… e i due sconosciuti ai più vantano un 100 e un 92 su RottenTomatoes! I tre titoli arcinoti, secondo IMDb, si trovano al 4°, 8° e 33° posto nella classifica dei migliori film di tutti i tempi … ma non sono per niente d’accordo. Ma andiamo per ordine.
Pulp Fiction (Quentin Tarantino, USA, 1994)
Ottenne l’Oscar per
la sceneggiatura e altre 6 Nomination; è quello che si trova all’8° posto. Senz’altro
è quello che mi è piaciuto di più, non solo per la folle sceneggiatura, ma per
i dialoghi, i personaggi, le interpretazioni e la regia. Certamente non è un
film per educande ma non è eccessivamente splatter per essere di Tarantino;
anche concetti accettabili e socialmente / psicologicamente interessanti sono
proposti con colorito turpiloquio e la trama contorta che inizia e finisce con la
stessa situazione con la quale è iniziato il film, procede fra flashback
e flashforward, con personaggi che ricompaiono inaspettatamente. Tante
de citazioni, da quello che si vede in tv, ai poster di B-movies, al menù del
locale dove si svolge la gara di twist. Ottima e appropriata la colonna sonora,
cast molto ricco, con tanti attori del suo entourage, utilizzati già nel
precedente Reservoir Dogs e che si ritrovano in altri film
successivi. Un film geniale e sconcertante, molto divertente per i peculiari
personaggi che compaiono anche in modo inaspettato, ma soprattutto Pulp
Fiction è realizzato in modo eccellente, anche se c’è qualcuno che
storce il naso per la miscela di sangue, droga, vizi e violenza. Devo veramente
suggerire a chi non l’avesse ancora visto di recuperarlo al più presto? E, conoscendo
l’inglese, è doveroso guardare la versione originale, nel doppiaggio si perde
moltissimo; sono andate a guardare il clip italiano per vedere come avessero
tradotto la “barzelletta” dei pomodori … ovviamente male.
Diamond
of the Night (Ian Nemec, Cze, 1964)
Secondo in ordine di preferenza è questo breve film cecoslovacco di 67 minuti, direi quasi sperimentale; negli anni ’60 lì si produssero tanti ottimi film (molti li ho già citati e suggeriti l’anno scorso. Le righe di presentazione non mi avevano entusiasmato ma poi ho letto che il tema dei due ragazzi che fuggono dalla deportazione è in effetti quasi incidentale. C’è tanta macchina a mano, i dialoghi sono quasi inesistenti e la narrazione si sviluppa per immagini che mostrano i timori, le analisi delle possibili azioni e i pensieri dei due. Lavoro di regia assolutamente apprezzabile che riesce ad avvincere anche senza contare sulle parole. L’ho trovato sottotitolato ma veramente non c’è bisogno di traduzione. Imperdibile per chi si interessa di arte cinematografia.
Nightmare Alley (Edmund Goulding, USA, 1947)
Film di culto
sia per l’ambientazione in un circo itinerante, di quelli che raccoglievano
tanti fenomeni da baraccone, sia per il ruolo insolito affidato a Tyrone
Power … né bel tenebroso, né vincente e spavaldo, né tombeur de femmes.
In alcuni momenti sembra richiamare le atmosfere del vero cult del genere Freaks
(1932, Tod Browning), specialmente quando entra in scena l’erculeo Bruno.
Si conosce il protagonista Stanton 'Stan' Carlisle (Power) quando è
ancora un semplice imbonitore e tuttofare e lo si segue nella sua scalata al
successo fino a proporsi come veggente in locali per ricchi. L’ambizione di
creare sempre più illusioni e far soldi in maniera truffaldina lo porterà ad
associarsi con una psicologa e le conseguenze saranno imprevedibili. Interessanti
sia i personaggi, da quelli del carnival e quelli del jet set, e anche
i rapporti fra di loro, fra amori, gelosie, storie di alcolismo, ricatti e
truffe. Insomma non il solito Tyrone Power, ben diretto da Edmund Goulding
e affiancato da 3 attrici ben diverse fra loro, ma perfettamente calate nei
loro ruoli.
The
Usual Suspects (Bryan Singer, USA, 1995)
Certamente è un
buon film, ma altrettanto certamente è stato nettamente sopravvalutato. A
vostra memoria ricordate solo 32 film migliori di questo? Si barcamena fra
crime e poliziesco, senza prendere una direzione precisa, gli interpreti sono
senz’altro di livello più che buono e la trama riserva effettivamente tante sorprese,
ma con troppe carenze e scarsa plausibilità tanto che, in effetti, lo si
potrebbe quasi vedere come una commedia dark. L’ho voluto guardare di nuovo 8
anni dopo l’ultima visione, ma le mie perplessità sono sempre le stesse e, anzi,
mi è forse piaciuto meno dell’ultima volta.
The
Dark Knight (Cristopher Nolan, USA, 2008)
Veramente questo
è il quarto miglior film di sempre? Secondo IMDb ai primi posti, nell’ordine,
ci sono: The Shawshank Redemption (1994), The Godfather
(1972) e The Godfather: Part II (1974). Avrei anche qualcosa da obiettare
in merito al primo in assoluto, ma si sa, le classifiche lasciano il tempo che
trovano e, oggettivamente, sono impossibili da stilare. Come si fa a paragonare
film girati a decenni di distanza di generi diversi con tecnologie completamente
differenti? Comunque sia, questo film è veramente noioso, ripetitivo e
abbastanza scontato. Un sacco di azioni spettacolari (ma a chi interessano?
certo non a me), ottimi attori (sprecati) e, vabbè che è di derivazione comics,
la logica e la psicologia dei personaggi, da qualunque punto di vista le si vogliano
considerare, lasciano molto a desiderare. Bah!
Nessun commento:
Posta un commento