sabato 29 agosto 2020

Salvataggio o inopportuna interferenza?

Il video linkato in questo post è apparso sulla pagina FB di tale Domenico Vitale ed in un paio di settimane ha ricevuto, oltre a decine di migliaia di Like diretti, quasi 25.000 condivisioni e circa 8 milioni di visualizzazioni. Pur trovandolo interessantissimo e appassionante, me ne occupo per un motivo puramente “etico”. 
Non essendo utente FB, non ho accesso alle migliaia di commenti pubblicati in merito al fatto e comunque non li avrei letti tutti, ma ho una mia precisa opinione in merito, certamente discordante da quella espressa troppo frettolosamente (almeno secondo me) da tante persone. Anche vari miei conoscenti con i quali ho avuto modo di interloquire (e che si erano subito schierati per il non-intervento) hanno ammesso che non avevano valutato la questione a fondo e, comunque, non dal mio punto di vista. 
In sostanza, il nocciolo della questione è: 
gli umani devono o non devono interferire nella vita degli animali?
Molto in linea di massima, concordo con quelli che propendono per il NO, ma nello specifico caso avanzo molte riserve e mi sento di lodare l’autore di questo vero e proprio salvataggio. Infatti, per le mie (seppur limitate) conoscenze etologiche, sono convinto che il rapace non avrebbe mai allentato la presa degli artigli né il serpente quella delle sue spire. Risultato? Sarebbero inutilmente morti entrambi!
Se un predatore insegue la sua preda (azione naturale ed istintiva, indispensabile per la sopravvivenza) trovo giusto non intervenire per non parteggiare per l’uno o per l’altro. Tuttavia, in questo specifico caso, il rapace non avrebbe potuto riprendere il volo, avendo le ali bloccate dal serpente, e con tutta probabilità il Cervone non si sarebbe mai liberato dalla ferrea presa degli artigli del Biancone (osservate lo sforzo del “salvatore” per separare i due animali). Un mancato intervento esterno avrebbe condannato i due ad una lenta e inevitabile agonia. Per come è andata la storia, invece, l’Elaphe quatorlineata (il serpente, da noi noto come Scurzunaro)) avrà modo, anche se non la certezza, di vivere molti altri anni cacciando piccoli mammiferi, e quanto altro fa parte della sua dieta, e il Circaetus gallicus (il rapace, noto anche come Aquila delle serpi) continuerà a cacciare piccoli mammiferi e rettili, ma d’ora in poi starà ben attento a limitarsi a quelli non troppo grandi!


PS - Non tutti i serpenti sono vipere (come purtroppo molti credono, inclusa la donzella della quale si sente la voce) e non devono essere uccisi essendo non solo assolutamente innocui per gli umani, ma oltretutto utili all’equilibrio dell’ambiente.

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