Gruppo di noir classici dell’immediato dopoguerra, 4 USA ed un UK, tutti con ottimi rating su IMDb (media 7,6) e 100% su RT (tranne l’inglese, comunque uno dei miei preferiti). Torno ad elencare i film in ordine di mio gradimento e, al contrario di IMDb, gli “ultimi” sono i “primi”!
The Stranger (Orson Welles, USA, 1946)
Un ottimo film, costruito alla perfezione, magistralmente diretto e interpretato da Orson Welles, con scene cult come quella del campanile per non parlare del finale. In quanto alla regia, la sola brevissima scena dell'attizzatoio è di per sé un capolavoro. Tanti i colpi di scena e le coincidenze che causano svolte decisive nello sviluppo della storia. Chiaro anche il messaggio storico/politico con riferimenti al nazismo rafforzati da filmati di repertorio. Tutto il cast funziona alla perfezione, dai protagonisti E. G. Robinson a Loretta Young ai personaggi di contorno come Billy House nei panni dell’ineffabile Mr. Potter, in particolare quando indossava la visiera per giocare a dama. Da non perdere.
Brighton Rock (John Boulting, UK, 1948)
L’unico inglese del gruppo ma non certo il solo buon noir britannico dell’epoca. Anche questo (come il recentemente citato The Fallen Idol) è tratto da un romanzo di Graham Greene, che collaborò anche alla sceneggiatura. Chi conosce l’autore può facilmente prevedere la buona descrizione di personaggi molto realistici, ben distanti dagli indistruttibili americani, nonché i tanti eventi assolutamente imprevisti che punteggiano il film, fino alla geniale conclusione in stile short story. Ambientato nei bassifondi di Brighton, fornisce uno sguardo inusuale sulla nota località costiera inglese, fra gente comune in cerca di svago, allibratori e piccoli malviventi. Volti poco conosciuti a grande pubblico, eppure ottimi attori e caratteristi. Anche questo è da non perdere.
Out of the Past (Jacques Tourneur, USA, 1947)
Con il suo 8,0 su IMDb e 100% su RT
dovrebbe essere il migliore di questo gruppo ma, come anticipato, sono in
disaccordo. Certamente è di più che buon livello ma il personaggio interpretato
da Robert Mitchum (sempre con il suo trench ben stretto in vita,
in qualunque occasione) è troppo poco credibile e tutta la storia è a dir poco
traballante. Kirk Douglas è relegato in un ruolo secondario, ma non si
deve dimenticare che era appena al suo terzo film dopo l’ottimo esordio in The
Strange Love of Martha Ivers. Ci sono anche ben due femmes fatale (Jane
Greer e Rhonda Fleming) ma anche in questo caso le situazioni in cui
abbindolano uomini di potere con un solo sguardo sollevano non pochi dubbi. Buona regia e fotografia, la sceneggiatura è la palla al piede.
Scarlet Street (Fritz Lang, USA, 1945)
Al limite della commedia per avere
come protagonista un uomo di mezza età (neanche un Adone) che si illude di poter
conquistare una avvenente giovane donna. Aggiungete il fatto che non ha grandi
disponibilità economiche e che è sposato con un’arpia. Anche questo gode di
ottime critiche, ma secondo me non vale i primi due del gruppo. Come in The
Stranger, anche in questo caso (e in tanti altri film) spicca la bravura e la
versatilità di E. G. Robinson, infatti riesce bene anche interpretando un
personaggio ridicolo.
Detour (Edgar G. Ulmer, USA, 1945)
Film apprezzato dai fanatici dei noir soprattutto per la struttura insolita basata soprattutto su due eventi unici e incredibili, quelli di una possibilità su un miliardo, ancorché assolutamente possibili. Ciò che non mi piace del film è l’eccessiva narrazione con voce fuori campo, caratteristica di molti film del genere, ma in questo caso esagerata. Tuttavia è bene sapere che, a detta di Peter Bogdanovich, “Nessuno ha mai fatto buoni film in meno tempo e con meno denaro di Edgar G.Ulmer” e che Detour è "uno degli esempi più leggendari di B-movie". Immigrò in USA come assistente di Murnau e successivamente fu secondo di altri apprezzati registi centroeuropei come Siodmak, Zinneman e Wilder, dal che si può dedurre il rimanere indipendente fu una sua precisa scelta.
#cinema #cinegiovis
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