In questo album Google+ trovate tante foto delle più volte menzionate farfalle che svolazzano numerose fra i cespugli di Monte San Costanzo delle quali ve ne ho già proposto alcune. Continuate a leggere questo post se vi interessa saperne un po' di più.
In questo periodo ce ne sono veramente tante e, come mostrato nell'immagine seguente, non è raro trovarne parecchie su uno stesso cespuglio, anche di specie diverse come nella foto precedente (Vanessa cardui e Plebejus argus).
Tra le varie specie che si possono facilmente osservare in questi mesi autunnali sul Monte posso dire di essere quasi certo della classificazione di tre di esse, visto che esaminando le foto con calma ho potuto analizzare gli elementi caratteristici. Chiaramente se qualcuno volesse correggermi e segnalare qualche errore sarò ben lieto di rettificare quanto di seguito esposto.
Tra le varie specie che si possono facilmente osservare in questi mesi autunnali sul Monte posso dire di essere quasi certo della classificazione di tre di esse, visto che esaminando le foto con calma ho potuto analizzare gli elementi caratteristici. Chiaramente se qualcuno volesse correggermi e segnalare qualche errore sarò ben lieto di rettificare quanto di seguito esposto.
Le più
comuni, appariscenti e relativamente grandi, sono le Vanessa cardui e il
secondo termine del binomio indica chiaramente che le piante che ne ospitano
le larve sono principalmente i cardi, ma in effetti anche l’ortica. Nella foto in alto ne compaiono solo tre ma sull stesso cespuglio di Inula ce n'erano almeno una decina oltre a farfalle di altre specie. Nelle
regioni meridionali è stanziale e ha un periodo di volo molto lungo
(marzo-novembre) e quindi ci sono ancora molte possibilità di vederne e
fotografarne. L’apertura alare raggiunge i 6cm.
Più
piccola (apertura alare inferiore a 3cm), ma anch'essa abbastanza comune, è la Plebejus
argus. La livrea del dorso non si fa notare per il disegno e varietà di colori bensì per il suo azzurro con sfumature violette. Al contrario, il rovescio - grigiastro per i maschi e più scuro per le femmine - è caratterizzato da varie macchie nere e da altre di colore arancione che formano una fascia submarginale comune ad entrambe i
sessi, ovviamente molto più evidenti sul fondo chiaro delle ali dei maschi.
La specie è stanziale nelle regioni meridionali e gli individui che si possono osservare in questo periodo appartengono alla seconda generazione in quanto la prima ha periodo di volo limitato fra maggio e agosto.
La specie è stanziale nelle regioni meridionali e gli individui che si possono osservare in questo periodo appartengono alla seconda generazione in quanto la prima ha periodo di volo limitato fra maggio e agosto.
Una terza
specie, meno frequente delle precedenti, è la Pieris brassicae che si
fa notare per essere molto chiara. Nota anche con il nome comune di Cavolaia maggiore, ha il dorso quasi del tutto bianco (solo le
estremità delle ali sono nere e le femmine hanno due macchie scure) mentre sul
rovescio giallo grigiastro entrambe i sessi hanno le due macchie nere. L’apertura alare raggiunge i 6cm.
Comunque su Monte san Costanzo ho fotografato anche farfalle di altre specie della cui classificazione non sono certo, come queste mostrate in alto. Per quanto riguarda quest'ultima in basso, fotografata solo da lontano in una zona relativamente impervia, sospetto si tratti di una Pararge megera. Queste tre specie dovrebbero tutte appartenere alla famiglia Satyridae.
Comunque su Monte san Costanzo ho fotografato anche farfalle di altre specie della cui classificazione non sono certo, come queste mostrate in alto. Per quanto riguarda quest'ultima in basso, fotografata solo da lontano in una zona relativamente impervia, sospetto si tratti di una Pararge megera. Queste tre specie dovrebbero tutte appartenere alla famiglia Satyridae.
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