A due
settimane e mezzo dall’incendio del fianco occidentale di Monte San Costanzo, sono
andato a verificare l’evoluzione della ripresa vegetativa, della quale erano
visibili già le prime avvisaglie la settimana scorsa. La parte che ho esplorato
è quella sommitale, dal “radar” fino a poco più a valle dei pini.
In questa
zona le specie più “veloci” sembrano essere l’Arisaro (Arisarum vulgare), la
Scilla (Urginea maritima), la Tagliamani o Lepantine in dialetto (Ampelodesmos mauritanica),
l’Asfodelo (Asphodelus microcarpus).
Qui e là sono anche spuntate varie
margheritine e anche il Finocchietto (Foeniculum vulgare) dà i primi segni di
ripresa. I pini dovrebbero sopravvivere visto che la corteccia è bruciato solo
nella parte più bassa del tronco e la parte alta della chioma non sembra aver
sofferto il fuoco più di tanto essendo parzialmente intatta.
In linea
di massima c’è già parecchio verde, continuando così, senza freddo eccessivo e
piogge non troppo intense alternate a giornate soleggiate, già prima di Natale
il verde sarà di nuovo il colore dominante.
In questo albumGoogle+ trovate una trentina di foto di dettaglio fra le quali ne ho inserito anche qualcuna panoramica.
Fa proprio piacere leggere questi aggiornamenti ed avere un riscontro sulla reazione della natura di fronte a questi eventi (purtroppo di origine dolosa),
RispondiEliminagrazie
Giannandrea
Fa ancora più piacere andare a rendersene conto con i propri occhi e con visite frequenti apprezzare la velocità di crescita delle nuove foglie.
EliminaGiovanni