domenica 26 gennaio 2020

"Sentiero delle Torri Saracene" - considerazioni personali

Poche ore fa mi è stato segnalato il post fissato sullo screenshot al lato. Al di là della sintassi dello stesso (potrebbe trattarsi di conseguenze di refusi), mi lascia molto perplesso l’idea in sé.
Mi piacerebbe interloquire con “le migliori guide” di Massa Lubrense che, suppongo, siano state precedentemente consultate. O si tratta di idea estemporanea di chi non conosce il territorio?
L'itinerario non mi è del tutto chiaro: "un percorso da Termini a Torca" che va "fino a Crapolla"?
Da quello che mi hanno poi spiegato (non evincendosi chiaramente dalle poche righe del post) il pezzo forte del progetto dovrebbe essere il tratto CampanellaJeranto, o meglio RezzaleSprito, già ipotizzato più volte in passato e, per fortuna, rimasto sempre lettera morta. Quel pendio non è tutto appartenente al Demanio Comunale, il declivio è instabile e perennemente in frana e il percorso includerebbe comunque molti saliscendi per passare fra le pareti a monte dell’alta falesia di Bennuolo. Il problema non è certo il passaggio del Rivo ‘a Falanga (spero non vi siate persi …).
Essendo un sentiero da sistemare ex-novo, qualche Ente dovrà certamente rilasciare autorizzazione e chi mai la firmerà se non si rispettano le “norme di sicurezza”? Un percorso storico esistente - e bene o male battuto - può essere più o meno pericoloso ma è sempre stato così; uno nuovo è tutt’altra cosa. Probabilmente sarebbe richiesta una larghezza minima, contenimento a valle e scalzatura a monte, forse anche un lungo passamano (di quelli tanto amati dalle Amministrazioni). Qualcuno immagina come apparirebbe il pendio fra Purrale e Chiano Piccio con una inevitabile lunghissima linea ondulata che lo taglia trasversalmente?

Esistendo già uno spettacolare percorso di crinale con panorama molto migliore e più ampio che abbraccia i due golfi (foto sopra), quale sarebbe il vantaggio di questa enorme spesa? Il risparmio di qualche centinaio di metri di dislivello e qualche chilometro di cammino? E la successiva indispensabile manutenzione? Oggettivamente, considerato che a malapena si trovano i fondi per mantenere una transitabilità appena decente, è concepibile avventurarsi in tale impresa?
Oltre Nerano il percorso ricalcherebbe il CAI 300, a meno che i progettisti non ipotizzino anche un RecommonePortiglioneCrapolla a quote molto più basse.

Passando ad altro, quando sono andato a guardare il post ho notato l’esistenza di ben 22 di commenti e mi ha fatto piacere pensare che in sole 7 ore già tanti escursionisti ed esperti del territorio si fossero preoccupati dell’assunto, salvo scoprire che non c’era un solo commento tecnico o pratico e la maggior parte riguardavano solo il nome dell’ipotetico sentiero. La diatriba non ha niente a che vedere con l'escursionismo o la sentieristica e, per mettere d'accordo i contendenti sulla definizione delle torri (comunemente ed erronaemante dette "saracene", tecnicamente "vicereali" anche se alcune di impianto di epoca precedente al viceregno) si potrebbe utilizzare l'orrendo termine "anti-saraceni" (o "antisaracene"), che pur viene proposto di tanto in tanto; almeno avrebbe un significato chiaro. Si potrebbe anche aggiungere "costiere" per distinguerle dalle altre non militari e private. I più pignoli potrebbero mettere altra carne a cuocere facendo riferimento alla Flotta Ottomana che, in effetti, spinse ad aggiungere nella seconda metà del '500 molte torri alle preesistenti.
Ma che importanza ha ai fini della realizzazione o meno del percorso?

Mi preoccupa la dichiarazione conclusiva “Ci proveremo e ci riusciremo”.

15 commenti:

  1. Probabilmente chi ha scritto il post, quando parla di "migliori guide escursionistiche di Massa Lubrense", si riferisce a lei.
    Gli Amministratori possono lanciare un'idea, una visione, ma la fattibilità e la progettazione spetta agli esperti.

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    1. Ringrazio per la stima, ma non esercito più la professione di guida escursionistica e, come scritto, penso che i "tecnici" dovrebbero essere consultati prima di presentare un progetto e non dopo.

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  2. Utopia:quanto costituisce l'oggetto di un'aspirazione ideale non suscettibile di realizzazione pratica.
    Incompetenza:mancanza di competenza, di conoscenza specifica, in una materia, una professione, arte e sim.
    Se l'utopista beneficia di una considerazione quasi romantica perchè avulso dalla realtà delle cose e senza pretesa d'essere seguito nei suoi voli pindarici, l'incompetente beneficia del disvalore sociale per la cattiva abitudine di parlare senza sapere.
    Se per secoli i nostri antenati, obbligati a cercare i percorsi più funzionali, hanno evitato accuratamente certi dislivelli e certe pareti, con quale presunzione taluni, adesso, vorrebbero creare un sentiero che, orograficamente e geologicamente non avrebbe ragion d'esistere? Gli antichi erano così incompetenti da non aver pensato, secoli prima, ad una tale direttissima? Eppure a loro avrebbe fatto (molto) più comodo che ad alcuni(pochissimi) di noi adesso.
    E vogliamo parlare del fatto che oltre la metà di questo "sentiero" passerebbe in aree a franosità diffusa?
    Soprassediamo anche sul fondamento storico e toponomastico della proposta( magari avessero parlato di una "Costa delle Torri" potevano salvarsi in calcio d'angolo).
    Proabilmente non si conosce a fondo la rete sentieristica di Massa Lubrense per pensare soltanto a certe cose, ma confidiamo nel fatto che si trattasse della proposta di un romantico utopista.

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  3. Un gruppo politico che si propone per la prima volta sulla scena amministrativa di Massa Lubrense, può semplicemente orientare la propria visione di Paese che pensa per il futuro, che poi lo faccia con una idea che dovrà essere confrontata, revisionata o cambiata con i tecnici, ove fosse chiamato a governare, questo è tutto lì da verificare.
    Non essere più professionalmente guida escursionistica, non significa non poter prestare la propria esperienza al servizio del Paese, molte volte le cose si fanno solo per passione, i tecnici professionisti ufficiali si consisteranno poi.
    È li il significato di "provarci e riuscirci": la proposizione di una visione.
    (N.B.: non sono io l'autore del post, ma lo condivido in pieno).
    Grazie della interlocuzione.

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    1. Il riferimento alla ex-guida era necessario per non far immaginare interessi economici o professionali.
      Il punto sostanziale è tuttavia un altro: gli esperti si consultano a priori e non essendo stato contattato (e ammesso che sia considerato esperto) ne deriva che si riferissero ad altri, con i quali avrei piacere di interloquire.

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    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    3. Jeranto Campanella o Rezzale-Spirto. Lasciamo questo meraviglioso tratto di costa a MADRE NATURA. Ogni intervento, al fin di creare solo una traccia, arrecherebbe stravolgimenti ad un ecosistema di valore inestimabile

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    4. Per rassicurare i "sospettosi": il commento eliminato era un doppione

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  4. Che rimanga un'idea utopica. Come si capisce che le elezioni sono prossime..

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  5. Buonasera Giovanni, volevo solo fare una precisazione, nel post volutamente non avevamo indicato un itinerario preciso proprio perché, pur conoscendo i luoghi, crediamo che ogni soluzione proposta fosse da approfondire con persone ben più esperte. Alla luce delle tue osservazioni sono assolutamente d’accordo sul percorso da te indicato.
    Con stima
    Michele Pollio

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    1. Caro Michele,
      innanzitutto grazie per aver firmato il commento.
      Mi limito a precisare e ribadire che non ho indicato alcun percorso, ho semplicemente sottolineato le incongruenze ed enormi problematiche del vostro "immaginato" itinerario. Ci sono già tanti sentieri spettacolari e molti di essi sono anche corredati di segnavia (del CAI e/o comunali).
      La priorità dovrebbe essere quella di manutenere l'esistente e pubblicizzarlo correttamente.
      Non da ultimo (se non bastasse il buonsenso) la quasi totalità del pendio fra Rezzale e il rivolo San Costanzo è fra quelle classificate "a franosità diffusa" dal Ministero dell'Ambiente.
      Ciao
      Giovanni

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  6. Ciao Giovanni. Sai bene che sono un memlomane e pertanto mi sovviene a proposito un'aria molto bella dall'Arlesiana di Cilea "è la solita storia del pastore...... Il povero ragazzo, voleva raccontarla, e s'addormi....". Ah scusami, l'aria è conosciuta anche come "il lamento di Federico". Ciao Giovis, a presto!

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  7. Scusami Giovanni ma pensavo che uscisse il nome in automatico. Il memlomane sono io....... Donato iaccarino

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    1. Il nome esce in autmatico se hai effettuato l'accesso con l'account Google, altrimenti no.
      Comunque, qualifcandoti come melomane, ti aevo subito individuato.
      Resto con un dubbio: alludevi ai "pastori" o a chi "si addormenta" ... ?

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    2. Beh Giovanni, soprattutto ai comportamenti, ai modi di fare, ai tentativi di sfruttare e strumentalizzare momenti e situazioni. Senza nulla togliere alla nobile attività della pastorizia e a coloro che la portano avanti!

      Hasta la vista!
      Saludos da Donato

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