Assodato che non
è possibile sapere tutto, limite inavvicinabile essendo infinito, è altrettanto
vero che quanto più si sa più si desidera sapere e più è facile apprendere (all’inizio). Per come la vedo
io, chi entra in questo vortice o in una specifica spirale senza fine ne rimane
spesso intrappolato. Tuttavia penso che costoro nel tempo tendano ad intraprendere
strade diverse dividendosi in due gruppi: quelli che vorrebbero avvicinarsi
quanto più possibile al "tutto" (chiaramente in settori ben
determinati) e quelli che preferiscono sapere abbastanza in molti campi in modo
da avere una base sufficiente per poter approfondire degli argomenti. I primi
mirano ad innalzarsi, i secondi ad allargare le proprie conoscenze.
Questa
brevissima considerazione, molto probabilmente già abbondantemente analizzata e
sviscerata da tanti altri, nasce dalle frequenti sensazioni di piacere che
provo scoprendo e apprendendo, a seguito di ricerca o per caso, grazie a quanto
ho accumulato in passato. Nella
fattispecie, nel corso della mia prima escursione menorchina, ho notato tanti
fiori conosciuti o molto simili ai nostri, e ho potuto apprezzarli di più
avendo un'idea di cosa stessi guardando, della famiglia di appartenenza e
spesso notando delle differenze.
Pur non
essendomi imbattuto in novità assolute, le specie simili alle nostre, ma non
identiche, sono frequenti ed interessanti. Del resto, questo era quello che
c'era da aspettarsi considerate latitudine, quote e posizione geografica combinate
con il fatto che sull'isola si sono potute affermare alcune specificità. Avevo
programmato questo mio ritorno a Menorca
subito dopo il sopralluogo di settembre scorso, sapendo che in primavera avrei
trovato una fioritura molto più abbondante e varia di quella di fine estate.
Per fare qualche
esempio, ieri, appena sceso dall'autobus, mi sono subito imbattuto nel Gladiolus
illiricus, più piccolo del nostro G. italicus e con fiori più vicini
fra loro, presente in grandi quantità. Ho poi notato la
bella Bartsia trixago (pare che questo sia ora il nome più usato per
la Bellardia) con i suoi
caratteristici colori, ma procedendo nella mia escursione ne ho trovate tante
apparentemente uguali per forme e dimensioni, ma gialle (Bellardia trixago var. flaviflora).
Anche le prime orchidee che ho trovato (entrambe sfiorite) mi hanno lasciato un po' perplesso conoscendo i relativi "parenti" (Anacamptis pyramidalis e Serapias). Per queste ultime nonostante qualche ricerca in rete non sono giunto ad alcuna conclusione, mentre per la prima è stato più semplice Anacamptis pyramidalis var. alba. I miei amici botanici mi hanno sempre detto che quasi in ogni specie sono presenti esemplari “albini”, ma in questo caso è la norma. Lungo i sentieri e in prossimità di essi ho contato centinaia di esemplari completamente bianchi e pochissimi (forse una decina) di color rosaceo, simile alle nostre Orchidee piramidali. (le foto di queste orchidee saranno pubblicate a breve e accompagnate da altro post)
In conclusione,
sono molto soddisfatto che la mia relativa e limitata sapienza non sia estesa
quanto la mia ignoranza. Ciò mi permette di avere tanto da imparare, ma mi dà anche
il vantaggio di poter capire abbastanza di quanto leggo e di avere delle
nozioni base per poter iniziare una ricerca non dovendomi limitare a Googlare, per esempio, "fiore
giallo".
I wield only one sword, the sword of Wisdom, and recognize only one enemy: Ignorance.
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