mercoledì 16 giugno 2021

Micro-recensioni 116-120: Hitchcock comincia a fare veramente sul serio

Consiglio: recuperate almeno The Man Who Knew Too Much e The 39 Steps

 
Come anticipato nel post precedente, nel 1932 Hitchcock lasciò la BFI per passare alla Gaumont British e, dopo l’interludio di Waltzes from Vienna (commedia ben realizzata, ma del tutto trascurabile), iniziò a dirigere film dei suoi generi preferiti, con tutt’altri risultati. Infatti, fra gli ultimi film del suo periodo inglese ci sono non solo i noti The Man Who Knew Too Much (1934, del quale poi lui stesso diresse un remake nel 1955) e The 39 Steps (1935) compresi in questo gruppo, ma anche e l’ottimo seppur meno conosciuto Sabotage (1936), Young and innocent (1937) e The Lady vanishes (1938) che fanno parte del prossimo. In questo gruppo:

  • Rich and Strange (1932)  
  • Waltzes from Vienna (1933)  
  • The Man Who Knew Too Much (1934)  
  • The 39 Steps (1935)  
  • Secret Agent (1936)

Tralasciando i commenti in merito all’insulsa commedia Rich and Strange (1932) e al già citato Waltzes from Vienna, passo quindi a parlare degli altri 3 di questo gruppo che hanno base comune gli intrighi internazionali ma, tranne che in Secret Agent i protagonisti sono comuni cittadini che si trovano coinvolti loro malgrado fornendo così infiniti spunti a Hitchcock per creare suspense. Infatti, se da professionisti si sa spesso cosa aspettarsi, per le persone impaurite, minacciate e/o accusate ingiustamente le loro reazioni non sono facilmente prevedibili e così al lavoro sui tempi per creare l’attesa, si somma quello di non sapere cosa succederà! Per questi motivi Secret Agent è quello dei tre che mi piace di meno mentre gli altri due sono, secondo me di gran lunga superiori. 

  
In The 39 Steps c’è però da dire che le scene finali sono un po’ troppo lunghe, monotone, non troppo credibili e senza un vero coinvolgimento dei protagonisti, ma la vedo come unica minore pecca di un gran bel thriller/mistery, con trama molto singolare, ben due personaggi “comuni” che si trovano invischiati nelle pericolose vicende (e non vanno per niente d’accordo), sviluppi pieni di twist e ambientazioni molto varie. Questo, oltre ad essere il mio preferito del gruppo, evidenzia ancora una volta quanta commedia Hitchcock riesca a mettere anche nelle situazioni più drammatiche (vedi citazione “commedie” post precedente).

Per The Man Who Knew Too Much volle Peter Lorre, divenuto improvvisamente famoso per il suo ruolo di killer pedofilo in M - Il mostro di Düsseldorf (1931, Fritz Lang, 91° miglior film di sempre) dopo aver lavorato in teatro per una decina di anni, diretto anche da Bertold Brecht. Lo riutilizzò per il successivo Secret Agent (1936), facendolo tornare apposta dagli USA dove si era già trasferito e dove avrebbe continuato la sua carriera da ottimo caratterista spaziando dai noir Il falcone maltese (1941, John Huston) e Casablanca (1942, Michael Curtiz) alle commedie come Arsenico e vecchi merletti (1943, Frank Capra), essendo apprezzatissimo dai grandi registi dell’epoca. In quanto al cast c’è da segnalare anche la presenza della quasi esordiente 14enne Nova Pilbeam nei panni dell’insopportabile figlia dei protagonisti che fra i suoi soli 14 film conta però un’altra collaborazione con Hitchcock (stavolta da protagonista) in Young and innocent (1937), ma direi che il mondo del cinema non ha perso molto.

1 commento:

  1. Seguendo il tuo consiglio ho visto di seguito "The man who knew too much" e "The 39 Steps". Due film simili nella struttura. e ricchi di scene spiccatamente ironiche (forse un po' di più in "The 39 Steps"), a testimonianza dell'ironia con cui Hitchcock caratterizzava i suoi film, di cui parlavi nel post precedente. Due film da non perdere, tra i quali "The man who knew too much" si lascia preferire soprattutto per la presenza di 'villains' d'eccezione: non solo Peter Lorre ma anche l'inquietante Cicely Oates, per quanto in una piccola parte.

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