Così come
passai dal Palau e Fondazione March alla Fondazione Slim e al Museo Soumaya ora,
rimanendo a Ciudad de Mexico, passo da Polanco a Coyoacan per parlare della
Cineteca Nacional. Coyoacan
è una delle 16 delegaciones del D.F.
(si pronuncia Defe, sta per Districto Federal, per i messicani è sinonimo preferito di C. de Mexico) a sud del centro con il quale
è molto ben collegata. Tutta l’area è molto tranquilla e piacevole, vicina
all’Università, e oltre alla Cineteca ci sono vari musei (fra i quali quello di
Frida Khalo), giardini, negozi d’arte e librerie che attraggono molti
visitatori dalla città per i fine settimana. Hernan Cortés la scelse come sua
prima sede nel 1521.
Si sa che
in Italia le chiusure di sale sono più delle nuove aperture, la programmazione
è in generale estremamente scadente e pare che facciano registrare buoni
incassi solo gli squallidi cinepanettoni
nostrani e le megaproduzioni americane (fra le quali per fortuna qualcuna buona
c’è). Le sale che propongono retrospettive, classici, pellicole indipendenti prodotte
in paesi che non hanno accesso alla grande distribuzione sono pochissime, anche
nelle grandi città.
La Cineteca Nacional Mexico procede in direzione diametralmente opposta, in
tutti i sensi.
Dopo aver
raggiunto i 700.000 spettatori nel 2011 (quasi 2.000 al giorno), nel 2012 ha aperto altre 4
nuove sale da 180 posti ciascuna portandole a 10 oltre a una grande arena
all’aperto (con accesso gratuito). Sono stati anche costruiti un grande archivio
con temperatura e umidità controllate capace di ospitare oltre 50.000 pellicole
e un laboratorio per il loro restauro digitale. Si prevede che alla fine del
2014 sarà raggiunto il milione di spettatori, grazie anche a sostanziali lavori
di ristrutturazione eseguiti l’anno scorso. Infatti è anche un centro di
aggregazione di giovani, studenti della vicina Università, professionisti e
tanti cinefili di ogni età, c’è una biblioteca, una videoteca e vengono
organizzati vari tipi di corsi e conferenze con tema cinematografico.
La
missione dichiarata è quella di “preservare, custodire e mantenere la memoria
cinematografica” … e di “promuovere e diffondere le migliori opere della
cinematografia nazionale e mondiale, nonché stimolare la formazione di nuovo
pubblico nell’apprezzamento della cinema d’arte internazionale.”
Ho appena dato un’occhiata al sito ufficiale www.cinetecanacional.net per vedere cosa c’è in programma oggi e ho trovato film prodotti in
Islanda, Iran, Giappone, Cile, Uruguay, Cuba, Argentina, in vari paesi europei e
un solo americano (film di Frank Capra del 1934) nella sezione storia del
cinema. Considerato che in varie sale si proietta più di un film al giorno e non più volte lo
stesso, non dovrete meravigliarvi nell'apprendere che oggi in cartellone ce ne sono ben 19. Film che probabilmente non
arriveranno mai in Italia anche perché se proiettati “senza adeguata
preparazione” nessuno li andrebbe mai a vedere.
I prezzi?
Tariffa piena 40 Pesos (circa 2,30 Euro), ma studenti, giovani ecc. ne
pagano solo 25. Tutti i martedì e mercoledì "Siamo tutti studenti!" e quindi prezzo unico per tutti 25 Pesos (1,43 Euro).
Lì ho
avuto occasione di vedere il famoso Guerra e Pace (1966) di Sergei Bondarchuk
proiettato in edizione integrale e senza intervalli. A chi si chiede cosa ci
sia di strano faccio presente che il film completo dura oltre 7 ore … e la sala seppur non piena era abbastanza affollata. Neanche la famosissima Cinematheque Francaise di Parigi www.cinematheque.fr
propone programmi così ricchi e vari.
Quando
vedremo qualcosa del genere in Italia? Non c’è ancora un pubblico adatto? Non abbiamo abbastanza cultura cinematografica?
Potrebbe
essere considerato un classico caso di gatto che si morde la coda, ma se non si
cominciano a proporre buone pellicole (anche e soprattutto in televisione) tanta
gente rimarrà sempre lontana dalle sale ed in particolare dal buon cinema.
Ultima
considerazione: gli italiani dovrebbero abituarsi a leggere i sottotitoli!
Nella maggior parte dei paesi i film, tranne quelli per bambini e qualche
colossal, vengono proiettati in lingua originale sottotitolata e non doppiati. Questo
auspicabile adeguamento faciliterebbe moltissimo la diffusione di buone
pellicole in quanto i costi sarebbero molto minori, si sentirebbero le vere
voci degli attori (e quindi sempre le stesse per tutta la loro vita senza
cambiarla quando cambia il doppiatore), il movimento delle labbra sarebbe
sincronizzato con le voci, si potrebbe imparare qualche parola straniera o
migliorare la propria pronuncia, stendendo un velo pietoso sul vantaggio di non
dover subire alcuni pessimi doppiaggi.
Ritornerò sul tema.
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