domenica 24 ottobre 2021

Lisbona (7): i famosi azulejos e l'ancor più famoso bacalhau!

Chiusura in bellezza con un ritorno all'ottimo Museu Nacional do Azulejo (MNAz), ospitato nell'ex convento Madre de Deus, e con uno squisito baccalà per l'ultimo pranzo (non poteva mancare). Dopo una decina di anni, e con molto piacere, ho visitato di nuovo questa interessantissima collezione di ceramiche, alcune nelle posizioni originali (come quelli nella grande cappella) altre datate dal 1500 circa fino al secolo scorso sono organizzate cronologicamente. Ci sono piastrelle singole o montate in pannelli anche di enormi dimensioni, mattonelle d’argilla policrome e monocolori, ben esposte fra gli arredi e affreschi dell’antico convento.

 
Dalle poche foto inserite qui e da quelle che proporrò in un album a parte, capirete che la mia preferenza va ai soggetti laici e di vita quotidiana, specialmente nei campi, scene di caccia, rappresentazione di animali. Fra questi, il mio preferito resta O casamento da galinha (1660-1667, attribuito a tale Manuel Francisco, 149 x 335 cm), una delle opere più particolari dal significato burlesco non del tutto chiaro. La sposa (una gallina) viene portata all’altare in una carrozza condotta da una scimmia, preceduta da due elefanti; in direzione opposta procede una banda di scimmie che suonano strumenti diversi.

 
Distratto da altre pietanze non sempre facili da trovare, avevo rimandato a questo ultimo giorno il bacalhau essendo certo di trovarlo preparato in uno dei miei tanti modi preferiti visto che in Portogallo si vantano di cucinarlo in 365 versioni diverse, una per ogni giorno dell'anno.


Anche se speravo in un Bacalhau acebolado com batatas douradas (foto sopra, mitico quello di Erminia a Nazaré) o à transmontana ma non mi sono fatto sfuggire un bacalhau a lagareiro, una delle ricette più richieste, ma non banale. Letteralmente significa alla frantoiana (frantoiani sono i conduttori dei frantoi oleari) ed è un tipo di preparazione che si utilizza anche per altri pesci, nonché per polpi, seppie, calamari ecc. e conta innumerevoli varianti. I punti in comune sono la cottura in forno con abbondante olio (visto che si tratta di un frantoio); viene servito con patate (intere non sbucciate) e cipolle (cotte insieme al baccalà) e verdura cotta (nel mio caso verza e fagioli), il tutto cosparso di aglio crudo grossolanamente tritato.

Mi preme tuttavia sottolineare che, al contrario di quanto si pensi, il baccalà non è più diffuso come una volta poiché anche qui, come in Spagna, quello che una volta era cibo povero, oggi è diventato un lusso; lamentela comune sia ai frequentatori di trattorie che alle massaie. Infatti, in qualunque trattoria o ristorante non si trova più fra i piatti di pesce più economici, ma fra quelli di prezzo medio-alto. Comunque, considerate che tutto è relativo e qui resta un affare poiché per questa bella porzione di b. a lagareiro ben cucinato ho pagato appena 6,60. Avevo già notato il conto appena arrivato alla coppia del tavolo alla mia destra ... 13,40 per una porzione di baccalà e una di orata (entrambe ben guarnite) e 1/2 litro di vino! Lisbona è diventata relativamente cara per gli alloggi, ma per il cibo resta l'eden dei buongustai!

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