mercoledì 17 febbraio 2021

Chiamatemi presuntuoso, ma penso di aver buon fiuto … Locanda Scialapopolo

Mi riferisco alla scelta di trattorie, tascas, comedores, osterie eccetera che servono ancora piatti veramente tradizionali, prediligendo prodotti locali e di stagione (con poche eccezioni). Ciò che mi attira di questi posti salta spesso agli occhi già nel menù o come piatto del giorno scritto a mano su un foglio di carta o una lavagna. Raramente sono rimasto deluso e nella maggior parte dei casi sono diventato devoto cliente. Molti ricorderanno i miei post gastronomici nei quali decantavo le prelibatezze di Casa Tata a Puerto de la Cruz, o le semplici comidas corridas de La Terminal a Coyoacán (CDMX), i menù del Tunel de Alfama e i ricchi piatti del Cantinho de São José a Lisbona, … ma stavolta mi sono fatto affascinare dalle proposte inserite nei menù (cambiano spesso in base alle stagioni) della Locanda Scialapopolo di Benevento, fuori dal centro storico, in una anonima strada secondaria. 

I nomi dialettali delle pietanze e gli ingredienti promettevano bene, la location ed il locale arredato senza fronzoli garantivano che si badasse al cibo più che alla presentazione, le recensioni lette su varie piattaforme (diffidando da quelle su tripadvisor) sembravano scritte da persone che apprezzano cibo genuino ed essenziale … e anche stavolta non mi sono sbagliato. In verità speravo di trovare il Cardone Beneventano (foto sopra, dalla loro pagina FB) che ho appreso essere un piatto tradizionalmente natalizio ma si trova durante tutto l’inverno; allo stesso tempo, visti vari menù e letti tanti altri nomi sconosciuti (ma appetitosi), ero sicuro che avrei trovato buon cibo a me sconosciuto.

  

Un menù l’ho scaricato dalla rete, l’altro l’ho fotografato ieri e, come vedete, sia fra i primi che fra i secondi ci sono molte differenze (leggeteli con molta attenzione!). Essendo in due e, purtroppo, andando di fretta siamo riusciti a gustare solo Pacche con fagioli e pancetta e Pan cotto prima e Brasato Norcino e A ‘Mperciata poi. Basti leggere gli ingredienti specificati nel menù per capire che si tratta di vera cucina tradizionale e “povera” e il secondo aggettivo non deve essere assolutamente inteso come dispregiativo … tutt’altro. Manca la foto delle pacche (ricordano i nostri scialatielli) in quanto sono arrivate per prime ed eravamo troppo affamati per immortalarle e del brasato norcino, carne frollata per un paio di settimane con erbe, ottimo al palato ma dice poco alla vista.

 

Certo non è posto per chi è allergico a questo e a quello, chi storce il naso per la presenza di ortaggi e verdure saporite e per chi non tollera qualche pezzo di pancetta o altre carni (spesso indispensabili) nelle minestre.

Ora dovrò trovare qualche buona scusa per tornare in area beneventana (per me un paio di ore d'auto) ed andare ad assaggiare altro. 

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