Phantom Lady (Robert Siodmak, USA, 1944)
Con questo suo primo noir Siodmak
si fece notare negli Stati Uniti e di lì iniziò il periodo migliore della sua
produzione. Si tratta di una delle tante storie basate su un personaggio vivo e
vegeto che appare nel film e poi misteriosamente scompare, facendo passare per
folle chi giura di averlo visto; solo ritrovandolo il protagonista potrà scrollarsi
di dosso un’accusa di omicidio.
The Dark Mirror (Robert Siodmak, USA,
1946)
Di due anni successivo a Phantom
Lady, stranamente anche questo ruota
attorno a donne misteriose, in questo caso due gemelle perfettamente identiche,
ma solo nell’aspetto. Ben congegnato, mantiene alta l’attenzione dello
spettatore dal momento in cui appaiono le gemelle (nei minuti iniziali) fino
alla alle ultime scene. Al limite fra noir e thriller psicologico, con Olivia
de Havilland nei panni di Terry e Ruth Collins (che sono solite sostituirsi
in varie occasioni) e con due protagonisti maschili: il poliziotto
(interpretato dal caratterista Thomas Mitchell) e uno psicologo (Lew
Ayres).
Consigliato.
So Dark the Night (Joseph H. Lewis,
USA, 1946)
Noir hollywoodiano in trasferta
nella campagna francese, con trama apparentemente banale ma con risvolti
veramente inusuali, specialmente la conclusione è spiazzante. Non per niente
non è stato tanto apprezzato dal pubblico (solo 6,3 su IMDb), ma su RT vanta un
100% in quanto, seppur poche, le recensioni sono tutte positive.
Come The Dark Mirror è classificabile fra
noir e thriller psicologico, ma non è all’altezza del film di Siodmak.
13 Rue Madeleine (Henry Hathaway, USA,
1946)
Si trova nel gruppo Film Noir
Classic, ma è un film di spionaggio ambientato durante la WWII, poco prima
dello sbarco in Normandia ed ambientato fra USA e Francia. James Cagney
è l’istruttore di un gruppo di spie fra le quali si sa che c’è un infiltrato
nazista, ma qualcosa andrà storto e lui dovrà scendere personalmente in campo
per salvare la segretezza della data dell’imminente sbarco. Fra i protagonisti
si distingue l’italoamericano Richard Conte, raramente vero
protagonista, ma ottimo caratterista con ruoli di rilievo in film noir, crime e
di mafia americana.
Murder on the
Blackboard (George Archainbaud, USA, 1934)
Anche questo si trova fra i noir, ma in
effetti si tratta di una commedia poliziesca degli anni ’30 che vede
protagonista l’anziana insegnante Hildegarde Withers, aspirante detective, che
si confronta con l’ispettore Oscar Piper. Questa coppia di personaggi creati da
Stuart Palmer si erano già affermatasi nel precedente Penguin Pool
Murder (1932) e furono poi riproposti nel terzo elemento della trilogia:
Murder on a Honeymoon (1935).
Molto datato, risulta comunque interessate
spaccato d’epoca tendente al caricaturale.
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