venerdì 9 luglio 2021

Micro-recensioni 146-150: uno dei migliori periodi di Hitchcock

Se non fosse per la presenza del poco convincente Marnie, questo gruppo sarebbe eccezionale. Gli altri quattro sono, giustamente, fra i più conosciuti e apprezzati anche dalla critica pur essendo, ancora una volta, di generi molto diversi: thriller psicologico, catastrofico, noir, spy story.

 
Psycho (1960)

Perfetto nel suo ruolo Anthony Perkins, ben supportato da Janet Leigh (Nomination non protagonista) e Vera Miles, già protagonista in The Wrong Man (1956) al fianco di Henry Fonda. Ottimo il montaggio in stile hitchcockiano, brevissime riprese di dettagli e primi piani che anticipano agli spettatori quello che presto (forse) accadrà e che poi in realtà non viene mostrato (p.e. la famosa scena dell’accoltellamento nella doccia). Appropriata la scelta di Hitchcock di utilizzare ancora il bianco e nero in pieno boom del colore e ciò in pratica gli fu riconosciuto con le altre 3 Nomination: regia, fotografia e scenografia. Essendo sicuro che tutti conosciate il film, penso sia inutile aggiungere altro se non suggerire di guardarlo di nuovo o visionarlo al più presto per la prima volta. Attualmente si trova al 38° posto nella classifica IMDb dei migliori film di sempre. 

The Birds (1963)

Unico nel suo genere nella filmografia di Hitchcock, è un film che ha fatto storia non solo per la sua qualità, ma anche per tante soluzioni tecniche ideate dal regista per far “recitare” le centinaia e centinaia di volatili, per i loro primi piani sia in volo che fermi (anche se spesso i trucchi sono evidenti), per le oltre 400 scene montate alla perfezione, per le sovraimpressioni, per le riprese aeree con elicottero anche se alcune scene dal cielo furono realizzate con lo sfondo di disegni di Bodega Bay vista dall’alto. In rete si trovano tanti articoli interessanti in merito agli artifici usati dal regista per la realizzazione di questo film e anche vari video esplicativi. Pur non essendo certo dello stesso livello, vale quanto scritto a proposito di Psycho, è un altro film che dovreste ri-guardare con attenzione, anche se già lo conoscete.

  
Vertigo (1958)

Seppur non si tratta di un vero e proprio noir, ha tutti gli elementi di tale genere: un detective ex poliziotto, un omicidio, un grande raggiro … e non posso dire altro. Quarta e ultima collaborazione di James Stewart con Hitchcock; in effetti era prevista anche una quinta in North by Northwest, ma gli fu preferito Cary Grant per il suo aspetto più giovanile, nonostante avesse 4 anni di più (in effetti c’era una grande differenza). Il discutibile titolo italiano è La donna che visse due volte. Attualmente si trova al 93° posto nella classifica IMDb dei migliori film di sempre; Nomination Oscar per scenografia e sonoro.

North by Northwest (1959)

Spy story / intrigo internazionale (questo il titolo italiano) ma di quelli nei quali cittadini comuni si trovano invischiati, loro malgrado, in situazioni estremamente pericolose avendo a che fare con criminali senza scrupoli. Pur avendo avuto in genere più successo con le commedie, in questo film Cary Grant offre una buona prova come nel precedente Notorius (1946); al contrario delle due altre collaborazioni con Hitchcock nelle quali è poco convincente, ma solo per colpa sua, piuttosto delle deboli sceneggiature a metà strada fra thriller e commedia.

Marnie (1964)

Come anticipato, questo thriller psicologico è veramente poco convincente e poco avvincente. Anche se Hitchcock riesce a inserire le sue solite buone scene di suspense, soprattutto basate sui tempi e l’imminente rischio del(la) protagonista di essere scoperto/a. In una brevissima scena verso la fine, nelle vesti del marinaio appare il quasi esordiente Bruce Dern, che sarà poi protagonista dell’ultimo film del regista Family Plot.

Nessun commento:

Posta un commento