Dei vari testi che descrivono gli avvenimenti dei 10 giorni
(9-19 febbraio 1913, Ciudad de México) che segnarono la storia messicana
dell'epoca, il più conosciuto e apprezzato è quello di Samuel M. Lozano, uno degli indiscussi padri del corrido
mexicano. Molte volte, però, vengono cantate solo un numero limitato
delle 29 quartine originali che potrete leggere cliccando sull'immagine in basso a sx. A mio
modo di vedere e qualunque sia la versione, la descrizione del colpo di stato
che culminò con l’assassinio del Presidente Francisco Madero e del suo vice Pino Suárez così come è riportata nel corrido La decena tragica è un eccelso esempio di sintesi, precisione e
completezza.
Il secondo esempio (de caballos, testo a dx) è ancor più singolare
in quanto descrive una "storica"
sfida fra cavalli famosi: el Relámpago de Agua Prieta (detto anche el zaino, il suo colore particolare)
e el
Moro de Cumpas. Entrambi
alla fine dei loro giorni ebbero degna sepoltura e successivamente nelle loro rispettive
città furono eretti monumenti a loro dedicati. La sfida ebbe luogo il 17 marzo
1957 ad Agua Prieta, Sonora e
richiamò un incredibile numero di persone.
All'epoca, il Peso messicano
valeva e i poveri riuscivano a sopravvivere con pochi centavos al giorno, eppure in quella occasione furono scommessi pesos a decine di migliaia.
Nel video si alternano foto dei protagonisti, dei
proprietari, degli assistenti, dei cavalli e del compositore del corrido Leonardo Yanez "El Nano" a vari spezzoni del
film El
Moro de Cumpas (1977, di Mario Hernández, con Antonio Aguilar, famoso cantante e attore). Nel corso della mia
ricerca ho trovato anche una notizia curiosa: l'autore scrisse i versi prima
della corsa ma, essendo di parte, li concluse con la vittoria del suo favorito,
che invece perse. Pertanto, nel poco tempo fra la fine della sfida e la festa
successiva nel corso della quale era prevista l'esecuzione del corrido, dovette cambiare il finale.
Parlando degli autori e interpreti dei corridos Pablo Neruda li descrisse quali persone dalle “mani rozze
e sagge, che accumularono foglietti, riportarono catastrofi, celebrarono i
propri eroi, difesero i propri diritti, incoronarono i santi e piansero i
morti.”
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