venerdì 31 luglio 2020

I buontemponi (leggi deficienti o imbecilli) che frequentano Monte San Costanzo

Come loro ce ne sono anche in molte altre aree, ma questi (penso siano sempre gli stessi) sono particolarmente pertinaci, nonché tendenti alla demenza precoce.
La loro “impresa” più recente è stata quella di accatastare tante frasche dei pini caduti (l’anno scorso) sul bivio del CAI 300 che connette la sella di San Costanzo con Nerano
Le foto che seguono sono state scattate poche ore fa e dimostrano in modo lampante la pochezza di tali individui subnormali. 
La settimana scorsa, in compagnia dei Camminanti, sono tornato dopo quasi un anno sul suddetto percorso ma non si vedeva traccia del bivio … solo un ammasso di tronchi e frasche secche. 
Ci vollero esattamente 2 secondi per capire che l’innesto della discesa era stato coperto e quindi, senza pensarci due volte né perderci d’animo, scavalcammo vari tronchi, sicuri che pochi metri più a valle avremmo ritrovato il sentiero (foto a sinistra) … e così fu.
Oggi sono tornato sul posto per valutare meglio la situazione e in pochi minuti, dopo aver riportato alla luce la vecchia mattonella (danneggiata) che evidenziava il bivio, mi sono reso conto che l’inizio del sentiero era stato semplicemente (e proditoriamente) coperto più che altro da frasche accatastate al lato di un tronco caduto proprio sul tracciato, quasi riempendolo. 
In meno di 10 minuti (da solo e senza aver bisogno di attrezzi) ho rimosso buona parte delle frasche e annodato qualche fiocchetto bianco/rosso per facilitare l’individuazione della traccia da parte di coloro che poco conoscono l'area o vanno in giro seguendo una traccia gps.
Nelle foto che seguono si possono vedere i risultati di un brevissimo "lavoro" ... in linea di massima, a smantellare ci si mette molto meno tempo che a costruire ... per "loro" ne è valsa la pena?
vista da valle
vista da monte alle 13:08
Tornando a quanto detto in apertura, ricordo che, ancor prima del cambio secolo, uno o più di tali buontemponi si prese la briga di coprire i segnavia bianco/rossi del CAI con vernice verde chiaro, con il solo risultato che anche il meno dotato dei camminatori novellini avrebbe potuto seguire facilmente il percorso prestando attenzione ai segni verdi invece che a quelli bianco rossi … si può essere più dementi? Ci persero il tempo e la vernice, senza considerare il rischio che corsero nel caso fossero stati colti in flagrante ... ebeti o cretini?
Negli anni successivi ha(nno) sfregiato, rimosso o distrutto le mattonelle segnavia del Progetto Tolomeo, poi quelle dell’aggiornamento del 2003 e infine, in tempi recentissimi quelle relative al Giro di Santa Croce e all’ex-CAI 00. Anche in questi casi se ne è quindi parlato sui cosiddetti social fornendo lo spunto per una ulteriore pubblicità a tali percorsi.
In conclusione, pur restando sostanzialmente anonimi, si sono costruiti una buona fama di deficienti.

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