domenica 17 gennaio 2021

micro-recensioni 11-20: full immersion nel cinema popolare messicano (1948-1956)

Fino agli anni ’60 la cinematografia messicana fu molto prolifica e, oltre ai film di grande qualità che giustificarono la definizione Epoca de Oro del Cine Mexicano (con i vari Buñuel, Indio Fernández, Bustillo Oro, …), furono prodotti una marea di pellicole più che decenti che contavano non solo su buoni registi, ma anche su una marea di buoni attori e caratteristi. Anche i più noti cineasti hanno nel loro curriculum varie commedie, musical e melodrammi, assolutamente sconosciuti all’estero ma molto apprezzati in patria.

Fra i 10 che ho recuperato 4 commedie quasi musicali che vedono protagonista un cantante/attore di grido, fra i più amati dal grande pubblico: due per Pedro Infante e due per Jorge Negrete. Si deve inoltre sottolineare che anche nei film non del genere cabaretera raramente manca un numero musicale in un cabaret o almeno una cantina (in questo caso con musica ranchera e non caraibica). Si trovano spesso occasioni (feste popolari, processioni, matrimoni, …) per inserire anche gruppi mariachi e/o serenate al chiar di luna … la musica popolare e tradizionale è un must nei film messicani. A tal proposito è giusto menzionare il più famoso e prolifico (e longevo, morto a 100 anni) autore di circa 500 colonne sonore e commenti musicali in una cinquantina di anni: Manuel Esperón.

 

Nei film non prettamente musicali i giovani cambiavano rapidamente, ma c’era un gruppo di attori affermati che, con la loro sola presenza, garantivano la qualità del prodotto. Parlo dei fratelli Soler (Fernando, Julián e Andrés, anche registi, e Domingo solo attore ma con 152 film all’attivo), dei due comici per antonomasia Cantinflas e Tin Tan, e della star indiscussa delle signore di una certa età: l’inimitabile Sara García (157 film).

Molti di questi film leggeri erano adattamenti di commedie di successo e le situazioni, per quanto un po’ ripetitive, riuscivano ad avere sempre qualche intreccio originale. Per esempio, in due di questo gruppo (Tal para cual e El gran mentiroso) il protagonista conduce una doppia vita, con nomi diversi, ma lo sviluppo della trama è sostanzialmente diverso. In un altro paio si vedono cacciatori di doti che solo in extremis (ovviamente) saranno smascherati. Anche figli illegittimi e governanti già balie di fiducia sono personaggi frequenti. In questo nutrito gruppo solo El caso de la mujer asesinada è fuori dal coro essendo un originale mistery che tuttavia, dopo un’ottima prima parte che lascia abbastanza spiazzati, si perde nel finale.

 

I temi sociali e morali più ricorrenti sono quelli della speranza di matrimonio delle ragazze (che spesso vengono illuse, sedotte e abbandonate), i più o meno alcolizzati, il contrasto fra classe sociale ricca (borghesi o arricchiti poco conta) e i poveri e onesti lavoratori, sempre pronti ad aiutare gli altri secondo sane regole morali. Infatti, molti drammi, commedie e dramedy, con il loro più o meno lieto fine trasmettono messaggi positivi, svergognando i cattivi e gli imbroglioni, favorendo gli innamorati, riunendo le famiglie.

Tutto ciò richiamava quindi un gran numero di spettatori, sia nelle città che nella provincia, in quanto la maggior parte del pubblico apparteneva al ceto medio-basso e si rallegrava del fatto che, almeno sullo schermo, loro venissero rappresentati in modo positivo e, talvolta, avessero la meglio sui ricchi e prepotenti.

Dal mio punto di vista di amante della cultura latina ed in particolare quella messicana, questi film hanno l'ulteriore attrattiva di far conoscere una quantità di interessantissimi modi di dire e proverbi che spesso non hanno omologhi italiani, nonché tanti personaggi del popolo, artigiani, professionisti e musica dell'epoca. Non mi dilungo nel citare interpreti e approfondire le trame visto che non esistono versione italiane e sono fruibili solo da chi abbia dimestichezza con il messicano (tanto slang rispetto al castigliano spagnolo) e la sua inconfondibile cadenza.

Ecco i 10 film (media su IMDb 7,3), in ordine cronologico:

Cartas marcadas (René Cardona, Mex, 1948)

Dos pesos dejada (Joaquín Pardavé, Mex, 1949)

La duquesa del tepetate (Juan José Segura, Mex, 1951)

Acà las tortas (Juan Bustillo Oro, Mex, 1951)

Un gallo en corral ajeno (Julián Soler, Mex, 1952)

Rumba caliente (Gilberto Martínez Solares, Mex, 1952)

El gran mentiroso (Fernando Soler, Mex, 1953)

Tal para cual (Rogelio A. González, Mex, 1953)

El caso de la mujer asesinada (Tito Davison, Mex, 1955)

El inocente (Rogelio A. González, Mex, 1956)

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