggiata ci fermeremo a Termini per la solita cena conviviale.
Oltre che su questo blog troverete i prossimi aggiornamenti anche su www.giovis.com e www.maratrail.com , non solo per questa MaraTrail ma anche per la Camminata dei 23 Casali (ultima edizione), la 100kmla Vagrant Trail.

domenica 16 marzo 2014

Escursionismo: novità per la Camminata dei 23 Casali

Stamattina sono andato a verificare lo stato del percorso pomeridiano della Camminata del 26 aprile prossimo. I sentieri sono percorribili anche se in alcuni tratti la vegetazione ne ha già ridotto l’ampiezza. La fioritura è molto avanzata e, oltre a tanti fiori (asfodelo, borragine, aglio, anemone, acetosella gialla, muscari, ecc.), ci sono già numerosi esemplari di orchidee (Orchis papilionacea) e il particolare centonchio azzurro (Anagallis foemina).
 
La XXII edizione della Camminata dei 23 Casali sarà anche l'ultima con tale denominazione. Continuerà a svolgersi come Camminate fra i Casali, nome che assume già da quest'anno (I ed.) in contemporanea con quello usato finora, per 15 anni. D’ora in poi l’organizzazione e conduzione di questa ormai classica passeggiata pubblica sarà gestita dalle varie associazioni escursionistiche che fanno capo alla pagina FB Camminate.
Questo nuovo nome è stato scelto per il suo triplice significato:
  • invito a camminare fra i Casali lubrensi
  • camminate (sinonimo di escursioni) fra i Casali
  • Camminate (paginaFB, “passeggia”) fra i Casali
Il percorso è un po' più lungo dei soliti 15km e si sviluppa per oltre la metà in ambiente naturale e quindi su sentieri. Nel pomeriggio il tratto fra Cafariello e Spina è ancor più impervio dei sentieri della mattina e fra la Guardia e la pineta del Monte di Monticcho ricalca il tracciato dell'Alta via dei Monti Lattari.
Verso le 13 si ritorna a Sant'Agata dove chi vuole camminare di meno, o è soddisfatto della semplice partecipazione all'escursione della mattinata costituita dall'intero Sentiero delle Sirenuse, potrà lasciare il gruppo ed eventualmente fermarsi a mangiare. 
Gli altri approfitteranno della breve sosta prevista per un aperitivo o per fare un po' di shopping per il successivo pic-nic sul promontorio del Cafariello.
Notizie, cartina e eventuali ulteriori aggiornamenti su www.giovis.com 

lunedì 10 marzo 2014

Altri Mondi: Carnaval di Santa Cruz de Tenerife (2)

Ecco alcuni commenti esplicativi relativi al secondo gruppo di foto del Carnevale.
http://www.giovistravels.com/14Tenerife/carnavalSC2.htm 
In mattinata concerto il piazza di alcuni dei gruppi canori che poi hanno anche preso parte alla sfilata. La Lechera (lattaia) era una perfetta replica di una nota statua situata all’ingresso di un mercato di Santa Cruz. 
I partecipanti già pronti si intrattenevano chiacchierando davanti alle sedi delle varie murgas, comparsas e rondallas (tipologie dei gruppi a seconda della prevalenza dell’ironia, ballo o canto nelle loro esibizioni).
Impossibili foto ricordo con bambini ingovernabili in prima fila con quelli in piedi che si volevano sedere, quelli con la maschera se la volevano togliere, c'era chi voleva suonare la grancassa e chi si precipitava verso la madre che puntualmente lo riportava in prima fila con gli altri, c'era anche chi si godeva il suo ciucciotto estraneandosi dal caos che lo circondava.
C’è il palco costruito in piazza incorporando le palme e la Reina della Terzà Età; fra le carrozzine ce n’erano di quelle spinte dai padri (!), quelle non certo desiderate e quelle molto desiderate …
Il gruppo senegalese, non si è dovuto sforzare molto per portare colore, ritmo e allegria. La serie di foto si conclude con vari dei personaggi (ce n’erano a centinaia) che si aggiravano liberamente fra gruppi e carri.
Si va da Fidel Castro a Shrek e Fiona, dall’improbabile coppia costituita da Scrooge e Cappuccetto Rosso a una perfetta “coppia single” passando per una biglietteria di cinema, dalle drag queens a Don Quijote y Sancho Panza accompagnati dai mulini a vento.
 

venerdì 7 marzo 2014

Altri mondi: Carnevale di Santa Cruz de Tenerife (1)

Pur coinvolgendo migliaia di persone è una festa ordinata, molto piacevole, organizzata per il godimento di protagonisti e spettatori, ariosa, allegra, colorata e rumorosa al punto giusto. Ma la cosa più bella è che effettivamente è una festa per tutti e di tutti e traspare chiaramente l’enorme lavoro, fatto con passione, che c'è alle spalle.
Ed è ancora più bello vedere la partecipazione convinta e sentita di persone di ogni genere e professione che probabilmente in tante altre parti del mondo sarebbero forse più "riservate".
Sfilavano tipi di tutte le età, razze, peso, sesso, stazza, avvenenza o bruttezza, altezza, dai ballerini acrobatici ai portatori di handicap, dagli ottuagenari ai lattanti (comunque in costume) in passeggino. Molti, a giudicare dal portamento e dalla considerazione nella quale erano tenuti, davano l'idea di essere nella vita stimati professionisti o persone di successo, ma a Carnevale a Santa Cruz sono tutti uguali.
I gruppi in costumi molto colorati - in maggioranza “sontuosi” e ottimamente realizzati, di livello teatrale - si alternavano con ballerini che eseguivano coreografie di tutti i generi, gruppi infantili, scolastici, corali con musicisti al seguito, gruppi di tercera edad. E nessuno si preoccupava del proprio aspetto fisico, peso, età, altezza o forma; ognuno dei partecipanti era assolutamente a suo agio nel costume carnevalesco che indossava con gran disinvoltura.
Non era presente né la volgarità né l'ostentazione del travestimento. Tutti si miscelavano alla perfezione: ballerine ampiamente sovrappeso, drag queen ottuagenarie, infanti e adolescenti, immigrati, distinti esponenti della terza età e signore raffinatissime che procedevano con un incedere sicuro dal quale traspariva il gran numero di sfilate alle quali avevano partecipato.
Oserei definirli professionisti del Carnevale, ma riferendomi esclusivamente alla professionalità con la quale ricoprono il proprio ruolo e non certo perché percepiscono un compenso, al contrario quasi sicuramente ci rimettono di tasca propria.
E si può essere certi che fra poco già cominceranno a pensare al carnevale 2015, se non lo stanno già facendo.
Qui http://www.giovistravels.com/14Tenerife/tener.htm potrete godervi numerose foto. Vi suggerisco di osservare i particolari e anche i protagonisti che sono ai margini dell’inquadratura, meritano tutti.
A breve pubblicherò un secondo post sul tema, con ulteriori informazioni, considerazioni e, ovviamente altre foto.

mercoledì 5 marzo 2014

Escursionismo: esploriamo, ma cerchiamo di non perderci!

Alcuni consigli e suggerimenti per ridurre al minimo il rischio di “perdersi”, scelti fra quelli che di solito si leggono sui vari manuali e sulla mia, oserei dire vasta e varia, esperienza personale di camminatore solitario (vivamente sconsigliato, ripeto per l’ennesima volta).
Seguendoli, e con un po’ di buona sorte, sono sempre rientrato per tempo e incolume alla base pur essendomi avventurato, a volte senza cartine degne di tal nome né gps (non era stato ancora commercializzato), negli ambienti più diversi dalle foreste pluviali in Amazzonia e Malesia ai vulcani hawaiiani e neozelandesi, dai grandi parchi americani alle faggete appenniniche nostrane nelle quali è veramente facile perdersi.
Prima regola: melius abundare quam deficere. Quando andate lungo sentieri che non conoscete portate con voi tutto ciò che avete a disposizione e che vi potrà essere di ausilio per la navigazione e quindi non solo la cartina, ma anche descrizione del percorso, gps, bussola e non dimenticate carta e penna.
Cominciate con l’annotare l’orario di partenza e poi, procedendo, numerate tutti i punti facilmente riconoscibili (bivi, tornanti, incroci, scale, ecc.) o di interesse (p.e. piante particolari). Avrete una lista di tutto ciò che si trova lungo il sentiero con gli orari di passaggio, utile per calcolare i tempi di ritorno. Se avete il gps non dovrete perdere tempo a inserire descrizioni succinte con i way point, vi basterà un click e i numeri progressivi (completi di orario) dovrebbero essere corrispondenti a quelli della vostra lista manuale. In corrispondenza di ciascun numero potrete scrivere tutto quello che vorrete più velocemente e comodamente, anche dilungandovi se necessario, aggiungendo il numero della foto che scatterete in loco. Infatti, per ulteriore sicurezza ed eventuale uso futuro, avere anche una foto dei suddetti punti può risultare utile.
Se lungo il percorso non c’è niente di particolare … potrete sempre crearlo. Una pietra, una frasca, un ramo si trovano sempre e al ritorno saranno utili per darvi conferma che siete sulla strada giusta.
Ultimo consiglio, estremamente pratico e utile in particolare se non si ha né carta, né descrizione, né gps: di tanto in tanto, e sempre dopo aver superato un bivio o incrocio, voltatevi e cercate di memorizzare come vi apparirà quella stessa zona quando percorrerete il sentiero in direzione contraria. Le visioni opposte di uno stesso luogo - o controcampo, per usare un termine cinematografico - a volte sono incredibilmente del tutto diverse. Anche in questo caso, avendone la possibilità, una foto non guasta.
Buone esplorazioni e non dimenticate il buonsenso

lunedì 3 marzo 2014

Cartografia: alla ricerca di nuovi sentieri - le cartine eterne!

Come preannunciato, spiego come portare in escursione cartine a colori (in originale) potendole piegare “infinite” volte senza che si rompano ... più o meno come si faceva un paio di secoli fa.
Una volta procurata la cartina (come al solito possibilmente stesa) dividetela, per il momento idealmente, in rettangoli con dimensioni comode per il futuro trasporto e consultazione. 
A questo punto potete passare alla plastificazione. Se non trovate chi la possa plastificare per intero, dovrete tagliare la carta in rettangoli della misura scelta avendo cura però di non superare i 18-19 cm per il lato corto e 27-28 cm per quello lungo dovendo lasciare un certo margine e farli plastificare in formato A4 (210x297mm). Plastificandola intera, la taglierete successivamente e quindi non avrete limiti di dimensioni.
Ricomponete ora la cartina applicando da entrambe i lati strisce di nastro adesivo trasparente di buona qualità, largo come quello da imballaggio, avendo cura di lasciare 2 o 3 mm fra un foglio e l’altro. Una volta completata anche questa operazione, che richiede una certa precisione, potrete piegare la carta molto facilmente.
Pur non essendo strettamente necessario, consiglio di tagliare gli angoli in modo da eliminare questi punti di tensione nei quali convergono due pieghe perpendicolari fra loro. Nell’immagine esemplificativa che segue, per essere più chiaro, ho esagerato le dimensioni dei margini esterni e dei tagli.
In maniera molto simile, una volta le carte si stampavano intere, si dividevano in rettangoli di identiche dimensioni e infine si montavano su tela lasciando un paio di millimetri fra un foglio è l’altro. La foto che segue è di una carta del 1848 che come vedete è in perfetto stato. Sono ben chiare le parti a vista della tela sulla quale sono fissati i rettangoli, in questo caso con i lati quasi uguali.