lunedì 18 agosto 2014

Un escursionista deve anche essere un po’ “esploratore”

Penso che se si vuole veramente godere dei piaceri dell’escursionismo e comprendere effettivamente un territorio si deve sempre cercare qualcosa di nuovo. Si devono intraprendere percorsi inusuali, controllare tracce per appurare dove conducano e cercare di capire chi e perché le ha lasciate, attraversare boschi e prati privi di sentieri, arrampicarsi (con cautela) lungo ripidi pendii e non fossilizzarsi percorrendo all'infinito i cammini conosciuti.
Per fare ciò bisogna andare in escursione in gruppi non troppo numerosi, conoscendo bene le capacità e le abilità di tutti i compagni di “avventura”. Pur sostenendo che i megagruppi domenicali non si addicono a variazioni di programma e deviazioni verso “l’ignoto”, ribadisco ancora una volta, anche se dovrebbe essere inutile ripeterlo, che d'altro canto non è mai opportuno andare da soli, in particolar modo quando si va ad esplorare.
Se questa è la mira almeno uno deve avere una buona conoscenza del territorio (meglio se più di uno o addirittura tutti) in modo da potersi orientare visivamente dando una semplice occhiata alle alture, valli, punte o edifici circostanti o essere in possesso di una cartina abbastanza dettagliata. Bussola e gps possono essere buoni complementi, ma entrambi sono di limitato ausilio in mancanza della mappa.
Con questo lungo preambolo ho voluto introdurre una breve descrizione dell’escursione di ieri al Faito, non particolarmente lunga o faticosa per un escursionista, ma estremamente appagante.
Pur frequentando l’area da numerosi anni, anche stavolta sono riuscito a percorrere nuove tracce e ad attraversare faggeta e macchia lungo rotte pressoché inedite. Ciò è stato possibile in quanto avevo un solo compagno di cammino con il quale sono in assoluta sintonia in quanto alla voglia di raggiungere nuovi punti panoramici, cercare nuovi scorci, scattare foto inusuali, trovare collegamenti fra aree conosciute ma mai percorsi prima e, più importante di tutti, non correre alcun inutile rischio.
Delle oltre 200 foto scattate ne ho scelte una cinquantina e le ho caricate in questo album Google. Comprendono soggetti che vanno dalla colonna di fumo dell'incendio lungo le falde meridionali di Monte Comune (le prime due) a dettagli di fiori, da panorami in campo lungo a foto dell’area andata a fuoco un paio di anni fa e infine una dozzina di foto della traccia di sentiero descritta in calce.
Abbiamo girovagato percorrendo una dozzina di km con un migliaio di metri di dislivello, lungo un percorso estremamente contorto che includeva volute, anelli e andirivieni. Nonostante le nuvole abbiano coperto le cime a partire dalla tarda mattinata, abbiamo goduto di varie viste “inedite”, percorso circa un chilometro di tracce mai percorse prima, per non parlare della piacevolissima scoperta di roveti con more enormi e ben mature.
Verso la fine dell’escursione, nel primo pomeriggio, abbiamo notato una linea bianca che correva più o meno in quota una cinquantina di metri a valle della Croce della Conocchia. Incuriositi siamo andati a verificare e ci siamo resi conto che si trattava di una corda sintetica bianca, tesa fra picchetti metallici ed ancorata ad una roccia. Sia ben chiaro, non è assolutamente affidabile per reggersi, ma probabilmente serve o è servita solo come linea guida per un percorso (trail running?). Il tracciato non è estremamente pericoloso, ma certo non è per deboli di cuore, né adatto a quelli che soffrono di vertigini e tantomeno è consigliato a chi non ha un passo sicuro e buon equilibrio.
Chi se la sente, procedendo comunque con debita cautela, può utilizzarlo per completare un anello attorno alla Croce della Conocchia percorrendo poi il crinale o il sentiero CAI 300 (Alta Via dei Monti Lattari).

1 commento:

  1. ...ciao G....sono completamente d'accordo per tutta la prima parte del discorso....il compagno deve essere in sintonia, per poter esplorare....una Volta individuato un tracciato, lo Farei frequentare prima ad altri camminatori, e comunque non lo "marcherei subito"...anzi lo lascerei "semplice traccia" ....ce ne sono tantissimi....che aspettano solo di essere scoperti Dai più.....MatteoFREE

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