mercoledì 10 aprile 2019

24° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (116-120)

Cinquina di commedie molto leggere, visioni poco impegnative adatte ad un viaggio che comportava varie interruzioni e continui rumori di ambiente. 
Ad un classico dei Marx Bros. ed un film francese, fanno seguito 3 pellicole messicane con Cantinflas protagonista, brevemente trattate in blocco. 
   
   

116  A Night at the Opera (Sam Wood, USA, 1935) tit. it. “Una notte all’opera” * con Groucho Marx, Chico Marx, Harpo Marx * IMDb  8,0  RT 97% 
Ultimo dei buoni classici dei fratelli Marx, almeno secondo me.
Traendo vantaggio dall'ambiente teatrale si inseriscono alla perfezione le acrobazie musicali al piano di Chico, a volte aiutato da Harpo che di esibisce anche in assolo  all'arpa.
Come spesso accade nei loro film, il meglio viene con la sarabanda finale, qualche giorno fa erano all'ippodromo ritardando in ogni modo, possibile e impossibile, la corsa di galoppo, stavolta si inventano di tutto per far cantare il loro protetto alla prima del Trovatore a New York ostacolando l'arrogante famoso tenore Lasparri. Compariranno all'improvviso in ogni angolo del teatro, dal palcoscenico ai camerini, dalle quinte alla platea e ai palchi, inseguendo ed essendo inseguiti da staff, tenore, impresario e sceriffo con i suoi scagnozzi.
Da guardare assolutamente in versione originale, non essendo possibile tradurre i loro giochi di parole ed equivoci letterali.
  
117  Le gentleman d'Epsom (Gilles Grangier, Fra, 1962) tit. it. “Il re delle corse” * con Jean Gabin, Luis de Funès, Madeleine Robinson, Frank Villard  * IMDb  6,3  RT 62%publ.
Jean Gabin è stato un ottimo attore, longevo e certamente poliedrico, passando con gran disinvoltura da un genere all’altro e impersonando i personaggi più vari. Nei polizieschi ha interpretato tante volte sia il commissario (p.e. Maigret) che i peggiori criminali, è stato latin lover e macho, comico in commedie e protagonista in lavori classici come Les misérables  (ovviamente nei panni di Jean Valjean).
Qui è protagonista assoluto in quanto Luis de Funès è relegato a parte breve e secondaria a differenza del famoso La traversée de Paris (1956, Claude Autant-Lara) nel quale alla coppia si aggiunse anche Bourvil.
In questo caso Jean Gabin interpreta un piccolo truffatore che si fa passare per un gran signore, già ufficiale di cavalleria e quindi grande esperto di cavalli e di corse.
La visione scorre fluida ma non particolarmente brillante anche se, fra i tanti personaggi raggirati dall’abile millantatore Le Commandant, ce ne sono numerosi ben caratterizzati ed interpretati.

      

118  Por mis pistolas (Miguel M. Delgado, Mex, 1968) * con Cantinflas, Isela Vega, Gloria Coral * IMDb  6,7  RT 75%publ.
119  El profe (Miguel M. Delgado, Mex, 1971) * con Cantinflas, Marga López, Víctor Alcocer * IMDb  6,8  RT 79%publ.
120  El ministro y yo (Miguel M. Delgado, Mex, 1976) * con Cantinflas, Chela Castro, Lucía Méndez * IMDb  6,5  RT 75%publ.

Per rifarmi l'orecchio al castellano mexicano ho deciso di guardare 3 film di Cantinflas, un ottimo esercizio visto il suo linguaggio classico, popolare e molto vario. Si tratta di commedie del suo ultimo periodo (El ministro y yo fu il terzultimo dei suoi 44 film) e gli oltre 60 anni pesano sulla sua gestualità, sui suoi classici balletti e il suo tipico saltellare (caratteristico quello a piedi uniti, tipo banderillero) nei quali risulta, giustamente, un po’ meno sciolto e dinoccolato.
Mario Moreno (vero nome dell’attore) fu uno dei più amati dal pubblico messicano, un cocktail di Totò e i fratelli Marx (per quanto riguarda i giochi di parole e le battute sempre pronte) adattato a parodie di vari generi e tanti diversi mestieri e professioni (dallo spazzino all’ambasciatore, dal sacerdote al fotografo, dal medico al mago, al pompiere ...).
La sua comicità era quindi immediata, semplice, diretta al grandissimo pubblico, costituito all’epoca anche da tanti analfabeti (fu protagonista anche di El analfabeto, 1961) e nella maggior parte dei casi i suoi personaggi (buoni ed altruisti) combattevano le ingiustizie e le prevaricazioni e i film terminavano con un classico lieto fine.
Chiaramente, è molto messicano, con tanto slang, giochi di parole, proverbi popolari, americano storpiato e modi di dire.
Le trame sono abbastanza articolate, spesso con una (poco) velata critica sociale e reggono bene anche le due ore, contando anche su vari colpi di scena.
Piacevoli visioni, buon intrattenimento leggero.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire da gennaio 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate, in gruppi di 5, su questo blog. 

1 commento:

  1. I Fratelli Marx sono adorabili e questo è un film che mi sono goduta più volte. Gli altri, sinceramente, non li conosco...

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