Finalmente ho avuto
occasione di andarlo a verificare di persona e vari particolari fondamentali mi
sono stati illustrati dai proprietari. Uno di loro commentò il mio post del 9 settembre 2014 precisando che
“Quella di Escher è una xilografia che quando è stata passata su tela è stata stampata al contrario. Il piano superiore (il terzo) è stato buttato giù negli anni ‘60 in seguito a ristrutturazione.”
A sinistra la xilografia
acquerellata (rara), a destra la più comune incisione in nero stampata nel
verso errato. Comparando le due immagini (ma si tratta di un'unica incisione del 1931 del maestro M. C. Escher) è chiaro che molte delle mie
osservazioni erano completamente sbagliate essendo basate su questa seconda immagine.
Per esempio, facevo notare
che a destra dell’edificio non c’erano quei muri, né traccia di quell’evidente arco.
Invece esiste a sinistra nella realtà e la vasca di raccolta dell’acqua (‘a peschera) al suo interno
è tuttora utilizzata. La stradina che collega San Lorenzo e Pontone passa poco
più a monte.
Infine, ho appreso che il nome Acquabona, attribuito a tutto il fondo agricolo e alla fontana tuttora esistente (foto in basso a destra), deriva dall’esistenza di un antico monastero risalente al VI secolo d.C. che a sua volta deriva dalla qualità delle acque della sorgente.
“S. Maria de Aquabona era il più antico monastero di suore benedettine, dei quattro esistenti nel comune di Scala”
Sono altresì tuttora
riconoscibili le due aperture nel muro a valle dell’edificio e il terrazzamento
più a destra, sullo stesso livello dell’ingresso dell’agriturismo.
Esatto! Grande Giovanni.
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