giovedì 4 giugno 2020

Libero accesso all’approdo (aka fiordo) di Crapolla

Del diritto di libero accesso alle aree del Demanio Marittimo ho già parlato nel post precedente e quanto esposto ovviamente vale anche per Crapolla, considerato che anche tale spiaggia è demaniale (foglio 10, Part. 518). Questa situazione però differisce da quella di Ieranto per essere raggiunta direttamente tramite la lunga scalinata, gli oltre 700 scalini della parte inferiore della strada comunale da Sant’Agata a Crapolla.
Quindi, fermo restando che non si possa imporre un pedaggio per il transito, anche in questo caso il cosiddetto sentiero per Crapolla è certamente più utilizzato da escursionisti-non-bagnanti che da coloro che scendono fino alla spiaggia. Infatti, il tratto che va dal ponticello sul rivo Iarito alla Guardia (dove inizia la scalinata) fa parte dell’Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) e di conseguenza anche del Sentiero Italia (SI S21S
) e perciò utilizzato dai tanti che ne percorrono l’ultima tappa, da Colli di Fontanelle a Termini, passando per Torca, Recommone, Cantone, Nerano, San Costanzo, Campanella


Nella mappa in basso il dettaglio del tratto Torca – Cantone, sopra la tappa completa del Sentiero Italia, progetto di livello europeo che raggruppa quasi 7.000km di percorsi ad accesso gratuito che attraversano tutte le 20 regioni italiane e include anche brevi estensioni in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.


C’è da aggiungere che quei circa 450 metri fra il ponticello e la Guardia sono inclusi anche in vari itinerari più brevi (di solito anelli) che utilizzano i vicini percorsi di Cafariello, Corbo, vic. Monti per via Spina, mentre altri si spingono oltre San Pietro, fin quasi alla spiaggia ma senza necessariamente raggiungerla, per poi risalire verso Torca passando per la torre e il Monte di Torca. Fra i succitati circuiti c’è anche il recentemente proposto Giro dell’Isca, al quale dedicai specifico post, e questo breve foto-video di presentazione.
Al di là del pagamento (come visto non ammissibile), anche il contingentamento non dovrebbe interessare la strada comunale, ma i controlli dovrebbero essere limitati alla spiaggia per non bloccare gli escursionisti non interessati alla balneazione. Considerati il notevole dislivello e l’esposizione a sud che nelle giornate calde rende la scalinata (assolutamente senza zone d’ombra) un forno, a mio parere i controllori dovrebbero giungere via mare.

Non si dovrebbero mai confondere i diritti dei bagnanti con quelli degli escursionisti e, di conseguenza, anche disciplina ed eventuali limitazioni dovrebbero essere ben distinte.

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