venerdì 28 febbraio 2014

Cartografia: alla ricerca di nuovi sentieri (2) - uso delle carte

Chi vuole praticare l’escursionismo con un minimo di serietà - e sicurezza - dovrebbe sempre portare con sé una cartina per usarla e non per tenerla piegata nello zaino. Non fate come quelli che quando piove non aprono l’ombrello per non farlo bagnare!
Per “scoprire” nuovi sentieri è opportuno avere la carta a maggior scala possibile (ricordate 1:10.000 è maggiore di 1:25.000). La scala condiziona la leggibilità e inevitabilmente il numero di elementi rappresentabili e quindi riportati in mappa.
In territori con elevate pendenze come quello dei Monti Lattari è ancor più importante a causa della sovrapposizione delle isoipse (curve di livello). Considerato che in scala 1:25.000 un millimetro rappresenta 25m reali, capirete bene che è impossibile rappresentare rigorosamente un sentiero che passa fra falesie e strapiombi. Per lasciare lo spazio per la linea tratteggiata del sentiero si dovrebbero spostare le isoipse e anche se si usano simboli specifici, anche questi hanno uno spessore non corrispondente alla realtà.
Non mi addentro ulteriormente nella materia, che sui testi occupa pagine e pagine, ma ribadisco che un 10.000 in bianco e nero (come quelli di Comuni e/o Provincie) è molto più utile di un bel 25.000 tutto colorato.
Sapendo benissimo le carte si rovinano molto facilmente vi darò qualche suggerimento che potrà tornarvi utile in particolare per le cartine delle zona che frequentate abitualmente.
Chi ha camminato con me sa che io porto stampe in bianco e nero in quanto penso che sia la migliore soluzione e anche la più economica.
1) Procuratevi le carte tecniche e, se non potete o non volete, sappiate che i fogli al 25.000 della Regione Campania sono leggibilissimi e abbastanza aggiornati. Potendo scegliere, preferite quelle stese evitando quelle piegate e se esistono solo a colori, scegliete quelle con colori più chiari e con buon contrasto altrimenti saranno illeggibili in b/n e vi consumeranno le cartucce di inchiostro in pochissimo tempo se stampate a colori.
2) fatevi fare una bella scansione ad alta definizione del foglio (anche per questo è meglio avere la carta senza pieghe), costa pochissimo
3) trasferite il file sul vostro computer
4) ora potrete consultare la carta a video (ingrandendola), disegnarci sopra i possibili tracciati e misurane le lunghezze, stampare le parti che vi servono (in b/n su A4 a costi irrisori) ottimizzando i tagli, ma calcolate un certa area di sovrapposizione se vi servono più fogli
5) per portarli in escursione utilizzerete una busta di plastica trasparente
6) durante la passeggiata potrete annotare tutto quello che volete sulla carta (sentieri non riportati, nomi di strade, piante trovate, particolari significativi, scorciatoie, trattorie, …) senza lo scrupolo di rovinare la cartina
7) a casa riportate le cose più importanti sul file della cartina e conservate la fotocopia con gli tutti gli appunti
8) la carta comprata è ancora intatta (ma “obsoleta”) e voi per la prossima uscita potrete utilizzare una nuova stampa della carta digitalizzata con i vostri aggiornamenti.
NOTA: esistono supporti speciali che resistono alla piegatura e sono idrorepellenti, ma costano molto e che io sappia sono abbastanza rare in Italia. Per ora ci dobbiamo arrangiare e a  tal proposito vi anticipo che nel prossimo post illustrerò un modo per portare in escursione cartine a colori (in originale) potendole piegare a proprio piacimento senza che si rompano ... più o meno come facevano gli antichi

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