mercoledì 5 marzo 2014

Escursionismo: esploriamo, ma cerchiamo di non perderci!

Alcuni consigli e suggerimenti per ridurre al minimo il rischio di “perdersi”, scelti fra quelli che di solito si leggono sui vari manuali e sulla mia, oserei dire vasta e varia, esperienza personale di camminatore solitario (vivamente sconsigliato, ripeto per l’ennesima volta).
Seguendoli, e con un po’ di buona sorte, sono sempre rientrato per tempo e incolume alla base pur essendomi avventurato, a volte senza cartine degne di tal nome né gps (non era stato ancora commercializzato), negli ambienti più diversi dalle foreste pluviali in Amazzonia e Malesia ai vulcani hawaiiani e neozelandesi, dai grandi parchi americani alle faggete appenniniche nostrane nelle quali è veramente facile perdersi.
Prima regola: melius abundare quam deficere. Quando andate lungo sentieri che non conoscete portate con voi tutto ciò che avete a disposizione e che vi potrà essere di ausilio per la navigazione e quindi non solo la cartina, ma anche descrizione del percorso, gps, bussola e non dimenticate carta e penna.
Cominciate con l’annotare l’orario di partenza e poi, procedendo, numerate tutti i punti facilmente riconoscibili (bivi, tornanti, incroci, scale, ecc.) o di interesse (p.e. piante particolari). Avrete una lista di tutto ciò che si trova lungo il sentiero con gli orari di passaggio, utile per calcolare i tempi di ritorno. Se avete il gps non dovrete perdere tempo a inserire descrizioni succinte con i way point, vi basterà un click e i numeri progressivi (completi di orario) dovrebbero essere corrispondenti a quelli della vostra lista manuale. In corrispondenza di ciascun numero potrete scrivere tutto quello che vorrete più velocemente e comodamente, anche dilungandovi se necessario, aggiungendo il numero della foto che scatterete in loco. Infatti, per ulteriore sicurezza ed eventuale uso futuro, avere anche una foto dei suddetti punti può risultare utile.
Se lungo il percorso non c’è niente di particolare … potrete sempre crearlo. Una pietra, una frasca, un ramo si trovano sempre e al ritorno saranno utili per darvi conferma che siete sulla strada giusta.
Ultimo consiglio, estremamente pratico e utile in particolare se non si ha né carta, né descrizione, né gps: di tanto in tanto, e sempre dopo aver superato un bivio o incrocio, voltatevi e cercate di memorizzare come vi apparirà quella stessa zona quando percorrerete il sentiero in direzione contraria. Le visioni opposte di uno stesso luogo - o controcampo, per usare un termine cinematografico - a volte sono incredibilmente del tutto diverse. Anche in questo caso, avendone la possibilità, una foto non guasta.
Buone esplorazioni e non dimenticate il buonsenso

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