La
civiltà talaiotica si sviluppò dal II millennio a.C. fino a metà circa del
primo sopravvivendo anche per alcuni secoli alle conquista fenicia, cartaginese
e infine romana (123 a .C.). Si tratta
di una cultura prettamente balearica, anche se qualcuno evidenzia dei punti in
comune con la civiltà nuragica sarda.
Numerose evidenze architettoniche
talaiotiche sono tuttora visibili a Mallorca, ma soprattutto a Menorca sotto
forma di talayots, taulas e navetas. Nonostante
negli stessi periodi le tecniche costruttive e le strutture sia religiose che
civili di altre culture del bacino orientale del Mediterraneo fossero molto più
avanzate questi siti archeologici hanno un gran fascino.
Nel corso
della mia ultima escursione a Menorca decisi di effettuare una deviazione dal
Camì de Cavalls (pochi chilometri verso l’interno dell’isola) per andare a
visitare l’insediamento talaiotico di Torre d’en Galmés, il sito meglio conservato e più esteso delle Baleari che copre una superficie di circa 6 ettari .
Ci sono vari recinti estremamente interessanti, in particolare ce n'è uno con un ambiente ipostilo la cui copertura è costituita da enormi lastroni di pietra posizionati in affascinante equilibrio su tre rozze colonne egualmente in pietra calcarea.
Come potrete ben
vedere dalle numerose foto raccolte nell’album Google+ (esclusivamente dedicato
a quest’area archeologica) ne valeva assolutamente la pena e se si vuole
apprezzare a fondo il luogo si deve avere la pazienza di leggere i numerosi
precisi cartelli esplicativi posizionati in prossimità dei
siti descritti e costituiti da una parte grafica (foto o disegni) e una
testuale in quattro lingue.
Per facilitare la comprensione di quanto
rappresentato nelle foto, ho inserito nell’album anche alcune di queste tabelle,
ma limitandomi allo spagnolo e all’inglese per quanto riguarda le lingue.
Prossimamente
pubblicherò foto di vari altri siti talaiotici, fra i quali quelli con le
taulas più imponenti.
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