Non passa giorno senza che si
legga di tanti incidenti, spesso fatali, derivanti da approssimazione,
superficialità o stupidità. Qualunque sia il caso, una componente fondamentale
va individuata nella sottovalutazione dei rischi, in quanto strettamente connessa.
Anche se le valutazioni sono soggettive e i rischi sono strettamente correlati
alle capacità e ai comportamenti di ciascuno di noi, sarebbe sempre opportuno
prendere in considerazione avvertimenti e suggerimenti e rispettare i divieti
che spesso sono ottimi consigli.
Quello che
io reputo un sentiero facile, è uno scherzo per un trail runner ma pericolosissimo e faticoso per un
inesperto totale. Io bevo poco e comunque porto sempre nello zaino la mia,
seppur limitata, scorta d’acqua, ma i due francesi, appassionati di trekking e
di viaggi, che ci hanno rimesso la vita e posto a rischio quella del figlio nel
deserto White Sands (New Mexico, U.S.A.) avevano
senz’altro sottovalutato il rischio. Anche in quel Parco, come in tutti i
Parchi all’estero, c’era un chiaro avviso che descriveva possibili pericoli e
forniva consigli per correrne il meno possibile. Fra l’altro si avvertivano i
visitatori che facilmente nell’area si toccano i 40°, che praticamente non c’è
ombra e che era fortemente consigliata una scorta di un gallone (circa 3,5
litri) d’acqua procapite. In base a quanto riportato, i tre erano partiti con
un totale di due bottigliette l’acqua .... (notizia rainews)
Probabilmente anche a margine
di questa notizia saranno spuntati i tanti commentatori anonimi che di solito
sono assolutamente inesperti della materia e spesso insensati a prescindere
(gli riconosco solo il buonsenso di non firmarsi per sottrarsi al pubblico
ludibrio). Come a proposito dell’incidente mortale di un paio di giorni fa sul
Sentiero degli Dei c’è stato chi ha addirittura suggerito di ribattezzarlo “Sentiero
della Morte” e chiuderlo definitivamente, forse qualche americano di
pari livello avrà proposto di recintare i deserti o sistemare un chiosco o un
distributore automatico di bibite ogni miglio.
Qualcuno
ha scritto che dovrebbe essere obbligatorio essere accompagnati da una guida e
un altro mi ha detto personalmente che la guida, nel caso la signora caduta dal Sentiero degli Dei ne stesse seguendo una, doveva andare
in galera! Queste sono persone che non hanno mai percorso né quel sentiero né
altri. Equivale a dire che una guida
turistica con al seguito
varie decine di persone negli scavi
di Pompei sarebbe responsabile della caduta di qualcuno dalle scale del
Teatro o semplicemente da un marciapiede. Non è previsto né sta scritto da
nessuna parte che le guide debbano tenere per mano i loro accompagnati (nel
caso ne potrebbero portare solo due alla volta).
Un
altro (sempre anonimo, ma bisogna riconoscere che esordisce così “Da profano
penso ... ”) si contraddice
da solo in quanto vuole “regolamentare senza divieti, senza proibizioni e
senza negarlo a nessuno” (ma le regole includono divieti e condizioni ...).
Inoltre propone un “patentino per gli escursionisti” e aggiunge: "il percorso lo possono attraversare solo i possessori dell’attestato", ma più avanti dice: "Per coloro che vogliono avventurarsi da soli, senza
patentino e senza guida, sarà a loro rischio e pericolo."
In merito a tutto ciò, ripropongo lo scritto di
Umberto Eco Un appello alla
stampa responsabile
Tutti questi che parlano a
vanvera non tengono minimamente conto del libero
arbitrio e della capacità (per fortuna prerogativa della maggior
parte delle persone di giudizio) di comportarsi con prudenza e sensatezza.
Quelli che vorrebbero
chiudere il Sentiero o
richiedere patentini o indicare il sentiero come EE (per Escursionisti Esperti)
dovrebbero intervenire anche per vietare la balneazione, chiudere le spiagge o
almeno introdurre la “patente del nuotatore” viste le centinaia di annegamenti
che si verificano ogni anno. Dovremmo chiudere subito le strade (considerati i
tanti incidenti), le discoteche, non viaggiare in alcun modo in quanto aerei e treni
sono egualmente a rischio. Che vita conducono queste persone? Non fanno niente
oltre che “sparare cavolate” in rete o escono solo accompagnate da
guide, esperti, consiglieri e body-guard?
Per rimanere in ambito territoriale nostrano e
discettare di un argomento del quale so qualcosa, torno al Sentiero degli Dei e
all’intervento di Nino Buonocore riportato
in questo articolo di PositanoNews: Il sentiero
degli Dei non è per tutti. Ieri
ho inviato un commento che però, pur non essendo offensivo, né pubblicitario,
né illegale, debitamente firmato e oltretutto a sostegno di quanto dichiarato
da Nino, non è stato pubblicato (voglio sperare per un disguido o una
disattenzione). Ecco quanto non apparso:
“Concordo assolutamente con Nino, sia per quanto riguarda la parte relativa alla “tecnica escursionistica”, sia sul limitare quanto più possibile inutili passamano (all’inizio del Sentiero dal lato Nocelle ce ne sono addirittura due sovrapposti con un salto a valle di circa un metro!), sia sulle informazioni assolutamente superficiali e spesso errate fornite da persone che pur di “vendere” un servizio (taxi, guida o ristorante a fine passeggiata) mandano persone impreparate e non adeguatamente attrezzate allo sbaraglio, ed infine sul fatto che i per la progettazione di interventi di qualunque tipo sui sentieri DEVONO essere interpellati: Club Alpino Italiano, Guide Escursionistiche professionistiche, Associazioni Escursionistiche locali. Anche se chi firma il progetto deve essere un tecnico, per le valutazioni dei pericoli, per l’individuazione dei passaggi da rendere più sicuri e per la segnaletica bisogna necessariamente ascoltare gli esperti delle succitate categorie.Giovanni Visetti, guida escursionistica professionista (vale a dire con partita IVA ed assicurazione) dal 1990 al 2013”
Non
entro nello specifico in quanto, conoscendo il percorso, posso asserire con
certezza che non è stata colpa
del Sentiero degli Dei, e quindi sicuramente c’è stata una causa esterna e
improvvisa, a me sconosciuta. Come si può giudicare se non si sa se la signora
è scivolata, è inciampata, si è distratta e si è diretta nel vuoto, ha avuto un
malore o un semplice giramento di testa con conseguente perdita di equilibrio?
Corre voce che indossasse dei sandali ... se ciò rispondesse a verità, sarebbe
solo indizio di leggerezza e la si potrebbe biasimare (seppur tardivamente) se
questa fosse la vera causa della caduta, in quanto neanche i migliori scarponi
da montagna l’avrebbero salvata dal malore o da una pietra caduta dall’alto.
Ribadisco
che la prudenza e la sensatezza possono senz’altro evitare alcuni problemi a
noi e agli altri ma non sono garanzie assolute. Non serve a niente limitare la
libertà di scelta, è solo opportuno avvertire (anche se nella maggior parte dei
casi uno ci potrebbe e dovrebbe anche arrivare da solo) e poi ognuno dovrebbe
valutare, analizzare, scegliere cosa fare o come agire tenendo conto delle
proprie capacità e abilità e, infine, assumersi le proprie responsabilità per
danni causati a terzi o a sé stessi (se ancora in vita) senza cercare altri
capi espiatori.
Si potrebbe continuare all’infinito sul tema della
sottovalutazione dei pericoli interpretando la sfilza di incidenti che si
sarebbero potuti evitare con un po’ di buonsenso o prudenza. Nelle ultime
settimane ho letto di un paio di persone uccise da “pistole scariche” e, per
continuare su temi da poco trattati, bambini sfigurati per essere stati messi a
contatto con cani molto più grossi di loro e potenzialmente pericolosi, e altre
due persone sono morte a causa di “incontri
ravvicinati” con cinghiali (nei
confronti dei quali non si prendono ancora provvedimenti nonostante siano
arrivati anche a Roma!).
In montagna e sui sentieri in genere si deve andare
attrezzati e preparati, sia fisicamente che mentalmente, tuttavia ciò non mette
al riparo gli escursionisti dall'imprevisto ... anche le migliori guide alpine
talvolta muoiono nel corso di un'escursione.
Colgo l'occasione per ringraziare Giovanni per il sostegno e ricambio molto volentieri appoggiando in pieno questo suo articolo, ribadendo che bisogna smetterla di fare confusione e di dare sempre il giusto peso alle informazioni, facendo molta.. ma molta attenzione a chi le fornisce.
RispondiEliminaScusami siamo sommersi, il tuo commento è stato pubblicato e non poteva che essere altrimenti visto che sei, secondo noi, fra i maggiori esperti in circolazione di cui abbiamo grande stima Michele Cinque
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