L’aria si è
rinfrescata, la visibilità e i colori cominciano a essere “settembrini” e quindi
è giunto il momento di ricominciare a godere anche degli itinerari finora spesso
roventi. Ieri sono andato a
fare un bel giro a Monte San Costanzo dove, grazie anche alle tante, troppe,
piogge dei mesi scorsi e alle temperature non eccessive di questa estate c’è ancora tanto
verde.
Ho notato che si
stanno evidenziando sempre più due sentieri che fino a qualche anno fa erano
difficili da imboccare se non si conoscevano. Mi riferisco ai due collegamenti
che dal crinale conducono rispettivamente al belvedere su Mitigliano (a ovest) e alla pineta (a est). In
particolare l’attacco di quest’ultimo (per chi proveniva dalla Campanella) passava
spesso assolutamente inosservato, quasi invisibile, mentre ora quello che non
si nota più è il vecchio percorso CAI che proseguiva lungo il crinale fino alla
recinzione del “radar” (che radar non è).
Un’altra variazione
di percorso, seppur minima, si sta consolidando a Campo Vetavole. La vecchia
traccia correva più rettilinea e vicina al margine orientale mentre quella
attuale, con una curva verso ovest, allontana gli ignari escursionisti dal pizzo molto poco accentuato, al termine della piana (391m), dal quale si godono eccellenti
viste su Jeranto.
C’è un numero
incredibile di farfalle, ma more e rucola sono scarse. Resta comunque una delle brevi
passeggiate più semplici e a portata di mano per chi si trova in Penisola che
fornisce a ogni ora del giorno e con qualunque tempo una gran varietà di
opportunita fotografiche.
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