Torno a parlare della settima arte trattando
di due opere prime, una dubbia (potrebbe essere la seconda), entrambe quasi
rinnegate dai rispettivi registi che successivamente sono divenuti pietre
miliari della storia del cinema e pertanto non mi soffermerò sulle loro
carriere colme di successi, essendo note a tutti. Mi riferisco alle opere prime
di Stanley Kubrick (Fear and desire, 1952, tit. it. Paura e desiderio) e di Francis Ford Coppola (Tonight
for sure, 1962). Parafrasando il titolo di un famoso (fra i cinefili)
film di Herzog si potrebbe dire “anche grandi registi hanno avuto sciagurati
inizi”.
Andiamo in ordine cronologico. Fear
and desire fu scritto, prodotto, filmato, montato e diretto da Kubrick il quale, pur investendo tutti
i suoi soldi, dovette arrangiarsi con un budget molto ridotto. Egli stesso
successivamente lo definì: “un maldestro esercizio
filmico dilettantesco, scritto da un poeta fallito, affiancato da pochi amici e
con astrusità assolutamente inetta”.
Il film ebbe scarso successo sia di critica
che di pubblico ed ebbe scarsa e breve circolazione solo negli States. Una
notizia non documentata, ma pare sia quasi certa, riporta che il regista
“pentito” avrebbe tentato di comprare e/o far sparire tutte le copie e i
negativi della pellicola e sembrava che ci fosse quasi riuscito. Per anni si è
pensato che ne fossero rimaste solo due copie, una nelle mani di Kubrick e un’altra pressoché
inutilizzabile per essere di pessima qualità. Purtroppo per lui, ma non per i
suoi fan e gli storici e appassionati di cinema, nel 2010 - comunque dopo la
sua morte -, in un laboratorio cinematografico di Puerto Rico fu trovata inaspettatamente un’altra copia. Vista la fama
ormai universale di Kubrick, la
pellicola fu prontamente restaurata e l’anno successivo la TCM la mandò anche in onda e a fine 2012 la Kino Video lo mise in commercio su DVD e Blu-ray. Su YouTube è
disponibile la versione restaurata in HD (720p) preceduta da qualche notizia in
merito al film e dall’audio di un’intervista di circa 5 minuti rilasciata da Kubrick a Jeremy Bernstein il 26 novembre 1966 e rientra nel “pubblico dominio” per
scadenza dei diritti.
Della pellicola in sé e per sé ho appena
pubblicato la micro-recensione accompagnata da numerose foto al n. 277 della
raccolta 2016: un film al giorno.
Venendo ai rating attuali, sempre interessanti
ma da interpretare correttamente, c’è da notare che su IMDb (sensibile quasi esclusivamente ai giudizi degli spettatori)
non raggiunge la sufficienza, fermandosi ad un misero 5,6 (su 10), mentre va molto meglio su RottenTomatoes (% di recensioni positive) con un 83. Questo tuttavia è il risultato di
solo 12 opinioni, ovviamente scritte negli ultimi 4 anni mentre solo il 37% di
quelli che l’hanno visto gli hanno dato la sufficienza. Quanti di quei 12 “critici”
avrebbero scritto le stesse cose nel 1953, non conoscendo i lavori successivi
di Kubrick come Spartacus, 2001:
a Space Odyssey, Arancia
meccanica, The Shining,...?
Da grande regista quale è stato Kubrick aveva ragione nel suo severo
giudizio, ma umanamente avrebbe potuto essere più flessibile e consentire agli
appassionati di guardare Paura e
desiderio (questo il titolo italiano) ... chi di noi non ha fatto errori dovuti
a un po’ di presunzione? L’importante è rendersene conto e migliorarsi e il
regista newyorkese c’è indubbiamente riuscito.
Discorso ben diverso per Francis Ford Coppola che iniziò in modo molto più scanzonato e
assolutamente senza pretese. Nel 1962, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro,
uscirono in sala due suoi film: The Bellboy
and the Playgirls e Tonight
for sure. Il primo, tuttavia, non può essere
considerato un vero film di Coppola in
quanto questi si limitò a ri-montare una commedia tedesca del 1958 e ad aggiungervi
vari inserti girati da lui (per lo più nudi). Per questo motivo nei credits al suo nome viene affiancato
quello di Fritz Umgelter, regista
dell’originale Mit Eva fing die Sünde. Quindi si tende a considerare Tonight
for sure il suo primo vero film essendone sceneggiatore, produttore e
unico regista.
Se nel film d’esordio di Kubrick si potevano apprezzare alcune inquadrature e sequenze, in
questo di Coppola non c’è veramente
niente sa salvare. Senza né capo né coda, con due improbabili protagonisti che
chiacchierano delle loro idee strampalate e si raccontano le proprie (ridicole)
avventure, le scene delle loro conversazioni vengono intervallate con
inquadrature di spogliarelliste che ballano o di giovani e prosperose ragazze a
seno nudo nel deserto del Nevada.
Negli anni 60’ proliferava questo genere
conosciuto come nudie che non ha prodotto niente di memorabile e che ha visto
il suo massimo esponente in Russ Meyer
(Vixen!,
Supervixens
e Faster,
Pussycat! Kill! Kill!) ovviamente ben conosciuto e ammirato da Tarantino il quale l’ha anche citato e
ringraziato ufficialmente nei titoli di Death Proof.
Forse si salva la musica ... composta ed
eseguita da Carmine Coppola, padre del
regista, il cui nome nei titoli però, come in altri film dell’epoca, risulta
essere Carmen Coppola.Curiosità: nelle scene iniziali, quelle che fungono da sfondo per i lunghi titoli di testa (3’, lunghissimi se si considera che l’intero film è di 65’) appare un’auto rossa con tettuccio apribile che somiglia tanto ad una Fiat 600 ... che ci faceva nelle strade di Las Vegas? Autocelebrazione delle proprie origini da parte di Coppola?
Senza volermi atteggiare a “critico”, mi permetto di dire che Tonight for sure è sul serio indecente e non certo per i tanti seni al vento, ma per essere assolutamente improponibile. Non per niente questa sua prima produzione (certa) su IMDb vanta un eccezionale 3,3 (su 10), mentre in RottenTomatoes addirittura non è neanche menzionato.
Il film è disponibile su YouTube e, anche se la
qualità è molto scadente, penso che i cinefili debbano degnarlo almeno di uno
sguardo, anche se saltellando da una scena all’altra.
Della pellicola in sé e per sé ho appena
pubblicato la micro-recensione accompagnata da tante foto al n. 275 della raccolta 2016: un film al giorno.
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