lunedì 17 agosto 2020

Micro-recensioni 271-275: solidi film, noir o quasi noir

Come preannunciato, questa cinquina è di livello medio molto migliore della precedente ed ogni film vanta una o più “eccellenze”, in settori diversi. Non a caso il loro rating medio su IMDb è 7,2 e su RT 90%. Pur non essendo capolavori, sono certamente buoni film della fine degli anni ’40 e tutti meritano una visione.
 
Gun Crazy (Joseph H. Lewis, USA, 1950)
Un Bonnie and Clide ante litteram, vagamente simile alla coppia di famosi criminali; anche se i due erano già stati uccisi nel 1934 e il primo film biopic più o meno ufficiale fu quello del 1958 diretto da William Witney. Da sottolineare che la sceneggiatura è opera di Dalton Trumbo, uno dei più rinomati autori di Hollywood seppur in molti anni fosse stato inserito nella black list e quindi bandito (Trumbo di Jay Roach, 2015, è il suo biopic). In questo caso i due si incontrano in una fiera itinerante, lui semplice fanatico di armi, lei tiratrice eccezionale che si esibisce come fenomeno dalla mira infallibile. L’avidità e la mancanza di scrupoli (specialmente della ragazza) condurrà entrambi su una via senza ritorno. 

Side Street (Anthony Mann, USA, 1950)
Un giovane in procinto di diventare padre coglie l’occasione per impossessarsi di 200 dollari, ma scoprirà che il reato è di ben altra entità e ciò scatenerà una sequela di avvenimenti che porteranno anche a varie morti violente. Tutti i tentativi per redimersi e mettersi la coscienza a posto si riveleranno inutili … anzi in parecchi casi peggioreranno la situazione.
  
Hollow Triumph (Steve Sekely, USA, 1948)
Aka The Scar (= cicatrice, quasi uno spoiler …), film ben realizzato e ben interpretato da Paul Henreid, il Victor Lazlo di Casablanca. Interessante sceneggiatura con l’unica pecca del chiarire troppo palesemente (cosa facilmente evitabile) la causa della scoperta della differenza fra i due sosia. Tutto il resto è sapientemente messo in scena. Non mancano vari twist né la femme fatale.

Thieves' Highway (Jules Dassin, USA, 1949)
C’è un ottimo trio di protagonisti in questo crime che si sviluppa nel mondo del mercato ortofrutticolo: Richard Conte, Lee J. Cobb e Valentina Cortese. La precisa regia di Jules Dassin (già apprezzato per The Naked City, 1949) ben rende la buona sceneggiatura.

Not Wanted (Elmer Clifton, USA, 1949)
Dramma a tutti gli effetti, assolutamente non un noir. La protagonista è una brava ragazza ma superficiale, quasi in rotta con i genitori, troppo ingenua e sognatrice. Come avverte la voce fuori campo all’inizio del film, si narra una storia che si ripete quasi quotidianamente. In effetti il personaggio (ben descritto) non è tanto da compatire ma da biasimare per comportarsi in modo insulso e irrazionale ogni volta che debba prendere delle decisioni. La giustificazione dell’età (19 anni) non è sufficiente per “scagionarla” da ogni responsabilità.
  
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