giovedì 12 novembre 2020

micro-recensioni 381-385: ecco 5 ottime crime-comedy

Film molto diversi per ambientazione, epoca e situazione, in sostanza sono tutti dark comedy anche se qualcuno è più ridanciano e altri più violenti, ma non manca il macabro e la satira sociale. Ognuno (per quanto possa apparire datato) è perfetto per la sua epoca e non mi è facile esprimere preferenze; essendo tutti più che consigliati li propongo in ordine cronologico.

 

El esqueleto de la señora Morales (Rogelio A. González, Mex, 1960)

In Messico questa commedia messicana è considerata un cult ed è sempre inserita nelle liste dei migliori o più amati film messicani, senza rivali fra quelli della Epoca de Oro; certamente molto più arguta e sottile delle pur apprezzate più banali commedie di Cantinflas, Pedro Infante e Tin TanUn pacifico e socievole tassidermista, vessato da una moglie insopportabile, bigotta, perfida e bugiarda, viene sospettato dell'omicidio della stessa, scomparsa da un giorno all'altro. Arturo de Córdoba è il mattatore assoluto e dimostra ancora una volta la sua versatilità anche in questa comedia negra. Ben pensati e descritti i tanti personaggi di contorno, a cominciare dal prete.

Little Murders (Alan Arkin, USA, 1971)

Uno dei due soli lungometraggi diretti da Alan Arkin, buona versione cinematografica di una commedia teatrale firmata da Jules Feiffer, apprezzato soprattutto come cartoonist, ma anche commediografo e sceneggiatore. Ho l’impressione che questo sia uno di quei film fatti quasi in famiglia, con molti attori noti ai quali è affidata un personaggio peculiare che appare in una singola scena. Per esempio a Lou Jacobi e Donald Sutherland sono affidati due lunghi sermoni in merito al matrimonio (il secondo lo celebra in modo assolutamente fuori da ogni regola) e lo stesso Alan Arkin appare solo verso la fine nei panni del tenente Practice. Nei ruoli principali ci sono Elliot Gould e un sensazionale Vincent Gardenia, ben coadiuvati dalle rispettive mogli (nel film): Marcia Rodd ed Elizabeth Newquist. La storia è ambientata in una New York dove si spara per strada e dai balconi, senza un preciso motivo e colpendo a caso. Molti dialoghi sono esilaranti per avere una apparente logica e portando a conclusioni paradossali.

  

The Silent Partner (Daryl Duke, Can, 1978)

In effetti è più thriller-crime che dark comedy negra, ma comunque vi sono varie situazioni particolari quasi da commedia. Resta il fatto che siamo di fronte a un'ottima e intricata trama con tante sorprese e colpi di scena Elliott Gould e Christopher Plummer fanno a gara a chi sia più bravo nei rispettivi personaggi e la scelta fra i due è difficile. Sottotono le donne e gli altri coprotagonisti. La storia ha inizio con una scoperta casuale da parte di un impiegato di banca modello (Gould) che poi, per vari motivi, viene indotto a inserirsi negli eventi … e ci riesce molto bene. Tuttavia, durante tutto il film dovrà guardarsi dal suo sadico e violento antagonista (Plummer) e contrattaccando con grande astuzia e creatività, fino all’ultimo respiro (tanto per inserire una citazione cinefila).

Matando Cabos (Alejandro Lozanos, Mex, 2004)

Anche questo vede protagonisti dei criminali (abbastanza sprovveduti) ed è forse più violento di The Silent Partner, ma revolverate, torture e pestaggi sono porti in modalità da commedia. Un rapimento a scopo di estorsione ha uno sviluppo inaspettato quando si cominciano ad ingarbugliare le vicende di due “bande” (eufemismo) una volontaria e l’altra di necessità, quest’ultima aiutata da un ex wrestler (l’ottimo Joaquín Cosio). Continui equivoci, scambi di auto e di persona, strani personaggi di contorno e visioni (queste un po’ sopra le righe) non concedono pause, tanto da richiedere una certa attenzione per ricordare dove sono i protagonisti, su quale auto, dove è il rapito, ecc. visto che l’intreccio e veramente tale ed in continuo evolversi.

Death at a Funeral (Frank Oz, UK, 2007)

È il più recente e certamente il più conosciuto, ma non lo confondete con il (solito) remake americano del 2010 decisamente più scadente, come accade nel 99% dei casi. In occasione di un funerale si ritrovano tanti membri di una famiglia e gli amici più cari, fra loro ci sono innumerevoli personaggi particolari, ognuno con le sue fisime, gelosie e ambizioni, di stato sociale medio alto ed in particolare i più avanti con l’età più attenti alle formalità della situazione, molto trascurata dai più giovani. Scorre piacevolmente e senza pause, sempre scoppiettante ed effervescente grazie a situazioni inaspettate ben proposte, conseguenti non solo dai diversi punti di vista dei protagonisti ma soprattutto per troppi allucinogeni ingeriti involontariamente e per la presenza di un ospite sconosciuto e certamente indesiderato. Tante le sorprese e i colpi di scena, fino all’ultimo.

 

#cinema #cinegiovis

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