domenica 18 settembre 2016

Pianificare un'escursione senza affidarsi a chi non ci conosce (3 - conclusione)

Terzo e ultimo post  relativo alla pianificazione di un itinerario senza doversi affidare a giudizi estemporanei di altri ma basandosi su dati certi come distanze e dislivelli, seppur tenendo conto dei tempi teorici indicati ... assolutamente soggettivi. Questi ultimi tuttavia, se forniti da persone/associazioni affidabili, possono essere utilizzati comparandoli fra loro e, se rapportati alle distanze possono mettere in evidenza possibili difficoltà nell’avanzamento. I siti, o guide, che riportano un solo tempo per percorsi lineari con dislivello significativo NON SONO AFFIDABILI! Anche al più sprovveduto degli escursionisti principianti apparirà chiaro che è più che plausibile che all’atto pratico i tempi in salita e i tempi in discesa di uno stesso tratto risultino diversi, spesso non di poco.
Di conseguenza, preferisco sempre basarmi sulle distanze ogni volta che queste siano disponibili, da abbinare a dislivelli e pendenze, invece di fidarmi dei tempi di percorrenza suggeriti.
Tornando all’esempio che avevo preannunciato, mi sono concentrato sulla parte nord-orientale del Parco, zona molto interessante e varia, ricca di sentieri segnati. In alto vedete la cartina, abbastanza confusa per i troppi simboli ma utile per rendersi conto dell’andamento dei sentieri, mentre in basso vi propongo uno schema essenziale adattata a grafo, nella quale ho riportato le distanze in km e i numeri dei sentieri, per un rapido riferimento alla mappa e alla segnaletica.
Il triangolo indica la partenza (fermata bus M. Blanca) e i due cerchi concentrici fermata di Portillo. Ognuno, in base a quanti chilometri ha deciso di percorrere, potrà facilmente confrontare numerosi itinerari sommando le distanze dei vari tratti. Scegliendo percorsi brevi, si possono aggiungere varie escursioni a/r come quella facile di Fortaleza (36) o quella più impegnativa di Montaña Blanca (dir. 7). 
Restando a ovest della strada ci sono più possibilità, ad est praticamente solo una che nella seconda parte offre, a quelli più in forma, la variante del percorso 2 (si allunga di 4,3 km, ma soprattutto ci sono 250m di dislivello in più).
Il completamento dell’escursione così pianificata è facilitata dal fatto che a ciascuna estremità dei sentieri c’è una tabella come questa, che fornisce l’esattamente posizione nella quale ci si trova e, oltre la cartina, c’è anche l’altimetria del percorso, il grado di difficoltà e altre informazioni.

In corso d’opera, se ci si trova troppo in anticipo o in ritardo rispetto alla tabella di marcia stilata in precedenza, con cartina e schema alla mano si penserà ad un extra o si potrà cercare una scorciatoia, o in caso di piccole differenze ci si prenderà un po’ più di tempo o si aumenterà un poco il passo.
Una buona programmazione e l’utilizzo di una mappa (che non esclude l’uso anche del gps in combinazione con essa, mai da solo) mette chiunque in condizione di effettuare una piacevole e tranquilla escursione, riducendo al minimo il pericolo di “perdersi”.
Io stesso utilizzerò lo schema (dopo averlo arricchito con quote e dislivelli) per organizzare le mie prossime escursioni sul Teide, fra poco più di un mese. 
In questa pagina del sito ufficiale del Parco sono riportati i dati salienti di ciascun sentiero (inizio, fine, tipo di percorso, tempo, grado di difficoltà, lunghezza, dislivello e connessioni con altri sentieri) e, cliccando su Leer más, tante altre informazioni sul sentiero e l'area attraversata. 

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