Ne parlerò fra poco,
ma comincio con i trailer. Ormai tutti quelli di film di azione, terrore, guerra
e simili si risolvono in una serie di dissolvenze al nero intervallate da pochi
fotogrammi, accompagnate da suoni bassi e cupi che ti rimbombano alla bocca
dello stomaco e altri improvvisi e forti (esplosioni, crolli, ecc.) che
giungono da un lato o addirittura alle spalle grazie all’effetto surround.
Ieri
3 dei 4 trailer proposti erano di
questo tipo, praticamente identici, “brutti”
e, almeno per me, per niente attraenti, ma del resto rispecchiano l’andazzo di
produrre e proporre film di scarsissimo valore basato solo su effetti speciali,
con poca regia e zero interpretazione.
Per fortuna The
visit (La visita, in uscita in Italia a fine mese), dal quale non mi aspettavo più di tanto, si è rivelato non certo
un capolavoro, ma senz’altro sui generis,
un mystery leggero mascherato da horror, a volte tendente alla commedia,
con numerose trovate originali.
Ed eccomi all’oggetto
del post: scene che si ripetono da anni con minime varianti, che dovrebbero
creare tensione e invece tendono al ridicolo e spesso sono trascinate per vari
minuti. Film che fino a quel punto si erano tenuti sui binari della verisimiglianza
(o almeno ci provavano) si perdono cadendo quasi nel ridicolo.
1 * gli inseguimenti, in particolare quelli in
auto
Si sono aggiornati
in quanto ai mezzi di trasporto e alle strade, ma restano pessime copie degli
inseguimenti a cavallo dei quali ben pochi sono memorabili. Quante volte avrete
visto ripetersi passaggi a velocità folle su marciapiedi gremiti (senza
riuscire a investire nessuno), corse contromano in autostrada, salti di corsie
e “macchine volanti in avvitamento sopra ad altre” (solo grazie a rampe ben
posizionate altrimenti, e logicamente, lo schianto sarebbe stato inevitabile)?
Ogni tanto mostrano anche un tachimetro che indica velocità notevoli pur
essendo chiaro che le scene sono girate a velocità ridottissime?
2 * quelli che corrono davanti ad un’auto o che la inseguono
Avrete certamente
presente tante scene nelle quali qualcuno corre, spesso goffamente e senz’altro
non velocemente, davanti ad un’auto alla cui guida c’è qualcuno che tenta
chiaramente di investirlo. Il corridore
nella migliore delle ipotesi può percorrere brevi tratti a 20km/h mentre l’auto,
anche partendo da ferma, raggiunge tale velocità in un paio di secondi. Ergo, l’arrotamento dovrebbe essere quasi
istantaneo eppure per interminabili secondi la scena si stiracchia e raramente
il genio di turno pensa di levarsi
dalla strada invece di continua a correre al centro della carreggiata. Per
quanto riguarda i tempi, la situazione non cambia con quelli che corrono dietro
ad un’auto che parte a gran velocità eppure non riesce a distanziare il corridore.
3 * resto sul
fattore tempo con i conti alla rovescia
Avete presente la
bomba che sta per scoppiare e il nostro eroe che deve evitare l’esplosione?
Oltretutto, dov’è la tensione se siamo sicuri che ci riuscirà in quanto siamo a
metà del film e non può ancora morire e quindi bisogna sorbirselo fino alla
fine? Ma non è solo questo. Per esempio, avete mai notato come dal momento in
cui viene mostrato il timer (o sveglia vecchio tipo che sia) che indica il tempo
rimanente prima dell’esplosione questo viene esteso a dismisura, anche
raddoppiato o triplicato, ed in pochi secondi succede di tutto e di più. La dilatazione del tempo è tutt’altra cosa.
Concludo sottolineando che tuttavia ci sono stati grandi film di vari generi (western, road movies, polizieschi) nei quali simili scene sono state trattate in modo quasi perfetto tanto da diventate cult.
Parlo di Duel (1971) uno dei primi lungometraggi diretti da Steven Spielberg, prodotto per la
televisione e poi rimontato per le sale con l’aggiunta di varie scene.
A chi non
lo conoscesse suggerisco di effettuare una ricerca con le parole Duel e Spielberg, troverà un’infinità di notizie e commenti in tutte le
lingue, clip di varie scene e probabilmente anche il film completo.
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