mercoledì 23 giugno 2021

Micro-recensioni 126-130: Hitchcock comincia a fare veramente sul serio

In questo gruppo (anni 1940-43) troviamo una commedia pura e 4 thriller, ma di generi abbastanza diversi, due sono costruiti su un sospetto, tema che utilizzato anche successivamente da Hitchcock, come il famoso Notorius (1946). Seppur non impeccabili, i 4 meritano senz’altro una visione.

 
Suspicion (1941)

Già il titolo anticipa il contenuto, ma il sospetto monta lentamente, dopo un inizio da commedia romantica. Infatti, a lungo andare la frivolezza e le bugie di Cary Grant instillano dubbi sempre più concreti nella mente della moglie, interpretata da Joan Fontaine, già protagonista in Rebecca, primo film americano Hitchcock. In questo film è inserita la famosa scena del bicchiere latte; in un ambiente abbastanza scuro si vede Grant che lo porta alla moglie sull’orlo di una crisi di nervi. L’attenzione degli spettatori è diretta sul bicchiere che spicca nella semioscurità grazie ad una lampadina nascosta nel latte … impossibile non seguire la lenta ascesa e sospettare che il liquido sia avvelenato.

Shadow of a Doubt (1943)

E anche il questo caso il titolo anticipa il tipo di thriller, ma in questo caso non si tratta di una coppia e la costruzione è ben differente in quanto fin dall’inizio si sa che Joseph Cotten è un criminale, inizialmente idolatrato dalla nipote Charlie, sua omonima, interpretata da Teresa Wright. Anche se inizialmente stenta a crederci, i sospetti della ragazza si dimostrano sempre più concreti. Nel dubbio, non volendo danneggiare lo zio, tenterà in ogni modo di allontanarlo … cii riuscirà? ci sarà una reazione? A questo filo conduttore si affianca la parte di commedia con la logorroica e saputella sorella minore e il sempre inopportuno vicino che, con il padrone di casa, ha instaurato una sfida per pianificare un (ipotetico) omicidio perfetto.

  
Ai due thriller basati sui sospetti in famiglia, se ne contrappongono ancora una volta incentrati su società segrete e intrighi internazionali, genere già frequentemente trattato da Hitchcock durante il suo periodo inglese (The Man Who Knew Too Much, 39 Steps, ...).

Saboteur (1942)

Da non confondere con Sabotage, questo inizia con un innocente che viene accusato di un atto di sabotaggio certamente non commesso da lui. Fra mille peripezie, un paio di fughe dalla polizia e l’immancabile love story con la bella di turno (Priscilla Lane) anche se inizialmente il rapporto è a dir poco burrascoso, il protagonista dovrà attraversare gli Stati Uniti dalla California a New York (le famose scene finali si svolgono in cima alla Statua della Libertà) nel tentativo di trovare il colpevole e dimostrare la sua innocenza.

Foreign correspondent (1940)

Anche dopo essersi trasferito oltreoceano Hitchcock continuo a dirigere film ambientati in Europa, all’inizio della II Guerra Mondiale, in questo caso fra Olanda e Londra, per poi finire in mezzo al mare. Un intraprendente giornalista americano si trova invischiato in una storia di rapimenti e sostituzione di persona e, ovviamente, non gli sarà per niente facile venire a capo della situazione; anche qui non manca la love story, stavolta fra Joel McCrea e Laraine Day. Non molto convincente, in particolare le scene finali.

Mr. & Ms. Smith (1941)

Commedia nuda e cruda, esagerata, della quale Hitchcock non si dichiarò molto sodisfatto, ma sembra che la diresse per amicizia con Carole Lombard e per cominciare ad entrare nel giro della RKO, lavorando per la quale sperava di avere maggiore potere decisionale. Certo non uno dei suoi migliori film; anche nell’ambito delle commedie ne ha dirette di migliori, come The Farmer's Wife (1928) e The Trouble with Harry (1955).

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