domenica 8 marzo 2020

Non ti preoccupare, ci penso io (considerazioni)

L’equivalente napoletano è l’ambiguo m''o vvec' je, proferito spesso da guappi, millantatori e imbroglioni, ma talvolta anche in modo rassicurante da persone serie che effettivamente risolvono un problema. Purtroppo, al giorno d’oggi questi ultimi sono sempre di meno, mentre dilaga la pessima abitudine di non portare a compimento gli impegni. 
Anche se il risultato è sostanzialmente uguale, ovviamente le cause possono essere ben diverse e alla fine (se non fossero chiare) non resta che chiedersi: “non ha saputo, non ha potuto o non ha voluto?”. 
Domanda spesso priva di risposta certa, che quindi mette in condizioni di dover scegliere fra qualità poco invidiabili da attribuire a chi non ha mantenuto gli impegni e di rovinare eventuali precedenti rapporti di fiducia.
Questo il motivo della presenza dell'immagine a sinistra: il pensatore (scultura in bronzo di Auguste Rodin, 1801 - esposta nel Museo Soumaya di Ciudad de Mexico).
Per mantenere un impegno sono logicamente necessarie tre contemporanee condizioni: volere, sapere e potere. La mancanza di anche una sola di esse comporta l’inevitabile mancato mantenimento della parola data. Di conseguenza, si delineano tre identità base, ciascuna delle quali può tuttavia unirsi ad un’altra o ad entrambe.

Ipocriti, falsi, persone in malafede
L’ha detto e ha convinto l’interlocutore (vittima), ma - pur potendo e sapendo cosa fare - già in partenza non ha alcuna intenzione di muovere effettivamente un dito a suo favore o si prefigge di ingannarlo con chiacchiere e azioni dilatorie. Spesso pregiudica diritti e interessi ed in alcuni casi non gli importa neanche di essere infine scoperto. Senza dubbio la tipologia peggiore.

Presuntuoso o (nella peggiore delle ipotesi) incapace 
promettono, anche in buonafede, ma non sa come portare a termine quanto garantito. Per i più manca la preparazione teorica e l’esperienza. Vorrebbe favorire “l’amico” … e non c’è nessuno e niente che in teoria glielo impedisca se non la propria incapacità.

Sprovveduto, sfortunato
Sa cosa fare e parte con le migliori intenzioni, ma si blocca davanti ad ostacoli (talvolta imprevisti e sorti successivamente) più o meno insuperabili. Questa tipologia (che quasi si fonde con la precedente) comprende anche quelli chiaramente in buonafede. In particolare, se l'impedimento sorge (imprevisto) dopo aver preso l'impegno, quanto più sia evidente la sua imponderabilità tanto meno potrà essere biasimato chi non è riuscito a mantenere l’impegno preso.

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