martedì 12 febbraio 2019

Il “secreto” è poco conosciuto, ma non un vero “segreto”

In spagnolo, come in portoghese, secreto equivale all’italiano segreto, in tutte le sue accezioni e usi comuni. Tuttavia, in entrambi gli idiomi, il vocabolo indica anche un relativamente piccolo taglio di carne suina (più o meno mezzo chilo) che si trova fra la paleta (prosciutto di spalla, quindi zampa anteriore) e la pancetta e le costillas, e quindi se ne ricavano solo 2 per animale (vedi foto in basso). In Spagna troverete reclamizzato il secreto iberico (dal maiale nero iberico) e in Portogallo il secreto de porco preto (letteralmente maiale nero, praticamente la stessa razza).

Il pezzo ha una forma irregolare, vagamente triangolare, con una parte più larga e alta (fino a circa 2 cm) che va digradando in ampiezza e spessore verso la punta opposta. Ho letto che per ricavarli è necessario tagliare la carne in un modo particolare, altrimenti vanno persi, restando in parte attaccati alla paleta e/o alla pancetta o costillas.
Quando si cucina intero (di solito a la plancha = piastra) almeno nella parte più spessa lo si incide in modo da poterlo cuocere un modo relativamente uniforme.
Le sue venature di grasso lo rendono particolarmente succulento e tenero, sempre che un cuoco irresponsabile non lo faccia quasi bruciare.
Per fornire orientativamente le dimensioni, nella foto (artigianale, da tablet) del mio secreto a Casa Tata, ho infilzato la forchetta in un pezzo della parte più spessa. In quanto alla superfici, teniate presente che il piatto era ovale e quindi la porzione ben abbondante.
Non mi resta che consigliarvi un assaggio se vi trovate in penisola iberica, possibilmente un pezzo intero (comune in Spagna, più raro in Portogallo dove quasi sempre lo cuociono già tagliato in fette spesse/listarelle).

conejo en salmorejo Casa Tata, Punta Brava (Tenerife)
Data la brevità del post, dopo aver parlato della carne cabra, voglio citare un altro famoso tipico piatto canario a base di carne è il conejo (coniglio) en salmorejo (praticamente in salmì), quindi con grande uso di vino e spezie, molte delle quali, in questo caso, locali. Mi urge però precisare che questa sugo è concettualmente completamente diverso dai più conosciuti salmorejos andalusi, con in testa quello cordobés (di Cordoba) e famose e apprezzate varianti come la porra antequerana alla quale dedicai specifico post.
I salmorejos peninsulari, così come i gazpachos, sono infatti zuppe fredde sostanzialmente vegetali, con ingredienti molto simili fra loro, che si differenziano però per la densità, molto più corposi i primi (molti sostengono che un cucchiaio debba poter restare in piedi), liquidi i secondi tanto da potersi anche "bere". Ai salmorejos spesso si aggiungono "integrazioni proteiche", come pezzetti di carne (jamon) o pesci (tonno o pesciolini fritti) o uova (sode), ma talvolta si tratta di semplici guarnizioni si superficie per le quali si utilizzano anche olive e verdure crude.

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