giovedì 3 luglio 2014

Natura e Serendipity: non fatevi sfuggire le buone occasioni fotografiche

Se un fiore è relativamente facile da fotografare, non si può dire lo stesso per gli animali. Ci vuole pazienza, occhio e spesso una buona dose di fortuna.
Tempo fa lessi di un fotografo del National Geographic che, avendo notato un alce che andava spesso a “pascolare” all'alba in un posto adatto per una buona foto, decise di scattarla così come la immaginava. Quindi si creò una postazione ben mimetizzata, sistemò il cavalletto e per quasi un mese aspettò l’animale ogni mattina fin quando un giorno non lo vide spuntare dal posto giusto e mettersi nella giusta posizione quando la luce, le ombre e il colore del cielo erano proprio quelli che voleva.
Ma sto parlando di un professionista, abbastanza ben pagato da giustificare la sua permanenza in quel luogo lontano da tutto e da tutti per quasi un mese. Questo sistema per fare belle foto (ammesso che si abbiano le capacità e l’attrezzatura adatta) non è certo per tutti, quindi bisogna accontentarsi di risultati più modesti, anche se soddisfacenti, e necessariamente per scattare foto non troppo banali si deve saper cogliere l’occasione e spesso anche l’istante: fortuna e serendipity. Anche se non è quello che cercavamo o ci aspettavamo è importante rendersi conto della singolarità di una certa circostanza insolita e non farsi sfuggire l’occasione di scattare delle foto che resteranno per noi più o meno uniche.
Un paio di notti fa, mentre mi apprestavo ad andare a dormire, ho notato un piccolo Geco (Tarentola mauritanica) appostato sul lato esterno del vetro della finestra. Non è difficile scattare foto ai gechi, ma non sempre capita di poter fotografare la parte ventrale mentre il rettile è ancora vivo e vegeto (seppur, in questo caso, privo di coda, molto probabilmente persa per autotomia). Quindi mi sono armato di macchina fotografica e con un po’ di pazienza …
Vi ricordo che i gechi non sono velenosi, non sono in nessun modo pericolosi e dovrebbero essere i benvenuti nelle vostre case visto che si cibano anche di zanzare.

Fra le tante situazioni rare nelle quali mi sono imbattuto ricordo una Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina tergiditata) che non sono riuscito a fotografare in quanto stava diluviando, così come non ho avuto tempo di immortalare l’unica Vipera (Vipera aspis) che ho visto sui Lattari in circa 25 anni di escursioni (purtroppo per molti ogni serpente è una vipera e quindi uccidono tutti i serpenti), ma sono riuscito nell'intento quando ho avvistato questi due Biacchi (Coluber viridiflavus). 

Ovviamente, in nessuno dei succitati casi stavo cercando salamandrine, vipere o gechi. 
Gli amanti della fotografia stiano sempre allerta e con la macchina pronta!

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