lunedì 4 maggio 2020

La problematica interpretazione dei limiti per praticare attività motorie

La gestione della pandemia non è stato certo compito facile e nessuno può dire, neanche con il senno di poi tranne che in pochi casi, se differenti approcci avrebbero potuto produrre migliori risultati. Di certo non invidio i governanti che, loro malgrado, hanno dovuto prendere decisioni drastiche e fare scelte spesso impopolari, ma non sono assolutamente d’accordo con i modi con i quali hanno comunicato con i cittadini. Ma non è un problema esclusivamente italiano … dalla stampa internazionale si apprende che oltre ad avere critiche dalle rispettive opposizioni, la maggior parte dei governi hanno dovuto rispondere a centinaia di domande di chiarimento in quanto ben poche disposizioni erano chiare ed inequivocabili.
Visto il mio interesse per l’escursionismo, ci tengo a condividere e a fare mia (per quanto possa contare) la sacrosanta richiesta di chiarimenti avanzata dal Presidente del CAI (Club Alpino Italiano) a Conte.
Due definizioni per niente precise sia in sé e ancor più se si devono comparare e separare, forse ancor più vaghe dei concetti di "congiunti" e "prossimità". Essendo chiaramente interessati, gli escrusionisti si staranno già chiedendo:
il CAI riceverà una risposta chiara e definitiva?
Ad aumentare la confusione generale del pubblico ci hanno pensato vari Governatori regionali in Italia, i Presidenti delle Comunidades Autónomas (CCAA) in Spagna e i loro omologhi inglesi, tedeschi, americani e via discorrendo, che hanno emanato direttive discordanti, sia migliorative che riduttive. Trovandomi in Spagna, seguo con attenzione la situazione di tale paese e posso fornire qualche esempio in merito a quanto detto. Da sabato 2 ci è consentito andare a passeggiare e praticare attività sportiva per fasce orarie a seconda dell’età, ma non è chiaro quali siano gli sport consentiti e porto un esempio. Qui alle Canarie, le Hawaii europee per il surf, questo sport è molto praticato, ci sono scuole di surf e kitesurf, si disputano campionati e non pochi sono gli stranieri che frequentano l’arcipelago per tale motivo. Il Cabildo de Tenerife (governo dell’isola) ha specificato che è consentito, altri della stessa C.A. de Canarias, hanno disposto diversamente, ma non è finita qui. Nell’ambito di una stessa isola alcuni Ayuntamientos (Comuni) hanno proibito il surf e chiuso le spiagge (che per disposizione del Governo dovrebbero riaprire fra 2 settimane). Altri hanno seguito il Cabildo, disattendendo il Governo, altri ancora hanno permesso il surf ma mantengono chiuse le spiagge (e i surfisti come arrivano al mare?). Rimanendo in tema spiagge, a Puerto de la Cruz (Tenerife) si può andare in spiaggia, ma non sostarvi; si può quindi correre o passeggiare o attraversarla per andare in acqua … ma con il surf! Inoltre le spiagge sono accessibili solo in presenza dei socorristas (addetti al salvamento) che sono in servizio dalle 7.30 alle 16, ma gli adulti (14-70 anni) possono praticare sport solo dalle 6 alle 10 (o dalle 20 alle 23) il che riduce l’unica fascia oraria consentita a due ore e mezza: dalle 7.30 alle 10.00. Per fortuna non c’è l’obbligo di mascherina, queste sono solo consigliate. 
Chiaramente seguo anche gli sviluppi di ciò che accade in Italia ed in particolare in Campania dove dovrei già essere. Con i suoi tanti comunicati, il Presidente De Luca cambia disposizioni di ora in ora, si esce da casa rispettando un’ordinanza e si ritorna mentre ne vige un’altra. In quella del 1° maggio si stabiliva
Ma il 2 maggio era già cambiata in
Infine c'è da dire che tale caos si riflette anche sui controlli visto che praticamente dovunque i controllori sono tanti e rispondono ai propri diretti superiori. Quindi la Polizia Municipale fa osservare le disposizioni del Sindaco che potrebbero essere in contrasto con quelle della Regione o del Governo fatte rispettare, per esempio, da Carabinieri, PS e GdF. 
Sono ben noti i recenti casi della Calabria che riapre bar e ristoranti e della processione con Sindaco e vigili in testa. Sono o sarebbero stati sanzionabili dalle Forze dell'ordine statali?
Concludo con una esperienza personale. Qualche settimana fa, andando al supermercato (attività consentita) incrociai un'auto della Policia Nacional e, notata la borsa che avevo con me, mi fu chiesto "Va a fare la spesa?", risposi affermativamente e i due proseguirono dopo avermi augurato una buona giornata. Al ritorno (pur avendo la borsa evidentemente piena) fui fermato da un altro poliziotto (Policia Local) che minacciò di multarmi di 1.000 euro per non fare la spesa nei pressi del mio domicilio come, secondo lui, era chiaramente stabilito dal Decreto che io non avrei capito e rispettato. A nulla valse la mia spiegazione che i due minimercados di Punta Brava non vendono carne e quello dal quale stavo tornando era il più vicino e che, per di più, i suoi colleghi che mi avevano intercettato in andata non avevano sollevato obiezioni. A questo punto lui, forse rendendosi conto di aver torto, se ne uscì con un'affermazione che giudicherete da voi: "Ogni collega interpreta il Decreto come vuole!".

Confusione di tutti i tipi, a qualunque livello, in qualunque paese ... 

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