venerdì 20 marzo 2020

Allerta per i miei colleghi camminatori (e altri a riposo forzato)

Fra tanti problemi seri derivanti dal diffondersi del coronavirus ecco quello, essenziale per quanto possa sembrare triviale, di chi si trova a dover cambiare drasticamente la propria dieta abituale per il “crollo” dell’effettivo fabbisogno calorico giornaliero. Ciò vale sia per quelli il cui lavoro implica grande dispendio di energie, sia per chi brucia pari quantità di calorie per diletto (p.e. podisti e ciclisti amatoriali, per non parlare dei semiprofessionisti).
Anche io rientro nella seconda categoria in quanto, almeno negli ultimi tre mesi, ho percorso poco meno di 20km al giorno di media. Ora, chiuso in casa per la maggior parte del tempo, una ventina di km li faccio più o meno in una settimana andando a fare la spesa. Da ciò consegue che il mio “normale” fabbisogno quotidiano (3.200-3.500 kcal) da un giorno all'altro è diminuito di circa 1.000kcal ma il mio stomaco si aspetta, e quasi pretende, lo stesso volume di cibo.
Forzato ad abbandonare i miei ricchi e abbondanti piatti preferiti, per lo più proteici come le costillas fritas (trachiolelle/costine, foto sopra), che fino a domenica scorsa ho gustato 6 giorni a settimana a Casa Tata (vedi altre foto esemplificative) e che poi compensavo con un buon piatto di pasta serale, ho dovuto rivedere sostanzialmente la mia dieta e cominciare a comprare molte più verdure e frutta. 
I pacchi da mezzo chilo di pasta che fino a pochi giorni fa dividevo in 3 (167g a porzione) ora li divido in 4 (125g ... una tristezza, mi sembra un piatto quasi vuoto). Ho eliminato le pur ottime banane locali (a km 0) e le ho prontamente sostituite con altra frutta dell’isola, come mandarini, meloni invernali e papaya (100g di banana = 300g di papaya, 400 di melone). Praticamente, metà di questa bella mezza papaya (porzione più che abbondante, 350g ca) è molto meno calorica di una banana media! La farò fuori in due colazioni.
Ho ridotto il consumo degli ottimi formaggi tipici canari, la maggior parte prodotti da latte misto (con minimo garantito di ovino e caprino) e prediligendo i freschi (meno di 300kcal per 100g) rispetto ai secchi (mediamente 450kcal). Questo in basso ha un minimo di 15% di latte di capra, è curado (stagionato, duro) e, oltre a essere ottimo, ... guardate il prezzo!
 
Oggi ho sperimentato un abbondantissimo stufato di maiale prevedendo di consumarlo in 3 volte, ma penso che non vedrà l’alba di domattina …  Infatti, a conti fatti, il ½ kg di carne, 2 cipolle, mezza verza (piccola), 2 carote (grandi), 5 patate (piccole), più gli ovvi aglio, peperoncino, rosmarino, poco sale e appena un cucchiaio d’olio non arrivano a 1.300 kcal, il che mi consente di consumarlo in due volte e di bere anche una birra a pasto pur rientrando nei miei nuovi limitati standard (pur calcolando anche le circa 500kcal di colazione).
Nel frigo c’è ancora un pezzo di chorizo (fino a nuovo avviso sarà l'ultimo) che dividerò fra le prossime zuppe di lenticchie.
A chi si trovi nella mia medesima situazione, consiglio quindi di cominciare a rivalutare zuppe e minestre, ridurre pasta (ma non certo eliminarla), prediligere legumi e verdure in quantità e tanta frutta. E non fare come certe mie conoscenze che, dovendo stare a casa, cucinano sì ma mi mandano foto dei dolci, delle brioches e delle zeppole che preparano!

Cambiate drasticamente dieta prima che sia troppo tardi e fate ginnastica a casa. 
Non vi fate trovare in sovrappeso al momento di ricominciare a camminare sul serio!

Nessun commento:

Posta un commento