domenica 6 settembre 2020

Micro-recensioni 296-300: film di generi vari, quasi tutti eccellenti

Difficile, ma non troppo, metterli in ordine di gradimento. Le mie preferenze vanno senza alcun dubbio ad Apocalypse Now, nella versione Redux, vale a dire quella presentata a Cannes nel 2001, un director’s cut che aggiunge ben 53’ alla versione distribuita nelle sale 22 anni prima, portando la durata a circa 3h15’. Come mio costume, non mi faccio impressionare più di tanto da rating e recensioni e quindi senza pensarci due volte pongo al secondo posto di questo gruppo The Third Man, film rigoroso, con ottima fotografia (Oscar), luci e ombre sensazionali e originali angoli di ripresa, basato su una eccellente sceneggiatura originale di Graham Greene, poi pubblicata anche come romanzo.
Paragonato a questi due film GoodFellas si classifica buon terzo … non è la prima volta che l’ho guardato ma continua a non convincermi e in questo campo resto sostenitore del primo prodotto del genere di Scorsese (Mean Streets, 1973, inizio della fruttuosa collaborazione con Robert DeNiro).
Arsenico e vecchi merletti è commedia brillante (seppur con risvolti dark) conosciutissima anche in Italia, proposta centinaia di volte in tv a beneficio di milioni di spettatori. A prescindere dalla gran qualità degli altri “contendenti”, Murder My Sweet è stato deludente.
 
Apocalypse Now - Redux (Francis Ford Coppola, USA, 1979)
Al 54° della classifica IMDb dei migliori film di sempre * 2 Oscar (fotografia e sonoro) e 6 Nomination (miglior film, regia, sceneggiatura, Robert Duvall non protagonista, scenografia e montaggio.
Sicuro che tutti i cinefili abbiano visto almeno l’originale, ricordo le aggiunte principali della versione Redux, ma sappiate che nel 2019 è stata distribuita un’ulteriore versione accorciata rispetto a questa, indicata come Final cut (3h02’). Il grosso – quasi mezz’ora è rappresentato dall’incontro con una famiglia francese che da decenni conduce una piantagione di caucciù in Cambogia. C’è poca azione ma i dialoghi in merito al colonialismo in Indocina e le relative guerre sono più che interessanti. Una decina di minuti sono invece dedicati all’intrattenimento offerto da Willard all’equipaggio … un paio d’ore in compagnia delle playmate.
Film spettacolare e complesso, curato nei particolari, più che meritevole dei due Oscar, nonostante le oltre 3 ore di durata non ci si annoia di certo.
Imperdibile!

The Third Man (Carol Reed, UK, 1949)
178° nella classifica IMDb * Oscar fotografia, Nomination regia e montaggio
Non penso di essere stato condizionato dal fatto che la sceneggiatura sia del mio autore preferito, la regia è magistrale così come la scelta delle location (la maggior parte effettivamente a Vienna dell’immediato dopoguerra). Una pura curiosità (che non penso sia voluta): in Apocalypse Now il colonello Kurtz (Marlon Brando) è l’obiettivo della missione segreta di Willard (Martin Sheen), in The Third Man il barone Kurtz (Ernst Deutsch, il rabbino di Der Golem, 1920) è socio nei traffici di Harry Lime (Orson Welles).
Ogni commento sarebbe sprecato … da guardare assolutamente; gli appassionati di fotografia b/n probabilmente lo vorranno vedere più di una volta.
  

GoodFellas (Martin Scorsese, USA, 1990)
17° nella classifica IMDb * Oscar Joe Pesci non protagonista, 5 Nomination (film, regia, Lorraine Bracco non protagonista, sceneggiatura e montaggio)
Vale quanto detto per Apocalypse Now, penso che tutti lo conoscano ed ognuno abbia la sua opinione e quindi, dopo quanto scritto nel cappello, non mi addentro in ulteriori commenti, non dovendo convincere nessuno a guardarlo.

Arsenic and Old Lace (Frank Capra, USA, 1944)
Oltre l’ottimo adattamento cinematografico dell’omonima commedia (1941) di Joseph Kesselring e la precisa regia di Frank Capra, no si può fare a meno di lodare l’intero cast, con ogni attore scelto alla perfezione per il suo personaggio; forse il più famoso (Cary Grant) è quello che recita un po’ troppo sopra le righe, ma il resto della famiglia Brewster, i poliziotti, il Dr. Einstein (Peter Lorre), il tassista, il direttore della clinica e altri sono impeccabili.
Consigliato per un paio d’ore di puro svago.

Murder My Sweet (Edward Dmytryk, USA, 1944)
Il personaggio principale è Philip Marlowe, quindi ripeto quanto scrissi un paio di settimane fa in merito a Kiss Me Deadly (Robert Aldrich, USA, 1955). Quando il protagonista è un noto detective si sa che supererà più o meno indenne qualunque prova e qualunque avversità “spesso in modo a dir poco incredibile facendo venire a mancare la vera suspense”.
Noir del quale si può fare a meno.

#cinegiovis #cinema #film

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