lunedì 18 ottobre 2021

Travelogue cultural-culinario: Lisbona (2)

Ieri mattinata passata fra centro e Bairro Alto (una volta quartiere d'élite) alla ricerca di elementi liberty sopravvissuti; al centro, dopo la protesta dei motociclisti per revisione obbligatoria (sabato), molto più numerosi erano i podisti (circa 10.000), oltre un terzo dei quali partecipanti alla maratona, gli altri 6-7.000 alla mezza ... solo 21 km. 


Poi parte bassa di Alfama (una volta quartiere malfamato) dove, ovunque ci sia spazio, proliferano baretti e ristorantini che mantengono viva e pulita l'aria del quartiere, nel quale oggi esistono anche pulitissimi bagni pubblici (foto sotto) e ciò a scorno dei nostri amministratori che lasciano tanti affollatissimi posti senza servizi per i turisti, e certamente non per mancanza di soldi visto come li sprecano. E trovandomi lì, sono ovviamente tornato al Tunel de Alfama dove, a dimostrazione della sua cucina tradizionale, povera e popolare, alle 13.30 aveva già terminato la dobrada com feijão branco (trippa e fagioli, sempre richiestissima).


Sabato, in volo, avevo guardato di nuovo l'ottimo noir-crime-thriller Les diaboliques di Clouzot (1954, un classico) e oggi, in attesa della riapertura della Cinemateca domani, sono tornato dopo molto tempo in una sala commerciale per un film appena giunto nelle sale (in Italia un paio di settimane fa): Respect. Si tratta di un biopic di Aretha Franklin interpretata da Jennifer Hudson, già Oscar non protagonista al suo esordio cinematografico in Dreamgirls (2006), quindi, pur essendo stato accolto da numerose critiche e con un certo scetticismo, ero certo che almeno la colonna sonora sarebbe stata di ottimo livello (micro-recensione nel prossimo post). In sostanza non me ne sono pentito.

30 foto di giornata qui https://photos.app.goo.gl/bdrxH9GLhr4dLQig9

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