Aedi
e Rapsodi
- Nella Grecia antica, cantori di professione e spesso anche compositori di
canti epici, che accompagnavano col suono della cetra.
Bardi - antichi poeti
cantori dei popoli celti, simili agli aedi dei Greci; scomparsi dalla
Gallia dopo la conquista romana, sopravvissero fino al XVII sec. in Irlanda e
al XVIII in Scozia e Galles; cantavano soprattutto poesie celebrative o
elogiative, accompagnandosi con uno strumento simile alla lira.
Trovatóri - Poeti provenzali
del XII e XIII secolo, rappresentanti della nuova lirica d’amore sorta negli ambienti aristocratici della cultura romanza e
della società feudale della Provenza dell’ultimo medioevo, e diffusasi
successivamente in varie corti e città di Catalogna, Aragona e Castiglia,
Francia e Italia, influendo sulla lirica delle letterature europee neolatine e
anche germaniche.
Menestrèlli - recitavano e
cantavano le poesie composte dai trovatori, raramente da loro stessi.
Erano anche uno strumento sociale di grande valore, raccontando di costumi ed
ambienti diversi.
Cantastorie – Divulgatori girovaghi,
e talvolta compositori, di storie in versi generalmente a soggetto drammatico o
passionale che recitavano commentando i semplici disegni raccolti su cartelloni descrittivi
della storia stessa. Famosi
cavalli di battaglia dei cantastorie
(eredi degli aedi e rapsodi greci e dei trovatori e menestrelli medioevali)
sono la Baronessa di Carini e la
storia del “bandito Giuliano”.
A partire dal XIV secolo contribuirono a
diffondere in dialetto le gesta dei paladini carolingi, successivamente
argomento favorito dell'Opera dei Pupi. Ebbero grande successo e diffusione nella
Sicilia del XVII secolo dove furono anche appoggiati dalla Chiesa con lo scopo di
diffondere presso il popolo le storie dei santi e della Bibbia. Nel 1661 a
Palermo i Gesuiti costituirono la congregazione degli Orbi, cantori ciechi a
cui veniva insegnato a suonare uno strumento musicale e che erano legati a temi
esclusivamente religiosi sotto il controllo ecclesiastico.
Recentemente l'UNESCO ha dichiarato il Teatro dell'Opera dei Pupi Capolavoro
del patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità, primo italiano a esser
inserito in tale lista. I pupari curavano spettacolo, sceneggiature e pupi e,
pur essendo molto spesso analfabeti, conoscevano a memoria opere come la
Chanson de Roland, la Gerusalemme liberata e l'Orlando furioso. L'opera è
tipica della tradizione siciliana dei cuntastori
(da non confondere con i "cantastorie" che narravano fatti di
cronaca).
Con
la Conquista molti dei suddetti generi poetici e musicali approdarono anche
nelle Americhe dove la tradizione carolingia mise radici in particolare in
Nicaragua e Gualtemala. In Messico, invece, nacque il Corrido, forma musicale e
letteraria caratteristica della cultura mestiza,
diretto discendente del romance español
(composizione in versi di tema epico o lirico). Raggiunsero il massimo sviluppo durante la Rivoluzione Messicana, periodo
nel quale contribuirono a diffondere notizie, esaltare imprese e raccontare semplici avvenimenti. Successivamente
si sono evoluti di pari passo con le rancheras, condividendone famosi
interpreti come Pedro Infante, Jorge Negrete e, in tempi più recenti, Vicente
Fernandez e oggi formano il repertorio quasi esclusivo dei Mariachi.
Infine, cambiando ulteriormente i protagonisti dei testi, da qualche anno si è giunti ai narcocorridos che cantano le “gesta” dei trafficanti di droga nel nord del paese, al confine con gli Stati Uniti. Hanno contribuito a far aumentare sparatorie, attentati, e quindi numero morti, tanto da essere addirittura messi al bando: è proibito suonarli e cantarli in locali pubblici. Gli stessi cantanti sono stati oggetto di minacce, attentati e vari sono stati assassinati per aver cantato di o per un gruppo rivale.
Bei
tempi quelli dei corridos de caballos,
nei quali i protagonisti erano i cavalli (realmente esistiti e famosi), da
quelli preferiti da Pancho Villa a quelli morti per salvare chi li montava e a
quelli la cui fama era legata alle popolarissime corse nelle quali quasi tutti scommettevano
e a causa delle quali molti hanno perso tutto ciò che avevano.
La diffusione orale ed itinerante di storia e storie, leggende e religione, imprese eroiche, battaglie e rivoluzioni, è argomento interessante e affascinante, presente in quasi ogni cultura e epoca.
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