mercoledì 5 agosto 2020

Micro-recensioni 256-260: altri noir, di cui 2 di Siodmak, maestro del genere

Nella raccolta Film Noir Classic citata nel post precedente, oltre ai tanti già ben noti, ci sono numerosi film interessanti seppur non tutti realmente classici, per epoca o soggetto. Procedendo in ordine cronologico nelle visioni di quelli che ho scelto, in questa cinquina sono capitati 2 film di Robert Siodmak, uno dei tanti ottimi registi europei emigrati a Hollywood, specializzato in questo genere, e i soli due veri noir del lotto. Fra i suoi film più noti ci sono pietre miliari come Criss Cross e The Killers (entrambi 100% su RT e con Burt Lancaster protagonista), nonché The Spiral Staircase (aka La scala a chiocciola), un po’ meno apprezzato dagli esperti, ma forse più conosciuto degli altri dal grande pubblico, almeno in Italia. Se non li conoscete ve li raccomando, non sarà difficile recuperarli.
 
Phantom Lady (Robert Siodmak, USA, 1944)
Con questo suo primo noir Siodmak si fece notare negli Stati Uniti e di lì iniziò il periodo migliore della sua produzione. Si tratta di una delle tante storie basate su un personaggio vivo e vegeto che appare nel film e poi misteriosamente scompare, facendo passare per folle chi giura di averlo visto; solo ritrovandolo il protagonista potrà scrollarsi di dosso un’accusa di omicidio.

The Dark Mirror (Robert Siodmak, USA, 1946)
Di due anni successivo a Phantom Lady, stranamente anche questo ruota attorno a donne misteriose, in questo caso due gemelle perfettamente identiche, ma solo nell’aspetto. Ben congegnato, mantiene alta l’attenzione dello spettatore dal momento in cui appaiono le gemelle (nei minuti iniziali) fino alla alle ultime scene. Al limite fra noir e thriller psicologico, con Olivia de Havilland nei panni di Terry e Ruth Collins (che sono solite sostituirsi in varie occasioni) e con due protagonisti maschili: il poliziotto (interpretato dal caratterista Thomas Mitchell) e uno psicologo (Lew Ayres).
Consigliato.
  
So Dark the Night (Joseph H. Lewis, USA, 1946)
Noir hollywoodiano in trasferta nella campagna francese, con trama apparentemente banale ma con risvolti veramente inusuali, specialmente la conclusione è spiazzante. Non per niente non è stato tanto apprezzato dal pubblico (solo 6,3 su IMDb), ma su RT vanta un 100% in quanto, seppur poche, le recensioni sono tutte positive.
Come The Dark Mirror è classificabile fra noir e thriller psicologico, ma non è all’altezza del film di Siodmak.

13 Rue Madeleine (Henry Hathaway, USA, 1946)
Si trova nel gruppo Film Noir Classic, ma è un film di spionaggio ambientato durante la WWII, poco prima dello sbarco in Normandia ed ambientato fra USA e Francia. James Cagney è l’istruttore di un gruppo di spie fra le quali si sa che c’è un infiltrato nazista, ma qualcosa andrà storto e lui dovrà scendere personalmente in campo per salvare la segretezza della data dell’imminente sbarco. Fra i protagonisti si distingue l’italoamericano Richard Conte, raramente vero protagonista, ma ottimo caratterista con ruoli di rilievo in film noir, crime e di mafia americana.

Murder on the Blackboard (George Archainbaud, USA, 1934)
Anche questo si trova fra i noir, ma in effetti si tratta di una commedia poliziesca degli anni ’30 che vede protagonista l’anziana insegnante Hildegarde Withers, aspirante detective, che si confronta con l’ispettore Oscar Piper. Questa coppia di personaggi creati da Stuart Palmer si erano già affermatasi nel precedente Penguin Pool Murder (1932) e furono poi riproposti nel terzo elemento della trilogia: Murder on a Honeymoon (1935).
Molto datato, risulta comunque interessate spaccato d’epoca tendente al caricaturale.

Nessun commento:

Posta un commento