Questi che stiamo vivendo
adesso sono giorni particolarissimi per una miriade di motivi che vanno dalla
religione all'astronomia, dalla mitologia alle tradizioni e alle superstizioni.
Fra il 21 e il 24 giugno succede (o dovrebbe succedere) di tutto e di più.
Cominciamo con le cose serie e
inconfutabili: il solstizio d'estate. Ieri 21 giugno, esattamente alle 12 e 51,
il sole ha raggiunto il punto di declinazione massima, il che significa che nell'emisfero
boreale (il nostro) abbiamo vissuto il giorno più lungo (inteso come ore di
luce) e, ovviamente, la notte più corta.
Chi come me si è goduto il tramonto
dalla penisola sorrentina ha visto il sole scomparire dietro la parte più settentrionale dell’isola di
Procida, esattamente presso la Terra Murata.
Da domani il punto di tramonto
si sposterà verso sud, quindi verso sinistra, e continuerà a farlo per i
prossimi sei mesi fin quando, dopo aver quasi raggiunto Capri in occasione del
solstizio d’inverno, invertirà di nuovo il suo corso e i giorni cominceranno ad
allungarsi di nuovo.
Per chi ama i dati precisi
posso dirvi che ieri l’azimut del tramonto (da Massa Lubrense) era 302.44° e a
dicembre raggiungerà il minimo di 239.23°. Se riportate questi dati su una rosa
dei venti capirete di cosa stiamo parlando e di quanto si sposti il punto in cui cala il sole.
Ricordate che tramonta precisamente a ovest (270°) solo due volte
l’anno, in occasione degli equinozi. Per il resto dell’anno tramonta più a sud
(autunno e inverno) o più a nord (primavera ed estate).
Ma passiamo dagli aridi e
freddi, seppur interessanti, dati scientifici a qualcosa
di più appassionante. Come è facile immaginare, già da parecchi secoli era noto
il movimento ciclico (apparente) del sole, ma le date tradizionalmente
associate agli equinozi erano la notte di San Giovanni, 24 giugno, e quella di
Santa Lucia, 13 dicembre, per quello invernale.
Pare proprio che per essere una
data fondamentale fu attribuita ad un santo importante come San Giovanni
Battista. E per questo la notte di San Giovanni è diventata una notte “magica”
nella quale si traggono auspici (per il raccolto, matrimonio, ecc.) ed è legata
a tante altre attività.
Per esempio si deve raccogliere
l’iperico (Hypericum perforatum, anche detto erba di San Giovanni - vedi foto) per fare
l’olio di iperico, legato all'ordine dei Templari, potente cicatrizzante,
antisettico e stimolante per la rigenerazione delle cellule. Per quando
riguarda la superstizione si metteva invece una pianta di iperico sul davanzale
per scongiurare l’apparizione dei diavoli e streghe che andavano in giro quella notte.
Si potrebbe continuare all'infinito elencando miti e superstizioni legate alla notte di San Giovanni, ma chiudo questo post con la un’altra leggenda, quella del Trave di Fuoco. Questo verrebbe cavalcato (ci sono varie versioni) dalle stesse janare o da Erodiade e sua figlia Salomè che mandarono a morte per decapitazione il santo (San Giovanni decollato). Ma la cosa importante è che ‘o trave ‘e fuoco viene poi lasciato cadere in mare e solo a partire da quel momento l’acqua diventa abbastanza calda da poter cominciare a fare i bagni. Anni fa erano veramente in tanti ad aspettare il 24 giugno prima di tuffarsi.
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