Nel territorio di Massa Lubrense esistono varie pinete demaniali la più estesa delle quali, e di gran lunga più interessante, è quella di San Costanzo (ca 13 ha) che dalla cresta della sella fra le due cime (Monte San Costanzo a est e Monte Santa Croce, dove si erge il cosiddetto “radar” dell’ENAV, a ovest), scende fin quasi 200m di quota più a valle. Fu impiantata negli anni ’50, quasi contemporaneamente alla costruzione della strada di accesso al “radar”, all’epoca controllato dall’Aeronautica Militare e interdetta ai civili.
Chi segue la pagina FB Camminate (vetrina dell’empirico gruppo dei miei sodali Camminanti) già sa che ormai siamo andati decine di volte in pineta a liberare (manualmente) buona parte dei sentieri di servizio costruiti all’epoca, secondo una precisa logica, fra muretti a secco di pietre calcaree. Negli anni la pineta è stata più volte danneggiata da incendi e tempeste di vento che hanno ridotto il numero di piante in buona salute. Tuttavia, anche con tanti pini abbattuti, resta un piacevolissimo ambiente naturale nel quale sono cresciute spontaneamente tante altre specie erbacee, arbustive e anche arboree, alcune delle quali evidenziate in un post di un paio di settimane fa e mostrate in questo album Google.
Pochi però sanno che, dopo gli interventi degli ultimi due giorni, avevamo programmato per domenica 14 un giro inaugurale (evidenziato in verde nella bozza di mappa soprastante) nella parte alta della pineta, secondo un itinerario di poco meno di 2km di sviluppo, con un centinaio di metri di dislivello, che toccherà anche vari dai tanti belvedere naturali che si affacciano sul Rivo San Costanzo ('o Rivo 'a Falanga), le pendici del crinale della Campanella che guardano a SE e la Baia di Jeranto, con i Faraglioni di Capri sullo sfondo.
Percorso adatto a (quasi) tutti quelli che siano in forma decente ed abbiano un po’ di agilità. Infatti, lungo il percorso scelto si trovano ancora un certo numero di tronchi caduti a traverso dei sentieri, che costringono i camminatori a chinarsi, scavalcare o aggirare gli ostacoli. Per darvene un’idea ecco qualche foto scattata oggi; nella prima si vede il tronco di maggior diametro che però, essendo ben poggiato a terra, resta facilmente superabile. Molti altri alberi sono a terra (basta alzare un po’ di più la gamba e si passa), mentre in qualche altro caso ci si dovrà passare al di sotto, facendo attenzione a non dare capocciate.
Purtroppo, per domenica 14 e i giorni successivi si prevede vento gelido e, come se non bastasse, da sabato 13 il Comune di Massa Lubrense torna in zona rossa per un paio di settimane. Pertanto, saltata questa data, non ci resta che incrociare le dita e tenetevi pronti per il 28 febbraio. Pur comprendendo che il periodo è critico e che ci sono altre priorità, continuiamo onestamente a sperare che entro fine febbraio possano essere finalmente eliminati i maggiori ostacoli in modo da consentire la libera fruizione dell’area. Certamente è un peccato che la maggior parte dei massesi neanche sappiano di avere tale polmone verde a disposizione.
Ed oggi abbiamo anche visto le prime Matthiola sp. (violacciocche) in fiore.
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