Chi vuole praticare
l’escursionismo con un minimo di serietà - e sicurezza - dovrebbe sempre portare
con sé una cartina per usarla e non per tenerla piegata nello
zaino. Non fate come quelli che quando piove non aprono l’ombrello per non farlo
bagnare!
Per “scoprire”
nuovi sentieri è opportuno avere la carta a maggior scala possibile (ricordate
1:10.000 è maggiore di 1:25.000). La scala condiziona la leggibilità e
inevitabilmente il numero di elementi rappresentabili e quindi riportati in
mappa.
In territori con
elevate pendenze come quello dei Monti Lattari è ancor più importante a causa
della sovrapposizione delle isoipse (curve di livello). Considerato che in
scala 1:25.000 un millimetro rappresenta 25m reali, capirete bene che è
impossibile rappresentare rigorosamente un sentiero che passa fra falesie e
strapiombi. Per lasciare lo spazio per la linea tratteggiata del sentiero si
dovrebbero spostare le isoipse e anche se si usano simboli specifici, anche questi hanno uno spessore non corrispondente alla
realtà.
Non mi addentro
ulteriormente nella materia, che sui testi occupa pagine e pagine, ma ribadisco
che un 10.000 in
bianco e nero (come quelli di Comuni e/o Provincie) è molto più
utile di un bel 25.000 tutto colorato.
Sapendo benissimo
le carte si rovinano molto facilmente vi darò qualche suggerimento che potrà
tornarvi utile in particolare per le cartine delle zona che frequentate
abitualmente.
Chi ha camminato
con me sa che io porto stampe in bianco e nero in quanto penso che sia la
migliore soluzione e anche la più economica.
1) Procuratevi le
carte tecniche e, se non potete o non volete, sappiate che i fogli al 25.000 della
Regione Campania sono leggibilissimi e abbastanza aggiornati. Potendo scegliere,
preferite quelle stese evitando quelle piegate e se esistono solo a colori,
scegliete quelle con colori più chiari e con buon contrasto altrimenti saranno
illeggibili in b/n e vi consumeranno le cartucce di inchiostro in pochissimo
tempo se stampate a colori.
2) fatevi fare una
bella scansione ad alta definizione del foglio (anche per questo è meglio avere
la carta senza pieghe), costa pochissimo
3) trasferite il
file sul vostro computer
4) ora potrete
consultare la carta a video (ingrandendola), disegnarci sopra i possibili
tracciati e misurane le lunghezze, stampare le parti che vi servono (in b/n su
A4 a costi irrisori) ottimizzando i tagli, ma calcolate un certa area di
sovrapposizione se vi servono più fogli
5) per portarli in
escursione utilizzerete una busta di plastica trasparente
6) durante la
passeggiata potrete annotare tutto quello che volete sulla carta (sentieri non
riportati, nomi di strade, piante trovate, particolari significativi,
scorciatoie, trattorie, …) senza lo scrupolo di rovinare la cartina
7) a casa riportate
le cose più importanti sul file della cartina e conservate la fotocopia con gli
tutti gli appunti
8) la carta comprata
è ancora intatta (ma “obsoleta”) e voi per la prossima uscita potrete
utilizzare una nuova stampa della carta digitalizzata con i vostri
aggiornamenti.
NOTA: esistono
supporti speciali che resistono alla piegatura e sono idrorepellenti, ma
costano molto e che io sappia sono abbastanza rare in Italia. Per ora ci
dobbiamo arrangiare e a tal proposito vi
anticipo che nel prossimo post illustrerò un modo per portare in escursione
cartine a colori (in originale) potendole piegare a proprio piacimento senza
che si rompano ... più o meno come facevano gli antichi
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