Uno dei "professori" che circa 25 anni fa mi iniettarono il virus della botanica (più sul campo che sui libri) mi ha inviato l'allegata interessante missiva nella quale propone letture e considerazioni inusuali in merito alla manutenzione e fruizione dei sentieri.
Spero che l'acuta esposizione di questi punti di vista, scritta da un professionista dell'interpretazione dell'ambiente, in particolare del mondo vegetale, vi spinga a vedere con occhio nuovo almeno qualcuno dei comuni problemi della sentieristica. Buona lettura.
Rispondo a te perchè io non ho nessun profilo FB (o come diavolo si chiama) perchè su alcune cose più eremita ed orso di te.
Concordo in gran parte sulle preoccupazioni espresse da te e da chi ha voluto lasciare un commento. Soprattutto concordo con un approccio non integralista, ma non per questo privo di rigore.
Il tema dell'uso turistico dei sentieri è un tema affascinante che ci pone di fronte ad una realtà dalle mille sfaccettature. Personalmente ho cominciato a covare idee integraliste per cui non ritengo che tutti i sentieri debbano essere percorribili da tutti. Qualcuno non lo merita. Soprattutto chi quel sentiero non lo percorre con la necessaria fatica che a mio avviso rende "prezioso" il percorrerlo. Pretanto qualsiasi azione (finanziata o no con soldi pubblici) che facilita la "fruizione" (termine che andrebbe bandito almeno in Campania come quello della valorizzazione) dei sentieri dovrebbe essere attentamente valutato.
Prova ne sia quello che è possibile "ammirare" nella Valle dei Mulini che in pochi decenni ha visto variazioni (in peggio) della componente floristico-vegetazionale grazie anche alla maggiore accessibilità al sito (vedi ponte, scalinate, paletti) senza che la parvenza di recinzione posta nel luogo della cascata grande permetta una protezione di un sito in accordo a quanto previsto dalla normativa.
Senza avere un atteggiamento integralista si potrebbe anche però ricordare che spesso (e questo sicuramente lo sai tu meglio di me) i sentieri che percorriamo per piacere un tempo erano percorsi (anzi, sovra-percorsi) per lavoro dalle tante persone che quei luoghi a fatica li coltivavano. Anche questo dobbiamo considerare; quegli stessi luoghi ora hanno in parte (ma non totalmente) cancellato l'energia investita dall'uomo per coltivarli. Ma allora cosa sono i crolli dei muretti a secco se non un processo naturale di dinamismo del paesaggio che tenta di riacquistare un aspetto più naturale e meno "antropico"? Eppure per tutti noi che percorriamo quei sentieri per lavoro e/o per piacere, fermare il decorso naturale delle cose è positivo!
Come vedi l' argomento è molto stimolante.
Sandro Strumia
Sarebbe interessante farne un dibattito.
RispondiEliminaA.
Sarebbe certamente molto interessante, ma si dovrebbero trovare anche le persone con le quali interloquire, altrimenti resta al livello di conferenza con un paio di relatori.
EliminaGiovanni
...la considerazione che avete Voi luminari degli altri si capisce dalle Vostre risposte...per quanto riguarda la discussione, non credo Voi abbiate fatto opposizione a progetti riguardanti "l'umanizzazione" dei nostri sentieri....tutti parliamo dopo...io resto dell'idea che Dove si sono spesi soldi di tutti,anche i miei, si possa e si debba pretendere di passare almeno senza incontrare ostacoli....per gli altri sentieri, quelli che conosciamo in pochi sarei anche d'accordo...per tutto il resto aspetto fiducioso e, speranzoso che riusciate a coinvolgere altri delli stesso Vostro livello...io mi metto ad ascoltarvi dall'ultima fila....saluto MatteoFREE
RispondiEliminaCaro Matteo, vedo che hai frainteso la mia risposta al commento precedente. Non sono un "luminare" e quello che dicevo era che preferisco quelli che "dibattono" a quelli che "ascoltano in ultima fila" e comunque non mi interessano nenche quelli che lo fanno stando in prima fila.
RispondiEliminaHo certamente una maggior considerazione per quelli che esprimono le proprie idee (anche se non sono d'accordo) che per quelli che tacciono.
Quindi, se si organizzerà un dibattito, sarai il benvenuto se vieni per partecipare attivamente altrimenti, come ogni altro ascoltatore passivo, non sarai di nessun aiuto nella analisi degli argomenti proposti.
Spero di leggere più spesso tuoi commenti e proposte e non sterili polemiche che lasciano il tempo che trovano.
Giovanni
Caro Giovanni
RispondiEliminaMi sembra che il problema principale sia che la stragrande maggioranza delle persone che seguono il tuo Blog e la pagina FB Camminate comunque non si espone ad aggiungere commenti, neanche in seguito al tuo appello nel Blog "Nuovo invito a partecipare alle discussioni", il quale ha ricevuto soltanto 2 "like" (FB) e neanche un commento (Blog e FB).
Inoltre non vedo una maggiore affluenza di "like", commenti e condivisioni per i post successivi, oltre ai soliti.
Tenendo conto che ben 1240 persone hanno posto "like" alla pagina FB e quindi parecchie persone ricevono le tue notizie, si deve soltanto sperare che questa mancanza non sia un caso di disinteresse, ma soltanto di una mancanza di tempo.
Vedo che non ti sei pronunciato riguardante l'intervento del tuo amico botanico, limitandoti a spingere noi a riflettere. Allora riflettiamo:
Concordo con Matteo, che i sentieri gia' ripristinati e quindi evidentemente considerati di maggiore interesse o importanza, dovrebbero essere mantenuti in uno stato decente che permette a qualsiasi escursionista (e dico escursionista, non turista) a passare. Va benissimo lasciare gli altri sentieri allo stato naturale per chi ha piacere di fare una escursione piu' impegnativa. Come ho tentato di spiegare nel mio commento su FB riguardante la pulizia dei sentieri (inviato anche al tuo Blog ma non pubblicato), questo non e' il caso per il primo tratto delle Tese venendo da Santa Maria (e dove hanno fatto un enorme e costoso lavoro, giusto o sbagliato che sia, a rendere il sentiero piu' agibile). Non era una questione di "un po' di erba" quello che abbiamo trovato domenica scorsa.
Mi scuso gia' da ora per eventuali errori grammaticali che purtroppo mi scappano sempre e spero che non riterrai il mio intervento sterile e polemico in quanto non e' il mio intento.
Ti saluto
Ruth