Anticipo che, avendo trovato una ricca
collezione di noir americani classici sul sito ok.ru, fra i quasi 200 proposti ne ho scelti una trentina fra quelli di buona reputazione e
spesso diretti da ottimi registi (Aldrich, Siodmak, Dassin,
Sirk, Hathaway, Mann, …) e interpretati da noti attori e
caratteristi del genere fra i quali James Cagney, Robert Mitchum,
Jack Palance, Ida Lupino, Edward G. Robinson, Joan
Fontaine, Jayne Mansfield, Burt Lancaster, Dan Duryea,
Robert Taylor … saranno quelli che guarderò a seguire.
Agli
interessati segnalo che nella pagina sono linkati anche tanti classici ancora
migliori: Detour, Suddenly, Brighton Rock,
Laura, The Lady from Shangai, The Killers,
The Killing, The Third Man, Sweet Smell of
Success, Mildred Pierce, Compulsion, The
Night of the Hunter, This Gun for Hire, tutti film da non
perdere.
The Naked City (Jules Dassin, USA, 1948)
Visto tanti anni fa, l’ho trovato in HD e quindi ri-guardato con piacere. Si tratta di un ottimo film che ottenne 2 Oscar (fotografia b/n e montaggio, nonché Nomination per il soggetto) ed è uno dei pochi, se non l’unico, nei quali l’inconfondibile caratterista Barry Fitzgerald riveste il ruolo di protagonista. Tanta voce narrante accompagna gli spettatori nell’indagine sulla misteriosa morte di una modella che vedrà coinvolti ladri, ricettatori e membri dell’alta società.
The Party (Sally Potter, UK,
2017)
Chi va a scorrere i commenti pubblicati
in IMDb troverà poche valutazioni mediocri o appena sufficienti, ma tante fra 9
e 10 e altrettante fra 1 e 3. Fra questi ultimi ce ne sono parecchi che lo
criticano semplicemente per essere in b/n (per altro ottimo) o per essere
troppo breve (1h11') quindi insensati. I diversi punti di vista più pertinenti
sono invece focalizzati sulla banalità dei dialoghi e prevedibilità di alcuni
eventi, negative per alcuni, pregio per altri che le interpretano come satira
critica di tale ambiente assimilabile al radical chic. Io propendo per la
seconda interpretazione.
Il cast (solo 7 Attori) non si discute
e per l'ambientazione in un unico appartamento ha fatto sì che molti lo accostassero
a Carnage (2011, Polanski).
The Lineup (Don Siegel, USA, 1958)
I primi 50" sono memorabili, con
poche grida (niente dialoghi) e una decina di rapide scene Don Siegel
racconta una storia, perfettamente comprensibile, che è alla base di tutto il
film. Nei panni di un killer psicopatico si fa notare Eli Wallach,
allora alla sua seconda apparizione dopo aver esordito in Baby Doll
(1956, di Elia Kazan); seguirono Seven Thieves (di Henry
Hathaway, con Edward G. Robinson, Rod Steiger e Joan
Collins) e poi The Magnificent Seven (di John Sturges)
… quando si dice partire con il piede giusto.
In questo film non mancano suspense,
traffico internazionale di opere d’arte (e droga), ostaggi, omicidi e gli
inevitabili inseguimenti tanto amati dagli americani. Semisconosciuto, ma senz’altro
meritevole di una visione.
The Mob (Robert Parrish,
USA, 1951)
L’assassinio di un poliziotto porta un
suo collega (fortuitamente sulla scena del delitto) a diventare un infiltrato. La
trama abbastanza originale e la buona messa in scena rendono The
Mob una gradevole visione.
Blood on the Moon (Robert Wise, USA,
1948)
Robert Wise inziò nel 1942 come assistente di Orson Welles in
The Magnificent Ambersons, si cimentò in vari generi per poi
giungere alla fama internazionale con i film per i quali vinse 4 Oscar: West
Side Story (1961) e The Sound of Music (1965). Questo film è a tutti
gli effetti un western classico, tendente al tipo psicologico, ma fu
pubblicizzato come noir western, per i vari riferimenti a tale genere. Quando
si mischiano troppo i generi raramente si ottengono grandi risultati, tuttavia
è un film ben realizzato e senz’altro una interessante visione per gli
appassionati.
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