Avrei avuto il tempo di guardarne anche un altro, ma mi piaceva il numero 444!
Ho concluso con un gruppo (ridotto) abbastanza anomalo, con un giapponese muto d’avant-garde, pietra miliare della cinematografia del sol levante, e tre russi degli anni ’70, un dramma (altra versione di Delitto e castigo, visto pochi giorni fa) e due commedie che all’epoca ebbero il loro bravo successo. Ho anche pensato a come cominciare bene il 2021, con un gran bel film guardato per l’ultima volta oltre 8 anni fa: There Will Be Blood (2007, aka Il petroliere).
A
Page of Madness (Teinosuke Kinugasa, Jap, 1926)
Lavoro dato per
perduto per quasi mezzo secolo e poi ritrovato dallo stesso regista, ma solo in
parte. Ciò che è possibile guardare adesso rappresenta solo i due terzi dell’intero
film. Per questo motivo si consiglia a chi lo volesse guardare (e capire
qualcosa) di leggere la trama prima di cimentarsi nell’impresa, anche perché
non esistono cartelli originali e non ne sono stati aggiunti. All’epoca in
Giappone non si usavano, ma di norma c’era un “narratore” in sala che li sostituiva.
Il film è
ricordato soprattutto per essere fra l’espressionismo, l’impressionismo e il
surrealismo, specialmente nella prima parte, ma non se ne può giudicare la
struttura nel complesso poiché non si è certi di quali parti manchino. Ci sono
effetti speciali, tantissime doppie esposizioni, movimenti di macchina (non
comunissimi all’epoca) e montaggio a tratti velocissimo con riprese di pochissimi
secondi. A ciò si aggiunga che si svolge in un asilo per malati di mente e quindi
vengono mostrarti sogni, fantasie e allucinazioni. Per soli cinefili incalliti …
Crime and Punishment (Lev Kulidzhanov, URSS, 1970)
La mia 435^
visione (pochi giorni fa) era stata l’adattamento realizzato da Josef von
Sternberg (1935, protagonista Peter Lorre, di soli 85’) che avevo
apprezzato ma, pur non avendo mai letto il romanzo, mi sembrava che la storia
fosse stata troppo ridotta. Questa versione russa di 3h40’, è chiaramente più
completa ma forse riduce troppo i rapporti fra il commissario e il
protagonista, che invece era la parte più interessante e avvincente del film americano.
Qui prendono invece molto spazio i vari pretendenti della sorella del
protagonista distraendo lo spettatore dal tema principale, quello chiaramente
esposto nel titolo. Nel complesso ho preferito il primo, più compatto e
focalizzato sui tormenti di Peter Lorre, anche se l’ambientazione mi ha
lasciato perplesso. Al contrario il russo è di gran lunga migliore per le
scenografie e costumi, ma non mi hanno convinto le interpretazioni e la
lunghezza poteva essere senz’altro ridotta.
Gentlemen
of Fortune (Aleksandr Seryy, URSS, 1971)
Si basa su un
soggetto già utilizzato tante volte (un sosia “per bene” che sostituisce un
criminale), ma i caratteri dei suoi due compagni di avventura (che poi
diventano 3) sono molto diversi e le trovate sono piuttosto originali. ,Commedia
per famiglie, grazie anche alla presenza della star Yevgeny Leonov nei
panni del direttore di asilo / malvivente, fu il film sovietico più visto nel 1971,
ben 65 milioni di spettatori.
Afonya (Georgiy Daneliya, URSS, 1975)
Meno
interessante e più lenta dell’altra commedia di questo gruppo, segue le
giornate sconclusionate di un idraulico sfaticato, beone e donnaiolo, che si caccia
regolarmente nei guai. Divertenti le scene nelle quali il protagonista viene
sottoposto al giudizio della commissione che lo deve giudicare per le sue
mancanze. I colleghi di lavoro appaiono apatici e quasi assopiti, eppure sono
obbligati a presenziare e decidere se il colpevole di turno è meritevole di un
semplice richiamo o di una severa reprimenda! Anche questa fu vista da oltre 60
milioni di spettatori.
#cinema
#cinegiovis
Nessun commento:
Posta un commento